L’opinione di Giulio Felloni

«Le stime dimostrano che la propensione al consumo degli italiani tiene, anche dopo un anno difficile. la moda sta contribuendo a ridurre l’inflazione»

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IL FATTO
Saldi invernali, ci siamo. Ma in tempi in cui il potere d’acquisto è sempre più ridotto come rispondono gli utenti? È ancora un momento significativo per le attività commerciali?

Sono partiti i saldi invernali e le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio indicano che in questi giorni saranno 15,8 milioni le famiglie impegnate negli acquisti a prezzi ridotti. E che in media, ogni persona spenderà circa 137 euro e il giro d’affari complessivo sarà di 4,8 miliardi di euro. Sono numeri comunque buoni considerando le mille problematiche che condizionano i consumi in Italia da qualche anno a questa parte.
Giulio Felloni, presidente nazionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio, commenta con ottimismo: «Queste stime evidenziano una tenuta della propensione al consumo degli italiani, dopo un anno complesso in cui la moda ha contribuito in maniera determinante alla discesa e al contenimento dell’inflazione». Inoltre, secondo Felloni: «I saldi rappresentano un’eccezionale opportunità per i consumatori che potranno trovare nei negozi di moda un vasto assortimento di prodotti di qualità a prezzi molto convenienti. Il fashion retail si conferma una componente essenziale per il valore e la vitalità di vie, piazze e centri storici e contribuisce alla crescita del Pil e dell’occupazione in Italia».
Federazione Moda Italia e Confcommercio hanno realizzato una specie di vademecum per gli acquisiti senza rischi nel periodo dei saldi. In base a queste linee guida, è opportuno ricordare che non tutti i negozi accettano di cambiare un capo integro con un altro in seguito all’acquisto. Però se il prodotto è danneggiato o non conforme alle aspettative, chi l’ha venduto è obbligato a sostituirlo, ripararlo o a restituire l’importo pagato. Chi ha effettuato l’acquisto deve da parte sua denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla scoperta del difetto. Tutto cambia invece nel caso degli acquisti online: si hanno sempre a disposizione 14 giorni di tempo dalla ricezione del prodotto per richiedere un cambio o la rescissione del contratto, a prescindere dall’effettiva presenza di difetti. Fanno eccezione solo i prodotti su misura o personalizzati. Inoltre c’è da dire che in molti negozi è possibile provare i capi prima di acquistarli, tuttavia va detto che non c’è alcun obbligo per il negoziante e la scelta è lasciata alla sua discrezionalità.
E il nodo legato alla possibilità di effettuare pagamenti con carta di credito? I negozi devono essere attrezzati per accettare i pagamenti con carte di credito e con altri strumenti che rendono possibile l’acquisto senza contanti, come carte prepagate e altre specifiche applicazioni.
In linea di massima, i capi che vedono il proprio prezzo ridursi durante i saldi devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. I negozianti hanno l’obbligo di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e, generalmente, il prezzo finale. Quest’ultimo dev’essere il più basso applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni precedenti all’inizio dei saldi.