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“Il silenzio”

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di Don De Lillo

Da anni ormai i nostri occhi, le nostre orecchie e le nostre menti sono schiavi di dispositivi elettrici ed elettronici: non solo televisioni, cellulari, tablet e computer, ma anche gli elettrodomestici più “banali” come lavatrici, frigoriferi, automobili. Siamo una società completamente assordata dal rumore tecnologico, ma all’improvviso “Il silenzio”.
Don De Lillo, con il suo brevissimo romanzo di 128 pagine, ci porta in un appartamento di Manhattan insieme a un gruppo di intellettuali, durante il Super Bowl del 2022. Di punto in bianco la luce va via, il televisore si spegne, i cellulari e i tablet sono inutilizzabili, gli aerei sono costretti a fare degli atterraggi di fortuna, un improvviso e tetro black out trascina New York o forse l’intero pianeta (come saperlo) nell’immobile e disorientante suono del silenzio. I nostri protagonisti si troveranno obbligati a conversare tra loro in modo umano, senza filtri né specchi e si renderanno conto di non esserne più veramente in grado. Trascorrerà un po’ di tempo prima che i loro cervelli si “riavviino” completamente.
“Il silenzio” è un racconto apocalittico dall’inusuale atmosfera pacata di un appartamento sicuro dal quale osservare il caos dall’alto. In questo lavoro De Lillo non fornisce informazioni sul perché sia accaduto tutto ciò, ma solo opzioni sulle quali riflettere. La sua è una visione angosciante di una fine che prima o poi doveva arrivare.
Molto interessante è anche la scelta del testo stampato con il carattere tipografico delle macchine da scrivere, come ad indicare il ritorno ad un periodo remoto, quasi arcaico, più umano.
L’ultimo libro di Don De Lillo “Il Silenzio” (Einaudi) è disponibile da febbraio.

BaNNER
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