All’Istituto di Candiolo – IRCCS una nuova Tomotherapy

Il Dottor Marco Gatti, Direttore di Radioterapia, spiega le caratteristiche e i vantaggi del nuovo macchinario, per il quale sono stati investiti più di 3 milioni di euro

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Una nuova Tomotherapy di ultima generazione è entrata in funzione all’Istituto di Candiolo – IRCCS: consente l’esecuzione di trattamenti di radioterapia di altissima precisione e complessità, cura più efficacemente e riduce gli effetti collaterali. L’apparecchiatura è arrivata dagli Stati Uniti a fronte di un investimento da parte della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro reso possibile solo grazie ai suoi sostenitori.

Il macchinario ammoderna il parco tecnologico del Reparto di Radioterapia, diretto dal Dottor Marco Gatti, e per il suo utilizzo è stato allestito uno speciale bunker, strutturato con pareti, porte, soffitti e sistemi tecnologici adatti a questo tipo di apparecchi.
L’Istituto di Candiolo-IRCCS è l’unico centro piemontese a essere dotato di due Tomotherapy e quella appena installata è un ulteriore passo in avanti dal punto di vista tecnologico.

Dottor Gatti, il suo è un reparto all’avanguardia che ogni anno tratta più di mille pazienti. Quali le caratteristiche e i vantaggi della nuova Tomotherapy?

«è più efficace, più efficiente, più veloce e con una qualità superiore delle immagini, che grazie al nuovo software sono di tipo radiologico-diagnostico. In particolare consente cicli di terapia più veloci del 20-25% con notevoli vantaggi per i pazienti».

Ci spieghi in concreto quali problemi risolve.
«Il radioterapista ha la possibilità di visualizzare in tempo reale il volume del bersaglio tumorale e di adattarlo alle varie situazioni di variabilità fisiologica, ai movimenti volontari e casuali del paziente, agli errori di posizionamento e alle nuove situazioni che si vengono a creare durante il trattamento radioterapico. Sono numerosissime le variabili in gioco, un tumore non è un bersaglio fisso, ma è contenuto in un organismo vitale ed è quindi soggetto a modificazioni, movimenti e conseguenti dislocazioni, oltre a poter diminuire di diametro per risposta alle radiazioni. In queste situazioni il piano di cura necessita di una “ripianificazione immediata».

Quali patologie oncologiche si possono trattare con la Tomotherapy?
«è possibile trattare tutte le patologie oncologiche, tuttavia tale apparecchiatura è particolarmente indicata per le situazioni in cui è richiesta un’alta collimazione della dose con un notevole risparmio degli organi critici, come i tumori del distretto testa-collo, del polmone o della prostata, oppure per quelle situazioni in cui sono richiesti campi di radioterapia estesi, come i sarcomi delle parti molli degli arti, o infine per tumori a ridosso di strutture complesse come il midollo spinale».

Quella appena installata servirà anche per la ricerca?

«Sì, permetterà di disegnare dei protocolli di ricerca clinica basata sull’imaging qualitativo e quantitativo. È in fase di progettazione uno studio sul tumore del retto al fine di ottenere dei modelli predittivi affidabili per la valutazione della risposta alle terapie».