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«Viaggio nella cultura d’impresa Alba è ricca di luoghi nascosti»

Filippo ghisi racconta la magia di un tour che accompagna alla scoperta di aziende e personaggi dell’industriale capitale delle langhe

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A volte vivere in una città non equivale a conoscerla perfettamente. Può essere dunque utile, provare per un giorno l’ebrezza di girovagare per vie e piazze come un turista. Con questo spirito, ma anche con la voglia di accentuare la scoperta dei luoghi albesi Filippo Ghisi, presidente di Turismo in Langa ha ideato, con il sostegno di Confindustria Cuneo e Banca d’Alba il Tour Alba Industriale.

«Siamo una cittadina ormai diventata significativa meta turistica internazionale», spiega Filippo Ghisi, presidente dell’associazione Turismo in Lan­ga, «conosciuta per le eccellenze enogastronomiche, ma an­che per le sue grandi aziende e per i suoi lungimiranti imprenditori. Questa storia l’abbiamo sottolineata e raccontata nel corso del 2021, anno in cui la città del tartufo bianco è stata fregiata del titolo di capitale italiana della cultura d’impresa. In quel preciso momento abbiamo capito che rappresentava un valore per la città avviare un percorso guidato dal titolo “Sulle strade della cultura d’impresa albese”».

Che ha fotografato un’Alba in fermento, sempre molto legata al suo centro storico, vero?

«Beh direi di si. Il nostro percorso desidera accompagnare alla scoperta dei luoghi dove le grandi industrie albesi hanno avuto origine, ma anche dei siti di archeologia industriale di cui Alba è ricca. Luoghi nascosti e segreti, individuati con l’occhio del ricercatore e del curioso, che raccontano di una città e una società ormai passate, ma ancora in grado di condizionare il presente. Più dettagliatamente l’itinerario tocca i principali luoghi della cultura di impresa del centro storico di Alba, permettendo di ripercorrere me­morie e storie degli imprenditori e dei tanti operai che in quei posti hanno lavorato nel corso dei decenni. I Ferrero, i Miroglio, dinastie di personaggi straordinari, che hanno creato le condizioni per lo sviluppo industriale, turistico e commerciale della città. Le grandi intuizioni di Don Giacomo Alberione, beato, editore, “industriale”, fondatore della congregazione della Famiglia Paolina e della casa editrice Edizioni San Paolo. O Giacomo Morra, che fece del suo Hotel Savona il centro mondiale di consumo e promozione del Tuber Ma­gnatum Pico, il tartufo bianco d’Alba. Pio Cesare, fondatore della cantina rimasta ancora oggi all’interno del centro di Alba. Ed ancora Egea, erede delle prime imprese albesi di produzione elettrica: pochi sanno che l’azienda nacque negli anni Cinquanta nei pressi della stazione ferroviaria».

Un tour insomma che mette in luce anche parti della città sconosciute agli stessi albesi..

«Certo. Quando si parla dell’industria albese si debbono anche riscoprire le sedi delle proto-industrie di fine Ot­to­cento, oggi veri e propri luoghi di archeologia industriale: la segheria, la fabbrica dei chiodi, il lavatoio pubblico, la fabbrica delle botti, la fabbrica del ghiaccio e l’antico mattatoio, luoghi di assoluto fascino post-industriale, i cui muri racchiudono storie di centinaia di lavoratori, clienti, imprenditori, fornitori».

Quando e dove per poter inizare le scoperte?
«La partenza del tour è in piazza Elvio Pertinace ad Alba alle 15. Le ultime due date di stagione sono il 27 novembre e il 4 di­cem­bre, ma su richiesta rimane sempre disponibile in italiano e in lingua per gruppi. Per prenotazioni è necessario inviare una mail all’indirizzo: [email protected]».

BaNNER
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