Caso latte, Biraghi: “Valgrana Spa usa solo prodotti provenienti da allevatori piemontesi”

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Garantiamo  che  nel  nostro  stabilimento di  Scarnafigi siutilizza  esclusivamente  latte  piemontese  e  che  non  impieghiamo  cagliate, panne  e  formaggi  esteri da  grattugia,  e  tanto  meno  additivi  e  conservanti. Abbiamo  sempre  selezionato  i  nostri  fornitori in  base  alla  qualità  e  non  alla quantità  perché  per  noi la  qualità  viene  prima di  tutto”.

Ci  mette la  faccia Franco  Biraghi,  presidente  del  caseificio  Valgrana  spa di  Scarnafigi,  nel lanciare questo messaggio a tutti gli operatori del comparto lattiero-caseario della provincia di Cuneo e in particolare a tutti gli allevatori del Cuneese e del Torinese  garantendo  che la  Valgrana  Spa  per le  proprie  produzioni,  utilizza latte proveniente esclusivamente da selezionati allevamenti delle province di Cuneo e Torino, materia prima di assoluta qualità, che permette all’azienda di produrre ogni giorno, senza l’impiego di conservanti, 720 forme di Formaggio Piemontino.

 

Detto  che le  importazioni  sono  assolutamente  legali  e  che  anche la  qualità  dei prodotti esteri è buona – prosegue Franco Biraghi -, il problema in questo momento sta  nel  differenziale di  prezzo,  che  sta  rovinando il  nostro  mercato e, di  rimando, la nostra agricoltura”.  Per Biraghi c’è molta disinformazione edin alcuni casi anche malafede sui problemi e sulle  vicende  legate al  comparto  latte: “Premesso  che  è  del tutto  legale  utilizzare latte, panne, cagliate, formaggi da grattugia Esteri, è intollerabile però che, chi grida allo scandalo risulti poi utilizzare direttamente o essere legato ai principali importatori di formaggi o di latte estero. Per quanto ci risulta, c’è una sola società in provincia di Cuneo che importa e utilizza grandi quantitativi di latte estero. Ma non è solo questo il problema –  prosegue  Biraghi  -. Si  parla  sempre  e  solo di  latte  proveniente da  oltre confine, ma  questo  prodotto  rappresenta  solo una  minima  parte  delle  importazioni italiane  che  danneggiano la  filiera.  Come la  mettiamo  con  i  formaggi?  Ogni  bilico contenente  forme di  formaggio  estero,  equivale  a  circa  3.000  quintali di  latte,  dieci volte  tanto un  bilico di  latte. La  differenza di  costi  è  presto  fatta:  i  trasporti di  latte incidono  dieci  volte di più. Ma  questo  non lo  dice  mai  nessuno.  E da  oltre  confine ormai  arriva  sempre  meno  latte, ma  formaggi  e  semilavorati,  talvolta  venduti  sotto costo che finiscono per danneggiare tutta la filiera”.