«Gli spettatori che vengono qui spesso ritornano»

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Laura Capra

«La corsa regala alle nostre colline un assaggio di internazionalità. Il territorio è pronto e attrezzato per sfruttarlo al massimo, traendone opportunità da sviluppare anche in futuro».
Santo Stefano Belbo attende con entusiasmo le prove del Rally Regione Piemonte #RA di venerdì 12 e sabato 13 aprile, che transiterà anche sulle strade del paese. Un territorio, questo, la cui tradizione motoristica si rinnova da anni, prova speciale dopo prova speciale. «Tra chi abita le nostre colline ci sono molti appassionati – introduce la sindaca Laura Capra -. Abbiamo anche diversi piloti, che partecipano a molte corse anche fuori dal territorio. Pochi mesi fa, a novembre, abbiamo ospitato il Rally Santo Stefano Belbo – Trofeo delle Merende, che è stato un successo organizzativo e di pubblico. Non ho dubbi che sarà così anche per il Regione Piemonte #RA». Una gara che oltre alla competizione prevede sempre una serata di benvenuto a scopo benefico e altre iniziative di solidarietà che nel tempo hanno permesso di raccogliere generose donazioni.
In paese stanno definendo gli ultimi dettagli in vista dell’evento. Gli organizzatori hanno preso contatto con il Comune da diverso tempo. La polizia locale ha già definito il piano per la chiusura delle strade e anche la protezione civile sarà operativa per garantire il corretto svolgimento della gara e la sicurezza di tutto il pubblico. «Gli organizzatori lavorano da sempre con grande professionalità e li ringraziamo di questo. Per noi è un piacere creare le premesse migliori perché possano trovare le condizioni ideali per sviluppare e progettare l’evento. Con gli uffici del nostro Municipio, siamo a disposizione per supportare le esigenze, sviluppando una manifestazione che porterà un impatto positivo sul tutto il territorio».
Nei giorni della corsa, in paese sono attesi equipaggi, addetti ai lavori e tanti appassionati. «A Santo Stefano Belbo e nei paesi dei dintorni siamo attrezzati per questo tipo di evento – prosegue Capra -. Gli esercizi del territorio stanno già registrando buoni livelli di richieste e prenotazioni per i giorni del Rally Regione Piemonte #RA».
L’opportunità, poi, va oltre i giorni della gara. «Per noi sarà una vetrina a trecentosessanta gradi: per chi abita in Piemonte, che può scoprire le bellezze vicino a casa e potrà facilmente tornare qui in futuro; e per chi viene da lontano, che speriamo resterà impressionato dalle nostre colline e deciderà al più presto di trascorrerci altri periodi. In passato è già stato così: registriamo dei buoni flussi di ritorno, anche dall’estero, con turisti che scoprono il Cuneese durante le sue tante manifestazioni e tornano poi in altri periodi dell’anno».
C’è una strategia territoriale per incentivare questi flussi, partendo dai giorni delle manifestazioni? «La bellezza del territorio fa la differenza. Chi arriva, resta impressionato dalle no­stre colline e ci torna volentieri. È lo stesso per la qualità delle proposte enogastronomiche: soddisfano i gusti e le esigenze di tutti e anche le manifestazioni sono un’occasione per scoprirle e valorizzarle».
Santo Stefano Belbo e le colline di Langhe, Monferrato e Roero potranno anche contare sull’eco mediatica della manifestazione sportiva. Nei giorni delle prove, sono previste dieci ore di diretta televisiva tra Rai Sport e la piattaforma Sky.

Il dosso di Diano d’Alba, un luogo quasi mitologico
Un luogo che è diventato leggenda. Il celebre dosso di Diano d’Alba caratterizza da sempre il percorso del Rally tra le colline delle Langhe, fin dalle primissime edizioni. E anche in seguito, quel passaggio è sempre stato un discorso a parte, qualcosa di veramente speciale nel contesto di una competizione caratterizzata dalla passione per i motori. In rete non è difficile trovare immagini di quel luogo speciale e ormai leggendario. Un tempo qui si sfrecciava di notte a tutta velocità, con il dosso piazzato proprio all’ingresso di una curva orientata verso la discesa. Passaggio di grande difficoltà che regalava momenti di emozione pura. La gente piazzata nei campi gioiva, si entusiasmava o si disperava per le sorti dei piloti a seconda delle traiettorie. Diano d’Alba come una specie di traguardo non definitivo ma strategicamente importante. Un punto dove arrivare con stile, una vetrina a cielo aperto per lasciare un segno nella considerazione degli appassionati. Una tradizione che continua anche in questa edizione.

Vesime e Loazzolo, quelle prove che ci riportano ai fasti delle vecchie corse

In prova a “Vesime” e subito dopo a “Loazzolo”. Il Rally di Alba attraversa luoghi che fanno parte della storia del motorismo. Questi
parziali in particolare riportano alla memoria le sfide mondiali del Rally di Sanremo. Quando sull’asfalto e sugli sterrati la battaglia sportiva metteva a confronto grandi nomi del rally come Colin Mc Rae e Carlos Sainz. Quei ricordi entrano nel cuore anche della corsa dei nostri giorni. Il percorso prevede dopo un ultimo passaggio ad Alba per ricompattare il gruppo e permettere l’intervento dei meccanici, l’ultimo “strappo” con le ripetizioni delle prove di “Diano”, “Vesime” e “Loazzolo- Santo Stefano” che saranno in grado di decretare il vincitore assoluto di questa edizione, quando l’evento si concluderà con la suggestiva cerimonia di premiazione alle 17 del sabato. Ma quelle strade sono qualcosa che va oltre la competizione, oltre i dati tecnici e la potenza dei motori, oltre le abilità dei piloti e la concentrazione dei navigatori. Si tratta di punti nevralgici, portali con un’altra epoca.

Articolo a cura di Luca Ronco