Telemedicina «Sempre più vicini ai nostri pazienti»

Con il progetto del Santa Croce e Carle, sostenuto dalla Fondazione Crc, chi soffre di scompenso cardiaco potrà proseguire le cure a domicilio

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Ha preso il via il “Progetto di telemedicina per la ge­­stione del pa­ziente con scompenso cardiaco grave” promosso dalla Car­diologia dell’Azienda O­spe­daliera Santa Croce e Car­le di Cuneo. L’iniziativa è una delle tre sostenute dalla Fon­da­zione Crc nell’ambito del progetto Telemedicina, che vede uno stanziamento complessivo di 690mila euro e il coinvolgimento del Santa Cro­ce e Carle, dell’Asl Cn1 e dell’Asl Cn2.

Lo scompenso cardiaco rappresenta un problema sanitario rilevante: si stima che una persona su cinque possa sviluppare una forma di questa patologia, che rappresenta la prima causa di ospedalizzazione nei pazienti di età superiore ai 65 anni. Questi pazienti, inoltre, hanno spesso bisogno dell’assistenza di “caregiver”, persone che possano occuparsi di loro e supportarli nella quotidianità. L’ospedalizzazione rappresenta un passaggio critico: spesso solo qui viene fatta una diagnosi precisa e, da quel momento, paziente e fa­migliari prendono coscienza che la cardiopatia potrà condizionare la loro vita futura. Inoltre, il ricovero è spesso piuttosto lungo e, nei casi più gravi, la permanenza in ospedale è impegnativa. Quan­do il paziente viene di­messo e torna a domicilio, si trova in una fase di grande vulnerabilità. Il nuovo progetto interviene proprio in que­sta situazione di particolare difficoltà: grazie a tale sperimentazione, i pazienti si possono confrontare, in mo­dalità telematica e a ca­denza settimanale, con i sanitari della Cardiologia che li hanno seguiti durante il ricovero, fino alla visita di controllo ambulatoriale in pre­senza, programmata al mo­­mento della dimissione.

Spiega il direttore della Car­dio­logia dell’Azienda O­spe­daliera Santa Croce e Carle di Cuneo, Roberta Rossini: «Il progetto garantirà la presa in carico del paziente nella fase vulnerabile di passaggio tra la fase acuta a quella cronica e sarà destinato nella prima fase a circa 50 pazienti. La sua realizzazione si è resa possibile grazie al lavoro di medici e infermieri della Cardiologia, che hanno dimostrato grande sensibilità rispetto a queste problematiche e si sono resi disponibili a dare il proprio contributo, sfruttando competenze ed esperienza sul campo di ciascun operatore».
L’iniziativa, che coinvolge an­che il Sistema Informatico Dipartimentale, è partita il 13 dicembre con il primo paziente valutato in modalità telematica. Si tratta di un giovane, ricoverato per una grave cardiomiopatia e uno scompenso cardiaco. Il paziente, du­rante la degenza, è stato sot­toposto, tra l’altro, all’impianto di un defibrillatore sottocutaneo, che gli consentirà di vivere una vita normale, ga­rantendogli al contempo una protezione rispetto ad aritmie potenzialmente fatali. Grazie a questo progetto, sarà possibile seguirlo anche a domicilio, dopo un’ospedalizzazione alquanto prolungata. Dopo questa prima fase di “consulenza”, sono previsti altri due step: il telemonitoraggio di dispositivi impiantati e la televisita con strumenti di proprietà del paziente, a cui seguirà la televisita con dispositivi forniti al paziente stesso al momento della dimissione.

L’attività nasce dalla volontà della Fondazione Crc di promuovere un lavoro congiunto con le aziende sanitarie Asl Cn1 e Asl Cn2 e l’Azienda O­spedaliera Santa Croce e Car­le della provincia di Cu­neo, volto a realizzare un progetto condiviso di telemedicina. Nel 2022 è stato co­sti­tui­to un tavolo di co-progettazione attraverso cui è sta­to possibile individuare le ne­cessità in fatto di telemedicina. A fronte di tale analisi, ogni azienda sanitaria coinvolta ha definito un pro­gramma biennale di im­­ple­mentazione della telemedicina sul proprio territorio. Il progetto è stato sostenuto dalla Fondazione Crc per la prima annualità con 690mila euro, ripartiti in tre contributi da 230mila euro per ciascuna realtà sanitaria.

«Il Covid-19 ci ha insegnato a utilizzare strumenti come il teleconsulto medico e la televisita in emergenza – osserva l’assessore regionale alla Sa­ni­tà del Piemonte, Luigi Ge­ne­sio Icardi – Oggi mettiamo a frutto anche nel post-pandemia insegnamenti utili per un più efficiente utilizzo delle ri­sorse umane, con la garanzia della massima sicurezza per i pazienti. Il progetto che consente di affrontare in modo innovativo il monitoraggio di pazienti affetti da scompenso cardiaco è il pri­mo tassello di un importante lavoro in tema di telemedicina elaborato nell’ambito del tavolo di co-progettazione sui bisogni di salute del territorio. In prima fila ci sono l’Azienda Ospe­da­lie­ra Santa Croce e Carle e le Asl Cn1 e Cn2, con il fondamentale con­tributo della Fon­da­­zio­ne Crc, che ringrazio per la sensibilità dimostrata e la presenza costante nel sostegno a iniziative che guardano al futuro e aiutano la me­dicina territoriale».

«La Fondazione Crc è da anni vicina alla sanità pubblica con progetti e iniziative finalizzati ad ampliare l’offerta di servizi e sostenere sperimentazioni, come in questo caso in cui la tecnologia viene applicata alla cura e al benessere delle persone», conclude Ezio Raviola, presidente della Fondazione Crc, aggiungendo: «Siamo cer­ti che gli sforzi messi in cam­po finora potranno mi­gliorare la qualità di vita dei nostri concittadini e facilitare il la­vo­ro degli operatori sanitari e auspichiamo che questo mo­dello possa essere valorizzato e integrato sempre di più a li­vello regionale».