«Musica e sentimento: siamo vicini alla gente»

Successo ad Alba per il concerto della Banda Musicale della Guardia di Finanza. Abbiamo intervistato il direttore Leonardo Laserra Ingrosso

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Repertorio vastissimo e qualità di esecuzione altissima. La Banda Musicale della Guar­dia di Finanza, istituita nel 1926 e già protagonista in eventi di rilevanza mondiale, ha conquistato anche il pubblico di Alba con un concerto che in più di un’occasione ha raccolto la standing ovation. Dal 2002 a dirigere i 102 esecutori che compongono la Banda è il colonnello Leonardo Laserra In­grosso. Lo abbiamo intervistato.

Maestro, il pubblico ha apprezzato molto la scelta di proporre un concerto fortemente legato alla storia di Alba.

«È nostro costume proporre concerti “cuciti” su misura delle realtà che ci ospitano. Siamo partiti con il “Rigoletto”, perché proprio nell’anno in cui Giuseppe Verdi componeva l’opera, e siamo nel 1851, ad Alba veniva costituita un’associazione che univa operai e artisti. Una realtà davvero unica nel suo genere, a testimonianza di una spiccata propensione di questo territorio alla cultura, oltre che al lavoro».

Dal Risorgimento alla Resistenza. Anche in questo frangente Alba ha giocato un ruolo importante, non crede?
«Sì, e per sottolineare l’impegno e il sacrificio sopportati dalla Città di Alba, che le sono valsi la Medaglia d’Oro al Valor Militare, abbiamo suonato “La vita è bella” di Nicola Piovani, colonna sonora dell’omonimo film di Roberto Benigni».

Avete omaggiato anche le eccellenze enogastronomiche della capitale delle Langhe.
«“Viva il vino spumeggiante-Cavalleria Rusticana” è stato l’inno perfetto per celebrare le eccellenze enologiche albesi; poi con “Nuovo cinema Paradiso” abbiamo voluto citare il tartufo bianco d’Alba: Ennio Morricone, autore del brano, nacque nel 1928, lo stesso anno in cui Giacomo Morra mise in piedi la prima “Mostra dei pregiati tartufi delle Langhe”, ovvero l’attuale Fiera Interna­zio­nale del Tartufo Bianco d’Alba».

Eccellenze che hanno conquistato il mondo anche grazie ai gemellaggi nati nel tempo. Quello con la città statunitense di Medford vi ha ispirato particolarmente, vero?
«Sì, la scelta è ricaduta su “West Side Story” di Leonard Bernstein».

Alba, ma non solo. Il vostro programma ha parlato dell’intero Piemonte.
«Con “Al Piemonte” di Carlo Alberto Pizzini abbiamo raccontato l’intero territorio piemontese e le sue caratteristiche, ricordando peraltro le acciaierie torinesi della Fiat. E poi, con “La Canzone di Orlando” e “Torna a Surriento”, abbiamo voluto omaggiare la bravura di Giancarlo Chiaramello, compositore braidese noto per i suoi bellissimi arrangiamenti, molto ricercati, che ha scritto le sigle di alcuni sceneggiati televisivi di successo».

Vi siete esibiti sui palcoscenici di tutto il mondo e pure a Ground Zero. Il pubblico internazionale cosa apprezza di più della vostra Banda?
«Oltre alla splendida musica che proponiamo, all’estero viene apprezzato il nostro timbro: si tratta del timbro tipico della banda italiana, che è completamente diverso da quello delle formazioni nordeuropee o americane. Si basa sul principio importantissimo di avere nel proprio organico tutti gli strumenti a fiato di ciascuna famiglia. E ciò trae origine dal fatto che in Italia la banda è nata per portare nelle piazze, rendendola quindi popolare, la grande musica del­l’Ot­tocento, fino ad allora eseguita in teatri o palazzi a cui la maggior parte delle persone non aveva modo di accedere».

In generale, cosa provate proponendo concerti così importanti?

«L’orgoglio di infondere messaggi di positività al territorio e di avvicinare sempre di più l’Istituzione della Guardia di Finanza alla cittadinanza».

E lei cosa prova da direttore?
«Tanta responsabilità. Da sempre, la musica porta gioia e serenità; durante la pandemia, ne abbiamo avuto l’ennesima riprova. Noi della Banda Musicale della Guar­dia di Finanza, oltre a rappresentare un’istituzione e a condividere arte, cerchiamo di toccare i sentimenti per aiutare le persone ad allontanarsi per qualche istante dalle problematiche che affliggono la nostra società».

Pareri unanimi: «Un evento memorabile, resterà per sempre nella storia del nostro territorio»

«Ricorderemo questo evento a lungo perché ci ha fatto emozionare, proponendo tanti collegamenti con il nostro territorio, a partire dalla Medaglia d’Oro al Valor Militare che tutti noi albesi portiamo nel cuore e abbiamo nel Dna». Così, sabato scorso, il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha commentato, dal palco del Teatro Sociale “Busca” di Alba, la memorabile esibizione della Banda Musicale della Guardia di Finanza diretta dal colonnello Leonardo Laserra Ingrosso, che ha accompagnato il canto del tenore Piero Mazzocchetti (foto in alto a destra). L’appuntamento – presentato da Valeria Ciardiello – è stato organizzato nell’ambito della 93esima Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba dall’Ente Fiera e dal Comune di Alba, dall’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero e dall’Associazione Commercianti Albesi, in collaborazione con il Comando Regionale della Guardia di Finanza di Piemonte e Valle d’Aosta. Le parole del Governatore hanno sintetizzato bene il “sentiment” del numerosissimo pubblico (tra cui tante autorità civili e militari), che ha applaudito a ripetizione. «Questa grande partecipazione – ha aggiunto Ci­rio – è un modo per esprimere gratitudine alla Guardia di Finanza, ai suoi rappresentanti e alle loro famiglie. È un “grazie” che diciamo con doppio orgoglio, dato che il Corpo è stato istituito nel 1774 proprio a Torino». Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Alba, Carlo Bo: «È stato un onore ospitare una banda di fama internazionale, espressione di un Corpo molto vicino al territorio. Il concerto ci ha permesso di ripercorrere la nostra storia, rendendo omaggio a quei ragazzi che combatterono nel nome della democrazia e della speranza, ai patriarchi dell’enogastronomia e anche ai gemellaggi. In un momento come questo servirebbero più ponti e meno muri». Per la Guardia di Finanza ha parlato il comandante regionale, il generale Benedetto Lipari: «È stata una serata da incorniciare. Il pubblico ci ha fatto sentire orgogliosi di lavorare qui. Per noi, in vista del 250esimo anniversario, è stata l’occasione per mo­strare ulteriormente la vicinanza del Corpo a quest’area, caratterizzata da un’economia pulsante e leale. Ringrazio la Banda, gli organizzatori e, in particolare, per il supporto fornito, il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Cuneo, il colonnello Mario Palumbo».