Autostrada a33: nuovi passi avanti verso l’obiettivo

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Come anticipato negli scorsi giorni dalla società Asti-Cuneo al presidente della Regione Pie­monte Alberto Cirio e all’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi, nella giornata di oggi, giovedì 1° giugno, apre interamente al traffico anche la seconda carreggiata dell’autostrada Asti-Cuneo nel tratto tra Roddi e Verduno che diviene così percorribile su due corsie per senso di marcia.
La strada è dunque ora accessibile nella sua conformazione definitiva anche nei due chilometri sui quali in questo periodo si è viaggiato su una corsia per senso di marcia. Anche con l’apertura della seconda corsia, hanno riferito dalla Regione al nostro giornale, in questa fase il transito rimarrà gratuito.
«Prosegue il percorso di completamento dell’autostrada Asti-Cuneo che sarà ultimata nel 2024 – hanno commentato, con grande soddisfazione, il presidente Cirio e l’assessore Gabusi -. Quando ci siamo insediati abbiamo trovato l’au­tostrada ferma, senza ri­sorse e senza le autorizzazioni per la fine dei lavori: oggi, invece, il tratto tra Roddi e Ver­­duno è aperto al traffico e si viaggerà su entrambe le carreggiare per tutto il tragitto. Il decreto con il via libera definitivo al completamento del­l’opera, arrivato lo scorso 19 aprile, consente poi l’avvio dei lavori sull’ultimo lotto, senza interruzioni, e grazie a un’impresa che in questi mesi ha già dimostrato grande ca­pacità tecnica e rapidità di esecuzione».
«La conclusione definitiva del primo lotto dell’autostrada – ha dichiarato Bernardo Magrì, amministratore delegato della società Asti-Cuneo – rappresenta un importante, primo obiettivo di cui siamo particolarmente soddisfatti. È il risultato dell’importanza che il Gruppo attribuisce a questo pro­getto e che ci ha visto ri­durre significativamente i tem­­pi di esecuzione rispetto a quanto originariamente previsto nel contratto. Uno sforzo unico e straordinario che ci impegniamo a replicare an­che con l’avvio dei lavori del secondo e ultimo lotto con l’am­bizioso obiettivo di con­cludere l’infrastruttura nel 2024». «Non posso che essere particolarmente soddisfatto – ha concluso poi Giovanni Quaglia, presidente della so­cietà – perché siamo davanti a un iter impegnativo che oggi fa intravedere la sua conclu­sio­ne. Si tratta di un’opera for­temente voluta, importante per il territorio, e ora continuiamo a lavorare per completare l’ultimo tratto e mettere la parola fine a questo lun­go e complesso percorso».

Articolo a cura di Domenico Abbondandolo