Applausi in Slovacchia per il maestro Paglia

Il direttore albese, autore anche del libro “Oh per Bach”, si è esibito con “Impressioni di Banska”

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«Chi si aspettava una mostra di stili com­po­­sitivi contemporanei si sbagliava. L’autore, che era presente, ha chiarito che non segue alcuna tendenza musicale-non-musicale, ha la sua età e la sua serietà. Pertanto, la sua musica ha portato con sé molto romanticismo ed emotività. Nella parte finale – la fuga – si è mo­strato un vero professionista che controlla perfettamente sia le leggi che le complessità della tecnica compositiva contrappuntistica». Questa la critica che il giornale specializzato Opera Slovacchia scrive del quartetto di Alba “Impressioni di Banska” composto da Paolo Paglia ed eseguito dalle prime parti dell’Ensemble Romeo Paglia a Banska Bystrica nella prestigiosa stagione primaverile di quella città. È stato il primo organico italiano invitato in quella manifestazione. L’en­sem­ble Romeo Paglia nasce nel 2022 con l’intento di dare continuazione ai 35 anni di opera sul territorio nazionale dell’Orchestra “G. Pressenda” di Alba, infatti è formata dalle storiche prime parti di quell’orchestra e si pone quale precipuo scopo la divulgazione della musica, da quella barocca a quella contemporanea.
Suc­cesso anche per l’ultimo libro di Roberto Paglia “Oh per Bach” che ha riscosso critiche entusiastiche tra le quali: «Il Bach che emerge dal lavoro di Paglia è sicuramente quel gigante della musica occidentale – ma, direi, dello stesso spirito europeo – che in buona parte conosciamo, e che l’Autore delinea con sapienza di storico musicale, sezionando e ricomponendo gli influssi tecnico-musicali che, nella sua epoca, l’hanno costruito e determinato come grande artigiano della composizione. E su questi aspetti Paglia si sofferma con la minuziosa competenza del filologo». La visione di un Bach esoterico sicuramente emerge da questo lavoro edito da Al.gra di Viagrande Catania per il quale Paglia ha già scritto “Parole silenzi, musica” e ha consegnato il prossimo lavoro fondato sulla visione metafisica dell’esperienza sonora. Proprio questo ultimo fattore è diventato una costante sia nell’attività di compositore che di direttore sempre alla ricerca di ciò che si cela tra le partiture dei grandi musicisti. Nel suo repertorio Paglia, che ha al suo attivo oltre 1500 concerti e recite, spazia dell’opera del 1700 al melodramma romantico, oltre quello religioso e sinfonico, oltre prime registrazioni mondiali assolute. Nato ad Alba nel 1961 ha conseguito il diploma in composizione presso il Con­servatorio di Torino sezione staccata di Cuneo, studiando con i maestri Antonio Tappero Merlo e Alessandro Ruo Rui. Successivamente ha completato gli studi con il maestro Fulvio Vernizzi e il maestro Maurizio Benini, al Con­servatorio di Bologna.