Alto contrasto | Aumenta dimensione carattere | Leggi il testo dell'articolo
Home Articoli Rivista Idea distretti piemontesi l’export cresce del 14,6%

distretti piemontesi l’export cresce del 14,6%

Nei primi sei mesi netta ripartenza per i distretti del sistema moda piemontese. Positive le performance sui mercati esteri dei distretti agro-alimentari e della meccanica distrettuale. Forte rimbalzo dei poli tecnologici piemontesi, con un aumento dell’export di molto superiore rispetto a quelli italiani

0
2

Nel primo semestre 2022 – secondo il Monitor dei Di­stretti del Pie­monte curato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo – l’export dei distretti piemontesi è stato pari a 5,9 miliardi di euro e ha registrato un aumento del 14,6% rispetto al primo semestre 2021 (pari a 753 milioni di euro in più) e del 5,4% rispetto al primo semestre 2019 (pari a 300 milioni di euro aggiuntivi).

Risulta buono l’andamento delle esportazioni distrettuali piemontesi sia verso i mercati maturi (+16,4% rispetto al primo semestre 2021), trainati dai paesi europei tra cui spiccano Francia, Germania e Svizzera e dall’America del Nord (Stati Uniti e Canada), sia verso i nuovi mercati (+10,9%) con Turchia, Ro­mania e Corea del Sud in testa. Tra i principali sbocchi commerciali delle esportazioni distrettuali piemontesi si rilevano contrazioni verso Russia e Hong Kong.

Dall’analisi per singolo di­stretto emerge un quadro positivo: rispetto al primo semestre 2021 sono in crescita 10 distretti su 12. In calo solo Nocciola e frutta piemontese (-28,5%), che ha incontrato problemi di offerta a causa di un raccolto quantitativamente ridotto, e Mac­chine utensili e robot industriali di Torino (-7,7%), che scontano la normalizzazione dopo un picco di export verso la Croazia relativo al primo semestre 2021: le performance dei due distretti penalizzano il dato distrettuale regionale rispetto alla media dei distretti industriali italiani (+17,7%) e del manifatturiero piemontese (+18,1%).

I distretti che si collocano oltre i livelli di export del primo semestre 2019 sono 9 su 12, e anche in questo caso si evidenzia una reattività più pronunciata dei distretti italiani (+18,6%) e del manifatturiero piemontese (+18,4%): an­cora sotto i Frigoriferi industriali di Casale Monferrato, le Mac­chine utensili e robot industriali di Torino e l’Oreficeria di Valenza.

Il primo semestre 2022 evidenzia una netta ripartenza per i distretti del sistema moda piemontese, in crescita rispetto al primo semestre 2021 del 31,3%, meglio del complesso dei distretti del sistema moda italiani (+17,8%); tuttavia risultano ancora lontani i livelli di export registrati nel primo trimestre 2019 (-9,6%).
Il Tessile di Biella è riuscito a colmare il gap grazie a un rimbalzo complessivo molto ampio (+35,1%) e una crescita sostenuta in tutti i comparti (tessuti +70,7%, altre industrie tessili +30,1%, maglieria esterna +28,2%, abbigliamento +25,6% e filati +19,9%).

L’Oreficeria di Valenza segna un rimbalzo forte (+26,9%), pur mostrando ancora una distanza del 19% rispetto ai livelli di export del primo semestre 2019, anche per effetto delle politiche di pricing delle multinazionali presenti nel distretto.
Risulta positivo anche l’andamento sui mercati esteri dei distretti agro-alimentari piemontesi sia rispetto al primo semestre 2021 (+7,8%), che rispetto al primo semestre 2019 (+28,1%).

Particolarmente brillante il Riso di Vercelli (+23,5%), anche se si stima che le difficoltà legate alla siccità e ai nubifragi estivi potranno penalizzarne l’export nei prossimi trimestri a causa di pesanti perdite del raccolto. In crescita anche il distretto del Caffè, confetterie e cioccolato torinese (+22,2%), i Dolci di Alba e Cuneo (+12,7%), i Vini delle Langhe, Roero e Monferrato (+5,7%).

Esportazioni in aumento anche per la meccanica di­strettuale piemontese (+7,7%).
Il recupero rispetto ai livelli 2019 però non è ancora pieno (-2,6%), diversamente da quanto si osserva per la meccanica distrettuale italiana (+8,2%). Crescita a doppia cifra per le esportazioni del distretto dei Frigoriferi industriali di Casale Monferrato (+19,3%), ampiamente positivo il distretto della Rubinet-teria e valvolame di Cusio-Valsesia (+14,7%) e le Mac-chine tessili di Biella (+12,9%).

I poli tecnologici piemontesi hanno chiuso il primo semestre 2022 con un rimbalzo del +76,4%, nettamente superiore rispetto all’aumento dell’export dei poli tecnologici italiani (+17,5%). Anche il gap rispetto ai livelli di export del primo semestre 2019 è stato colmato (+52,1%). Entrambi i poli sono stati interessati da una crescita intensa: +9,2% per il Polo ICT di Torino e +154% per il Polo aerospaziale del Piemonte, protagonista di un vero e proprio balzo.

Andrea Perusin, direttore Regionale Piemonte Sud e Liguria Intesa Sanpaolo, commenta: «I numeri delle imprese dei distretti industriali piemontesi certificano la forte focalizzazione sui mercati esteri e sono un giusto riscontro alla qualità e all’eccellenza delle produzioni. Pesano tuttavia gli evidenti e perduranti elementi di incertezza della situazione: nei prossimi mesi, in un quadro di domanda mondiale meno favorevole, sarà logico attendersi un rallentamento dell’export dei distretti, gravato anche da condizioni finanziarie più restrittive e riduzione del potere d’acquisto delle famiglie. Nel breve termine un sostegno potrà venire dal tasso di cambio, soprattutto alla luce del forte apprezzamento del dollaro che favorirà in modo particolare produttori e distretti più attivi nel mercato nord-americano. Flessibilità e time to market saranno due leve strategiche chiave, e come nel recente passato sarà premiante per la nostra competitività internazionale la maggiore propensione a diversificare prodotti e mercati.

Soprattutto, sarà necessario continuare a pianificare il proprio business guardando ai mercati esteri, all’innovazione di prodotto e di processo, alla transizione digitale ed ecologica, che costituiscono sempre più elementi strategici per la competitività. Con questa consapevolezza, nell’anno in corso il nostro Gruppo ha stanziato a livello nazionale un plafond di oltre 22 miliardi di euro, di cui 12 miliardi destinati per fronteggiare i rincari di gas ed energia e per la riqualificazione energetica, che hanno contribuito alla tenuta del nostro sistema imprenditoriale. L’at­tenzione alle filiere resta al centro delle nostre strategie, così come l’impegno a contribuire attivamente alla ripresa economica del Paese in stretta correlazione con gli obiettivi del Pnrr».

BaNNER
Social media & sharing icons powered by UltimatelySocial