Si è concluso domenica 24 settembre, con la partecipazione alla “Carovana della pace” Cuneo-Boves, a 80 anni dall’eccidio nazista del 1943, il 55° Incontro nazionale di Studi delle Acli, svoltosi dal 21 al 23 settembre, intitolato “Nuove tecnologie e intelligenza artificiale. Esperienza del limite e desiderio di infinito”.

L’incontro è stato caratterizzato da una fitta serie di relazioni e confronti, di alto livello culturale, per capire come l’intelligenza artificiale cambierà le nostre vite, sotto tutti i punti di vista per interrogarsi su come trasformare le nuove tecnologie in strumento di democrazia a servizio del bene comune.

Gli incontri sono stati vissuti dai circa 300 aclisti iscritti e dagli studenti di alcune classi dell’Enaip, la scuola professionale delle Acli di Cuneo e dell’Itis “Vallauri” di Fossano, oltre che dai volontari del Servizio civile universale provenienti da tutto il Piemonte.

L’evento ha anche fornito l’occasione per vivere momenti di festa, di socialità e solidarietà, in pieno stile aclista. Nella sua relazione di chiusura, il presidente nazionale Acli, Emiliano Manfredonia, ha sottolineato come non ci possa essere un progresso senza il rispetto della dignità della persona. “Per questo le nuove tecnologie ci pongono tre interrogativi profondi – ha affermato -: il primo è di ordine morale, perché riguardano la capacità dell’essere umano di utilizzare questo strumento per una logica bellica o di pace, per il profitto personale o quello generale; il secondo è di carattere sociale e riguarda la questione fondamentale delle disuguaglianze e di quanto l’intelligenza artificiale possa incidere sul loro aumento o sulla loro diminuzione. Infine, il terzo interrogativo è di natura politica, perché è evidente che l’affermarsi di questo nuovo paradigma culturale avrà degli effetti sulle stesse forme della rappresentanza istituzionale e del funzionamento della democrazia”.

Durante il suo intervento a Boves, rivolto ai partecipanti alla marcia della pace, Manfredonia ha ribadito come la pace sia l’unica via percorribile: “Marciare per la pace e ricordare la nostra resistenza – ha detto – è il miglior modo per terminare questi quattro giorni di confronto”.

Il presidente provinciale Acli Elio Lingua, anche a nome di tutta la presidenza, ha ringraziato le Acli nazionali, regionali e tutti coloro che, a tutti i livelli, si sono impegnati a far sì che questo grande evento, per la prima volta a Cuneo e in Piemonte, riuscisse nel modo migliore, a partire da tutti i dipendenti e, in particolare quelli della segreteria provinciale; i promotori sociali che hanno garantito un impegno e una presenza encomiabili; i consiglieri provinciali e i soci che hanno dato la loro disponibilità a partecipare e collaborare; la Diocesi, gli amministratori locali, gli istituti di credito e le ditte che hanno dato il loro sostegno.

“Un grazie particolare – ha detto Lingua – lo rivolgo al presidente Franco Racca e a tutta la “Bocciofila Centallese” per la splendida accoglienza e per cena preparata, venerdì 22 settembre, per circa 400 persone nei locali della struttura. È stata una grande festa aclista, apprezzata anche da tutta l’organizzazione nazionale del convegno, vissuta in un Circolo, che è il luogo in cui le Acli da sempre fanno sentire la loro concreta presenza in mezzo alla gente e per la gente”.

La cena ha fornito anche l’occasione per un gesto concreto di solidarietà che ha portato alla raccolta di 1600 euro offerti dai partecipanti, che, ulteriormente incrementati dal Fondo di solidarietà Acli provinciali cuneesi, saranno donati all’Ospedale S. Croce di Cuneo per l’acquisto di una nuova Pet/Ct, uno strumento di diagnostica molto efficace, utilizzato in ambito oncologico, delle malattie cardiologiche e neurodegenerative.