Le principali novità del Decreto Lavoro

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«Penso sia importante cogliere con apertura tutte le novità del nuovo Decreto Lavoro, azioni che saranno decisamente da esaminare work in progress. Le sfide che abbiamo di fronte sono tante e importanti, veniamo da anni difficili e come mondo delle imprese dovremmo sapere cogliere tutte le opportunità di questa riforma, sperimentare le innovazioni e capirne i risultati man mano che applicheremo queste azioni». Con queste parole Massimo Albertengo, presidente di Confapi Cuneo, commenta – in maniera preliminare – il nuovo “Decreto Lavoro” 48/2023, entrato in vigore con la legge di conversione 85/2023 recante “Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro”. Una riforma che introduce alcune importanti modifiche alla disciplina dei rapporti di lavoro e che contempla molteplici disposizioni con decorrenze diversificate. Il nuovo assegno di inclusione, che andrà a sostituire il reddito di cittadinanza, sarà operativo dal 1° gennaio 2024, e vede l’introduzione dell’offerta di lavoro “congrua” che se rifiutata, farà perdere il sussidio. Dal 1° settembre 2023 partirà il supporto per la formazione e il lavoro mediante 350 euro al mese per la formazione entro un limite massimo di 12 mensilità. Per il rapporto scuola-lavoro, sono previste più tutele e indennizzi. Dal 5 maggio 2023 sono invece in vigore le nuove causali per i contratti a termine di durata superiore ai 12 mesi. E ancora. Sono previsti incentivi per chi assume percettori dell’Assegno e Neet. Ai datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato (incluso l’apprendistato) i beneficiari del nuovo assegno di inclusione è riconosciuto un esonero contributivo del 100%, fino cioè a 8mila euro l’anno, per 12 mesi. L’esonero sale a 24 mesi in caso di trasformazione di un contratto a termine. Taglio al cuneo con un intervento aggiuntivo di 4 punti, un’una tantum di 5 mesi, operativo per il periodo compreso tra luglio e novembre, destinato ai lavoratori con retribuzioni lorde fino a 35mila euro. Il beneficio va ad aggiungersi all’attuale taglio di 3 punti del cuneo per le retribuzioni fino a 25mila euro portando lo “sconto” in totale a 7 punti. Mentre per la fascia di retribuzioni compresa tra 25mila e 35mila euro che già beneficiano di uno “sconto” di 2 punti la sforbiciata totale sale a 6 punti. Mentre per il periodo che va dal 1° giugno 2023 al 21 settembre 2023 è prevista una detassazione del lavoro notturno e festivo per i dipendenti di strutture turistico-alberghiere. Risorse aggiuntive per prepensionamenti nel settore dell’editoria: 1,2 milioni nel 2023, 4 milioni per ciascun anno dal 2024 al 2027 e 2,8 milioni nel 2028. Stralcio dei debiti contributivi. Provvedimento che consente a commercianti, artigiani, lavoratori agricoli e professionisti iscritti alla gestione separata Inps di ricostruire la propria posizione contributiva di fatto decurtata di quei contributi oggetto dello stralcio delle cartelle esattoriali fino a mille euro affidate all’ex Equitalia dal 2000 al 2015. Contratto d’espansione prorogato fino al 31 dicembre 2023, con la possibilità di uscita fino a 5 anni dalla maturazione dei requisiti pensionistici nei processi di reindustrializzazione e riorganizzazione delle imprese. Fondo nuove competenze, incrementato fino al 2027 con risorse riprese dal Piano nazionale Giovani, donne, lavoro. Per il pacchetto welfare, resta a 3mila euro la soglia di fringe benefit esentasse per i lavoratori dipendenti con figli a carico.

Analisi redatta in collaborazione con lo Studio Solaro di Bra