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«Il vero segreto è prendere in mano la propria vita»

Abbiamo intervistato la nuova Miss Italia: la bellissima cerverese Francesca Bergesio

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Francesca Bergesio non è cambiata. Sul suo capo luccica la corona di più bella d’Italia, ma è la ragazza gentile e affabile di sempre. Sabato scorso è stata incoronata – prima cuneese a riuscirci – Miss Italia e da allora non si è più fermata tra servizi fotografici e interviste. Ci proviamo anche noi, ricordandole – con un certo orgoglio – che probabilmente anche la nostra intervista di un paio di mesi fa deve averle portato fortuna. E quando ormai eravamo pronti ad andare in stampa senza l’intervista, eccola al telefono.

Buonasera, Francesca. Buo­na­sera, Miss Italia…
«Scusatemi, ma le interviste si stanno moltiplicando…».

Ci mancherebbe, possiamo im­maginare. Ci tolga subito una curiosità. Ma la corona di Miss Italia c’è solo nelle foto o esiste per davvero?
«Eccome se esiste: è qui con me: la proteggo e la custodisco gelosamente».

Ce la descriva.
«È bellissima, da favola, firmata Miluna, lo sponsor di Miss Italia: per un anno sarà sempre assieme a me».

A proposito di favole, Miss Ita­lia lo è davvero?
«È un’esperienza magica. E dire che mi ero iscritta solo con l’obiettivo di mettermi in gioco…».

Una motivazione particolare, considerando che molte altre concorrenti hanno partecipato avendo in mente fin da subito una carriera nel mon­do dello spettacolo.
«Sentivo proprio il bisogno di sfidare me stessa. Così dopo aver conseguito il diploma, ho iniziato questo percorso».

Un percorso felice che l’ha portata ad affermarsi “Miss” prima a livello provinciale e poi regionale, fino all’accesso alle finali di Miss Italia.
«Sì, ma prima di Salso­mag­giore Terme, insieme ad altre venti finaliste, ho trascorso alcuni giorni a Corigliano. Sono state giornate davvero belle, in cui mi sono dedicata, oltre che agli scatti fotografici, a iniziative per la promozione del territorio».

Ci parli della finalissima di Salsomaggiore.

«Magia pura, ho avvertito sensazioni estremamente positive, in un’atmosfera unica. Sia­mo rimaste a Salso­mag­gio­re per quattro giorni: le attività in agenda erano tantissime e si dormiva poco, ma la stanchezza proprio non si sentiva».

Cosa prevedeva il vostro programma?
«Preparavamo la serata conclusiva e, nel frattempo, ci occupavamo di iniziative per la promozione turistica. E poi tanti shooting fotografici e le prime interviste».

Andiamo alla serata finale.
«Stupenda pure quella. Anzi, meglio descriverla così: una serata in cui c’è stata tanta, tanta gioia, ma pure parecchi momenti di tensione».

Colpa della giuria con Sgarbi e Cruciani?
«La giuria, giustamente, ci ha messe alla prova, cercando comunque costantemente di spronarci».

Non ci sono andati per il sottile, comunque.
«È vero, ma per quanto io sia permalosa (mi arrabbio molto facilmente quando qualcuno mi muove una critica, anche se costruttiva) ho trasformato tutto in un’opportunità. Mi tornerà utile in futuro».

In effetti, è rimasta sempre concentrata, ricordandosi an­che del porro di Cervere.
«Certo, è un’eccellenza! Non potevo non parlarne».

Come ha superato i momenti più complicati della finale?
«Grazie alla mia famiglia. Papà Giorgio, mamma Ilaria e mia sorella Virginia ci sono sempre stati per me. E anche durante la finale è stato così».

Erano tutti e tre presenti tra il pubblico?

«All’inizio c’erano solo mia mamma e mia sorella, perché papà (Giorgio Maria è senatore e segretario provinciale della Lega, ndr) era impegnato con l’inaugurazione della Fiera del Porro. Poi è arrivato anche lui. Sapevo dov’erano seduti: così di tanto in tanto incrociavo il loro sguardo e sorridevo subito. Che gioia!».

Il ricordo indelebile?

«L’incoronazione, anche se non ho realizzato subito cosa stesse accadendo. Anzi, forse non l’ho capito neppure ora».

E dopo?
«L’abbraccio forte forte della mia famiglia, la conferenza stampa, le foto istituzionali, la serata di gala in un castello».

Da vera principessa.
«Sì, ma la mattina successiva, alle 6,30, ero già operativa: foto, interviste, incontri…».

È già tornata a casa?
«Sì. Così ho potuto recuperare un po’ di ore di sonno».

Il messaggio più bello?

«Sono tantissimi. La cosa che più mi ha colpito sono stati i parecchi messaggi ricevuti prima della finale. E tutti mi dicevano che ce l’avrei fatta. Io, abituata a stare sempre con i piedi ben piantati a terra, non ero così fiduciosa. Anche perché in finale c’erano 40 ragazze bellissime, fuori e dentro».

Ma oggi è Miss Italia.
«Ho imparato una lezione: bisogna credere di più in sé stessi».

E domani?

«L’agenda legata a Miss Italia è fittissima, tra eventi e partecipazione a trasmissioni tv. E ci sono anche gli studi in Me­dicina: voglio cercare di far conciliare le due cose. Sono entrambe una priorità».

E la recitazione di cui ci aveva parlato?
«Avevo iniziato, quasi per caso, al convitto, negli anni del liceo. Ora vorrei occuparmene seriamente».

C’è una frase che la guida?

«Sì, quella di Giovanni Paolo II che ci ricorda sempre papà: “Prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro”. È proprio così: per ottenere qualcosa, bisogna prendere in mano la propria vita e lanciarsi. Miss Italia mi ha aiutato a comprenderlo meglio».

BaNNER
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