«Tutela ambientale, obiettivo comune anche delle nuove generazioni»

Roberto Cagnazzo e Pier Carlo La Corte: «Siamo cresciuti sviluppandoci come general contractor ambientale, cioè come gestione dell’intero ciclo di recupero e smaltimento dei rifiuti»

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Roma, 10 maggio: 6a Conferenza nazionale sull’economia circolare. In questo contesto verrà presentato il rapporto annuale elaborato dal Circular Economy Network (Cen), nel quale si evidenzia come puntare sulla circolarità sia la via maestra per ridurre i costi di produzione e aumentare la competitività delle imprese guardando all’economia circolare come acceleratore della ripresa. Il Cen è un gruppo di imprese italiane che fanno rete proprio intorno all’economia circolare raccogliendo dati, analizzando criticità, promuovendo soluzioni. Imprese che approfondiscono lo stato attuale della green economy, impegnate in prima linea nella diffusione di best practices e strategie di sviluppo; la Fonda­zione opera in stretta connessione con i Ministeri italiani e la Commissione Europea.
La Conferenza parlerà anche un po’ cuneese. Vi parteciperà, infatti una vivace azienda del nostro territorio: Sisea, società con sede a Sommariva del Bosco (strada comunale della Maniga 21/23; tel. 0172-560134; www.siseasrl.com) che opera nel settore dei servizi ambientali attraverso bonifiche, trasporto e smaltimento di rifiuti pericolosi e non, spurghi, processi di decommissioning di impianti e consulenze che, grazie alla continua ricerca, ben coniugano rispetto delle normative e innovazione tecnologica. Sisea ha aderito al Cen lo scorso anno; ne parliamo con l’amministratore delegato Roberto Cagnazzo e con Pier Carlo La Corte, direttore commerciale dell’azienda di Sommariva Bosco.

Il Cen è solo uno dei tanti passi compiuti da Sisea per promuovere la green economy. Come declinate questa vostra attenzione?

«L’attenzione all’ambiente ci accompagna fin dalle nostre origini. Il settore dei servizi ambientali è particolarmente delicato sotto questo aspetto: ci sono insidie in cui facilmente si può cadere se ci si lascia muovere solo dalla volontà di offrire servizi veloci e a basso costo. L’orizzonte a cui guardare deve essere ben più ampio e avere come obiettivo la qualità in tutte le fasi del processo. Parliamo di tutela ambientale, cioè di preservare i nostri territori, che oggi è diventata per tutti un imperativo categorico, ma, soprattutto, parliamo di andare a incidere, ove possibile, su quei mutamenti ambientali causati dall’azione non accorta dell’uomo. Far parte di un network di aziende come il Cen è per noi uno stimolo per migliorare e costituisce un terreno su cui condividere esperienze, mettere in circolo competenze, confrontarci a livello nazionale e internazionale. Nello stesso contesto sono da collocarsi, guardando al territorio, la nostra partecipazione all’Expo della sostenibilità di Alba, lo scorso aprile e, ampliando lo sguardo, la certificazione Carbon foot print».

Qual è il valore di questa certificazione?
«È un certificato riconosciuto a livello internazionale che attesta la sostenibilità della nostra attività in base alla quantità di gas a effetto serra generata durante tutti i processi. È per noi un parametro di grande importanza in quanto ci ha permesso di valutare e quantificare gli impatti emissivi in materia di cambiamenti climatici nell’ambito delle politiche di settore e ci ha aiutato a monitorare l’efficienza ambientale ed energetica delle nostre strutture, a migliorare la gestione e la comunicazione aziendale, ad avvicinare i consumatori al rispetto dell’ambiente e a programmare interventi di carbon reduction. Ci ha convinti di essere parte attiva di un percorso di economia circolare lasciando un’impronta sul futuro».

La vostra attenzione all’ambiente non è solo certificata, ma anche premiata, vero?
«In effetti nel corso di Ecomondo 2023, la più grande Fiera Italiana dedicata all’Eco­nomia Circolare, il nostro part­ner Coripet, Consorzio volontario per il recupero e il riciclo delle bottiglie in PET, ci ha consegnato il premio per la logistica nell’area Centro Nord Italia per il servizio di raccolta delle bottiglie in plastica conferite in appositi eco-compattatori nei centri commerciali. In questi anni il Consorzio ha capillarizzato la diffusione delle apparecchiature di raccolta; noi preleviamo il materiale presso i centri convenzionati, lo stocchiamo e lo compattiamo preparandolo per il recupero finale del polimero che permette di produrre RPET, ovvero PET rigenerato. È un processo sostenibile e circolare denominato “Bottle to Bottle”».

Su quali attività si sta sviluppando prevalentemente l’azienda?

«Siamo specializzati nella raccolta e nella gestione dei rifiuti speciali e non, nelle attività di bonifica amianto e siti contaminati, nella bonifica dei serbatoi, negli spurghi e, in genere, nel pronto intervento ambientale. Inoltre ci occupiamo di attività di dismissione e smaltimento di impianti industriali a fine ciclo vita e del connesso materiale di risulta, riqualificando quelle aree per nuovi spazi industriali o per altri usi con interventi altamente specializzati. E operiamo su depositi petroliferi e punti vendita carburanti con interventi di pulizia e bonifica. Nello svolgere questi servizi abbiamo investito molto nei processi di selezione dei materiali. Per esempio abbiamo recuperato circa 9.000 tonnellate di plastica e quasi 3.500 tonnellate di carta. Siamo cresciuti sviluppandoci come general contractor ambientale, cioè come gestione dell’intero ciclo di recupero e smaltimento dei rifiuti».

E poi c’è Logica…

«Logica è l’ultimo brand nato in casa Sisea originato dalla volontà di crescere come general contractor. Confrontandoci per la nostra attività con grandi aziende ci siamo resi conto di quanto si avverta la necessità di avere un partner strategico che accompagni lo sviluppo a livello nazionale e internazionale delle imprese con un servizio di logistica (che implica trasporto, stoccaggio, pratiche burocratiche e assistenza tecnica) professionale e “chiavi in mano”. Quest’attività ci sta portando a operare in Francia, Inghilterra, Stati Uniti, Canada, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania e in molti altri Paesi».

Una realtà, quella di Sisea, che basa la propria evoluzione sull’attenzione all’“ultimo chilometro”: quello percorso dai rifiuti con l’obiettivo di migliorarne costantemente la selezione riducendone al minimo l’impatto sull’ambiente; quello dei materiali proponendo trasporti, stoccaggi e soluzioni logistiche (ma anche burocratiche!) a basso impatto e a massima efficienza. La progressiva crescita dell’azienda dimostra la sua capacità di rispondere alle esigenze dei clienti e di operare sostanzialmente in tutto il mondo attraverso piattaforme, centri di stoccaggio, dialogo e di partnership con operatori del settore. Valide e agili ramificazioni, quindi, ma radici ben salde a Sommariva del Bosco dove Sisea ha recentemente acquisito terreni adiacenti alla sede aziendale progettando ulteriori sviluppi.