Lo stile della cucina firmata Claudio Ber­gese, coadiuvato da giovani e ta­lentuosi chef, mette in luce un me­nù che pone grande attenzione ai freschissimi ingredienti acquistati per­lopiù nei mercati locali: è la stagionalità a dettare l’avvicendarsi delle portate che prendono forma dal connubio tra l’esperienza e le classiche ricette di famiglia tramandata da ge­nerazioni. La cucina proposta sia all’Antico Bor­go, sia all’Osteria del Borgo è onesta, semplice e trasparente e si affida a quelle unicità, come la pasta fatta in casa, che testimoniano il valore della manualità e di una tradi­zione che vive e riesce a innovarsi, specie nei sapori e negli accostamenti.

Scegliere, insomma, di concedersi u­na sosta in questo angolo di paradiso nel cuore dei paesaggi riconosciuti patrimonio Unesco significa assaporare, oltre alle portate dello chef, qualcosa anche del suo sti­le, del suo gusto personale, del suo modo di intendere la cucina.


Che, per Claudio Bergese, è la sintesi perfetta tra amore, dedizione e grande rispetto nei confronti della tradizione! Una filosofia che rivive anche attraverso l’impegno nel suo ruolo manageriale: a inizio anno, infatti, ha assunto la gestione rinnovandone com­­pletamente lo stile, dell’Antico Bor­go con sede a Monchiero che al suo interno offre la possibilità di cogliere e assaporare la tradizione piemontese in tutte le accezioni, in nome di una qualità e di un’attenzione al servizio che si fanno ricordare, rimanendo nel cuore dei molti visitatori, taluni chiamati sul nostro territorio per ragioni la­vorative.

Ecco, allora, che una sosta all’Osteria del Borgo, locale e ambiente easy, perfetto anche per un veloce, ma as­solutamente curato pranzo di lavoro, resterà nei cuori. L’autentica tradizione, quella di vitello tonnato, “tajarin” e ravioli del “plin”, brasato al Barolo e “bonet”, non è forse una buona occasione per tornare?