Fonzie e gli altri. Gli indimenticabili cugini d’America

Sono passati cinquant’anni dal primo episodio della serie tv che seguivamo prima del tg

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Nel decennio tra il 1974 e il 1984 andò in onda (e poi con molte repliche fino ai giorni no­stri) una serie tv che vale ampiamente la definizione (abusata) di “iconica”. Per­ché niente come “Happy Days” ha caratterizzato un’in­tera epoca e al tempo stesso una generazione. Of­friva uno sguardo nostalgico alla vita di tutti i giorni nella realtà americana degli anni ’50 e ’60, ma per chi la guardava cinquant’anni fa (l’anniversario della prima puntata è datato 15 gennaio 1974 sul canale Abc, ma alla Rai approdò a partire dal 1977) con quei personaggi così familiari, fu davvero qualcosa di speciale. I protagonisti si muovevano in uno spazio sospeso, fuori dal tempo, qualcosa che in un certo senso li ha resi immortali accompagnando l’adolescenza di tanti, tantissimi tra i “boomers” di oggi.
E come ricorderanno i meno giovani, la serie ruota attorno alle vicende della famiglia Cunningham e a tutte le relazioni che intercorrono con un gruppo di amici che si ritrovano sempre nel solito locale (da “Arnol­d’s”), dove domina la figura indimenticabile di Arthur Fonzarelli detto “Fonzie”, il “bulletto” dal cuore tenero. Un personaggio divenuto storico per un interprete (Henry Winkler) che ha legato la sua carriera indissolubilmente a quel ruolo pur essendosi cimentato in altre sfide attoriali.
Tra gli attori, appunto, quello che ha vissuto la carriera migliore è certamente Ron Howard ovvero Rickie Cun­ningham, che nel telefilm è il figlio di Marion e Howard oltre che fratello di Joanie: negli anni è diventato un regista molto apprezzato. Ha infatti diretto grandissimi successi come “Apollo 13”. “A Beautiful Mind” e “Ru­sh”. Anche la madre Ma­rion, interpretata dall’attrice Marion Ross ha avuto una carriera nel cinema, oggi ha 95 anni e vive sulla costa ovest degli Usa.
La giovane Joanie, invece, in arte Erin Moran, è morta nel 2017 all’età di 57 anni per un cancro. Tom Bosley, cioè Howard Cunningham era scomparso nel 2010 a 83 anni, dopo diverse apparizioni in una serie di spettacoli televisivi. Passando in rassegna gli altri attori, troviamo il rosso Ralph Malph (Don Most, in seguito doppiatore e umorista), l’amico Warren “Potsie” Weber (ovvero Anson Williams, attore e regista) e Al Del­vecchio (interpretato da Al Molinaro) che è scomparso nel 2015 all’età di 96 anni.
Per celebrare l’anniversario di “Happy Days”, è uscito anche un libro: “La nostra storia. Tutto il mondo di Happy Days”, gli autori sono Giuseppe Ganelli (grande collezionista della serie) ed Emilio Targia, la prefazione è proprio di Henry Winkler, mentre la postfazione è stata affidata a Max Pezzali. «Nessuno ci aveva mai pensato» ha spiegato Targia, colmando così un vuoto. Si tratta in assoluto del primo libro che si occupa di una serie tv americana. Qui si apprende che l’ideatore della serie fu Garry Marshall (lo stesso di “Pretty Woman”) che ebbe l’idea di raccontare le vicende di un’autentica famiglia americana degli anni ’50 dopo il successo del film “American graffiti”. Un’epo­ca, quella messa sotto i riflettori da quei lavori, priva delle tensioni politiche e delle contraddizioni tipiche invece degli anni ’70. I valori, connessi alla famiglia Cunningham, era­no improntati alla tradizione cristiana, pensieri rassicuranti da brave persone.
A guardare gli episodi, che andavano in onda ogni giorno poco prima del tg della sera, era quindi tutta la famiglia e l’Italia è stato uno dei Paesi dove “Happy Days” ha avuto il successo maggiore con punte di 13 milioni di spettatori e un gradimento del 75%. Del resto, c’era molta Italia in quella serie. Fonzie è l’abbreviazione di Arthur Fon­zarelli; suo cugino Chachi Arcola (che poi nella serie diverrà il fidanzato di Joa­nie), è interpretato da Scott Baio, la cui famiglia era originaria di Palermo; il proprietario del locale Arnold’s dove si ritrovano Richie e i suoi amici si chiama Al Delvecchio (interpretato da Al Molinaro); lo stesso produttore Garry Marshall di cognome faceva Masciarelli ed era nipote di emigrati abruzzesi. Qualcosa di mol­to affine, dunque, ai nostri gusti e alle nostre abitudini. Ecco perché, cinquant’anni dopo, “Happy Days” resta un ricordo davvero speciale, un pensiero tenero come quelli che si dedicano a qualcuno a cui si vuole ancora bene, dopo tanto tempo.

Compleanni vip: auguri a Pep Guardiola che compie 53 anni.
Giorno di festa anche per Kevin Costner (69) e Iva Zanicchi (84)
Compleanni importanti, oggi nel mondo, a cui vogliamo dedicare attenzione nel giorno di uscita di IDEA. Cominciamo subito con Pep Guardiola, allenatore del Man­chester City e protagonista nell’ottobre scorso di un applauditissimo incontro con gli studenti a Cuneo: compie 53 anni e dopo aver vinto il Mondiale per club con la squadra inglese, a fine stagione potrebbe puntare su una nuova avventura in panchina. In Italia?
Appuntamento speciale anche per l’attore Kevin Costner: 69 anni. Li festeggia dopo il costosissimo divorzio dalla seconda moglie Christine Baumgartner. Tornando in Italia, eccoci a fare gli auguri alla popolarissima diva della canzone, Iva Zanicchi che festeggia in questa giornata i suoi 84 anni, mentre in Francia sono 75 per Philippe Starck, l’architetto e designer noto in tutto il mondo per le sue meravigliose creazioni. Dino Meneghin, ex campione di basket tra Olimpia Milano e nazionale azzurra compie 74 anni, mentre l’imprenditore milanese (ex boss della Pirelli) Marco Tronchetti Provera ne fa 76. L’attore palermitano Enrico Lo Verso – che attualmente è impegnato a teatro con “Uno, nessuno, centomila” – celebra i suoi 60 anni, il cantante e youtuber Fabio Rovazzi (famoso soprattutto per il successo di “Andiamo a comandare”) fa 30 e infine Thomas Raggi, il chitarrista dei Maneskin, festeggia 23 anni. A tutti gli auguri della nostra redazione.