Nel Municipio di Bra si sono riuniti nei giorni scorsi alcuni rappresentanti di Egea Acque, del Comune di Bra e del Comitato di Quartiere “Gerbido-La Bassa”. Al centro del confronto il depuratore della città situato nell’area adiacente a strada Gerbido, strada Molini, strada Orti e al borgo di Pollenzo. Il depuratore risale al 1978 e, da allora, i residenti hanno portato avanti proteste e dibattiti contro la presenza ingombrante dell’impianto, lamentando problematiche quali l’odore persistente (soprattutto nel periodo estivo) e il rumore provocato dai macchinari, fino a chiederne la dismissione totale. Dati alla mano, il depuratore di Bra convoglia, in un periodo di secca, un volume pari a 300 metri cubi all’ora di acqua e, in caso di pioggia, una portata fino a cinque volte superiore.
Da ciò si desume quindi, come sottolineano dall’azienda albese, che la presenza dell’impianto è strategica: «Si tratta infatti di un asset che il territorio non può permettersi di dismettere, soprattutto in questo periodo caratterizzato da forte siccità e da carenza idrica», fanno sapere dal quartier generale di corso Nino Bixio. Nella nota, Egea Acque sottolinea poi, che negli ultimi anni, sono già state effettuate migliorie all’infrastruttura, installando le migliori tecnologie sia in termini di efficienza energetica sia per gli effetti depurativi. A oggi – prosegue ancora il comunicato – mancherebbe una disinfezione che è in fase di attivazione benché non richiesta dall’attuale autorizzazione allo scarico. Negli ultimi dieci anni, inoltre, precisa ancora Egea Acque, i controlli e i rilevamenti analitici sulla qualità dell’acqua in uscita dall’impianto eseguiti dall’Arpa e le analisi di controllo e autocontrollo eseguite tramite laboratorio certificato non hanno comportato sanzioni nei confronti di Egea Acque medesima; lo stesso vale, oggi, per i monitoraggi ambientali dei dati odoriferi eseguiti tramite laboratori autorizzati.
Alla luce di tutto ciò, Egea Acque, nella figura dell’amministratore delegato Matteo Cantoni e di Vittorio Detillo del servizio Fognatura e Depurazione, ha presentato due proposte concrete per venire incontro alle richieste dei cittadini e del Comune. In entrambi i casi, l’investimento sarebbe a carico di Egea Acque con tempi di realizzazione fino a un massimo di due anni.
La soluzione più a lungo termine prevede una struttura che potrebbe ospitare un impianto fotovoltaico per la costituzione di una Comunità Energetica Rinnovabile, coinvolgendo i residenti, il Comune e chi vorrà usufruire di un sistema di approvvigionamento a zero emissioni. Le soluzioni proposte saranno vagliate dal Comune al fine di dar via agli investimenti necessari.
«Cerchiamo di salvaguardare l’interesse dei cittadini, del Comune e del servizio idrico – ha affermato l’amministratore delegato di Egea Acque Matteo Cantoni -. Il funzionamento dell’infrastruttura è centrale nel sistema di ciclo idrico integrato di questo territorio. Le “best practice” del servizio idrico integrato promuovono, in tal senso, lo sviluppo e l’ammodernamento degli impianti diffusi di media dimensione rispetto ai piccoli e ai grandi, se non quando quest’ultimi sono asserviti a grandi centri abitati o industriali, e il depuratore di Bra rispetta appieno queste caratteristiche. Recentemente, abbiamo investito anche nell’installazione di una nuova centrifuga di ultima generazione che va a migliorare l’impianto così come l’implementazione di un sistema di sterilizzazione, entrambi in fase di avviamento».