Inferno-Paradiso la vita di Vasco oltre i suoi sogni

La docuserie su Netflix mette a confronto il percorso del ragazzo pieno di ambizioni di ieri e dell’uomo maturo e realizzato di oggi. Il segreto? una grande determinazione

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La storia di una vita al massimo: è questo “il Supervissu­to”, la docuserie in 5 puntate in streaming su Netflix che dal 27 settembre è un viaggio alla scoperta della grande rockstar Vasco Rossi. Un viaggio tra i luoghi della sua vita per riuscire a cogliere la nascita e l’anima delle sue canzoni. «Sono sopravvissuto agli anni Set­tanta, agli anni di piombo e alle brigate rosse. Sono so­pravvissuto agli anni Ot­tanta, gli anni da bere, gli anni più stupidi del secolo. Sono sopravvissuto agli anni Novanta, quando ho deciso di mettere su famiglia. Sono sopravvissuto a tre malattie mortali. Sono sopravvissuto a questo virus del c… e quasi morto di noia nel lockdown. A pensarci bene non sono un sopravvissuto, ma un su­per… vissuto». È così che inizia la serie, diretta da Pepsy Romanoff, che coglie Vasco in un momento di pausa, proprio durante il Covid. Il momento perfetto per fare un punto della situazione, prima di ripartire alla grande (due tour trionfali nelle ultime due estati e un altro già pronto per la prossima): “Vasco Rossi – Il Super­vis­su­to” permette di vedere chi è Vasco oggi: un uomo maturo, realizzato, in pace con se stesso e consapevole di chi è e di quello che ha raggiunto. Vasco è un grande narratore, ed è un piacere ascoltarlo. E la serie sembra una di quelle storie in cui un uomo maturo parla con il sé stesso più giovane. Un giovane a cui vuol bene, di cui sa che ha fatto qualche errore, ma non rinnega nulla, perché tutto gli è servito per crescere. «Le mu­siche di Vasco Rossi erano quasi indefinibili. Non era un genere. Il genere lo stava costruendo lui». Nel primo episodio è Gaetano Curreri – da sempre sodale di Vasco Rossi e leader degli Stadio – a definire, con poche, semplici, parole, uno dei segreti di Vasco Rossi. In quegli anni tra la fine dei Settanta e l’inizio degli Ottanta, Vasco Rossi da Zocca, Modena, era riuscito a fare qualcosa di unico. Era riuscito a creare una musica che in Italia non si era ancora sentita, a fare quel rock che in italiano sembrava impossibile realizzare, e senza riprendere i canoni, le metriche, il linguaggio e i temi del rock an­glosassone, unendolo con una forma cantautoriale uni­ca nel suo genere. «Non si può fare rock con l’italiano», dicevano ai tem­pi, racconta sempre Cur­reri. «E invece con l’italiano puoi farlo, se lo fai come lo fa lui». Sì, perché Vasco non rompeva solo gli schemi della musica di quei tempi, ma anche quelli della scrittura dei testi, l’altro segreto di Vasco Rossi è questo: creare canzoni con parole in cui in tanti, tantissimi, potessero identificarsi. Per questo le sue canzoni sono generazionali. Ma l’altro miracolo è che fanno pre­sa anche og­gi. Universali e senza tem­po.
Vasco racconta la sua vita artistica e la sua vita privata, di cui forse si sa di meno. La compagna di tutta una vita, la moglie Laura Schmidt, solare e sorridente. E sincera come lui. E anche il figlio, Luca, oggi artista grafico af­fermato. Quella del Vasco in­namorato è un’altra storia po­co conosciuta ed è davvero in­tensa e interessante. Come il nuovo singolo-sigla del programma “Gli sbagli che fai”.
Quella di Vasco è anche una storia di feroce determinazione, di voglia di dedicarsi completamente al suo lavoro. «Vivere un giorno solo non serve a niente, la giornata inizia ed è già finita», diceva. Una vita al massimo. «Sono uscito da ogni inferno e ogni paradiso, sempre in tempo per salire sul palco».
È per la sua unicità, per il suo modo di comunicare così diretto, per la forza delle sue canzoni. Ma è anche per la sua determinazione che Va­sco è diventato la più grande rockstar italiana. «Mai mi sarei immaginato che un giorno avrei riempito di gente lo stadio» confessa candido. «Non era nei miei sogni». Ma la vita di Vasco Rossi è andata anche al di là dei suoi sogni.

Kate Winslet, la rivelazione di “Titanic” festeggia 48 anni
Ci sono altre candeline da spegnere assieme a IDEA. Cominciamo questa volta dai compleanni di ieri (mercoledì) e in particolare da un’attrice resa celebre dal film “Thelma e Louise”, icona di emancipazione al femminile: Susan Sarandon. Per lei è già arrivato il traguardo dei 77 anni, superato brillantemente come dimostrano le immagini che la mostrano spesso in compagnia della figlia Eva Amurri, entrambe luminose. Ieri era festa anche per il cantautore Francesco Baccini (63 anni), per l’ex deejay e popstar Sandy Marton (65) e per l’altra attrice Alicia Silverstone (47).
Oggi (giovedì), invece, restando nel campo del cinema americano, è il compleanno di Kate Winslet. Compie 48 anni l’attrice britannica che a 20 anni meritò un Oscar per la sua interpretazione in “Ragione e sentimento” ma che avrebbe raggiunto il punto più alto della popolarità con il ruolo da protagonista assieme a Leonardo Di Caprio, nel colossal “Titanic”. Domani, infine, auguri a Neffa (56 anni) e a Lapo Elkann (46).