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Cerca e cavatura «Patrimonio da tutelare»

Ad Alba, la Fiera ha omaggiato l’insieme di pratiche e tradizioni che dodici mesi fa hanno ottenuto il riconoscimento dell’Unesco

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La Fiera Interna­zio­nale del Tartufo Bianco d’Al­ba, nell’ultimo fine settimana, as­sieme al Centro Na­zionale Studi Tartufo e al Comune di Alba, ha celebrato il primo anniversario del riconoscimento Unesco attribuito alla “Cerca e cavatura del tartufo in Italia”. Si è partiti venerdì 18, nella Sala Abbado del Teatro Sociale Giorgio Busca di Alba, dove si è svolto l’evento “Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali”. Nell’ap­punta­­mento, aperto a tutta la cittadinanza, è stato proiettato “Memorie di tartufo. Una storia nascosta”, documentario di Remo Schellino sui cercatori di tartufo di diverse regioni italiane. A seguire, gli studenti delle scuole superiori albesi hanno proposto una serie di letture sui tartufai nella storia e nella letteratura. È stata poi la volta degli interventi sul ciclo biologico e sull’analisi sensoriale del tartufo, con l’approfondimento del direttore del Centro Studi Tartufo Mauro Carbone, a cui si è aggiunto il focus sul tema della Fiera di quest’anno, “Time is up”, ovvero il “tempo è scaduto”, curato dalla presidente Liliana Allena. La mattinata si è conclusa con la rappresentazione teatrale “Il battito del bosco”, messo in scena dalla compagnia In quanto teatro, con testo di Holden Studios, la presenza di Diletta Oculisti e la regia di Giacomo Bogani.

Il giorno successivo, sabato 19, nella Sala Consigliare del Municipio di Alba, si è tenuto l’incontro “Riflessioni e progetti a un anno dal riconoscimento Unesco”, dedicato alle iniziative e ai progetti incentrati sul tartufo. Sono intervenuti, tra gli altri, l’assessore al Turismo del Comune di Alba, Ema­nuele Bolla, il presidente della Fnati (Federazione Nazionale delle Associazioni dei Tartufai Italiana) Fabio Cerretano, il presidente dell’Associazione Nazio­nale Città del Tartufo, Michele Boscagli, la referente della Comu­nità della Cerca e Cavatura, Antonella Brancadoro, il presidente del Centro Nazionale Studi Tartufo, Antonio Degiacomi, e il direttore Mauro Carbone. Erano presenti delegazioni provenienti da altre città italiane e pure dalla regione spagnola dell’Aragona, in visita ad Alba nel weekend, oltre a sindaci del Piemonte tartufigeno e presidenti di associazioni dei trifolao. Nel corso dell’incontro sono stati assegnati dal Centro Studi due “zappini” storici – quali simboli di scavo, studio, impegno, tenacia – a due figure che hanno avuto particolare importanza nella realizzazione della candidatura: Piercarlo Grimaldi, già rettore dell’Università di Scienze Gastro­nomiche di Bra-Pollenzo, autore di studi antropologici, e Antonella Brancadoro, direttrice dell’Asso­cia­zione Nazionale Città del Tartufo.

Un altro importante riconoscimento, quello di “Ambasciatore del tartufo italiano”, è stato consegnato, in virtù della collaborazione tra Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba e Centro Nazionale Studi Tartufo, alla speaker di Radio Deejay La Pina, che da anni svolge una precisa e appassionata narrazione del mondo del tartufo: oltre a questo, alla conduttrice radiotelevisiva e rapper sono andati un tartufo bianco d’Alba, proposto nel contenitore “Pepita” (oggetto di design firmato da Mariela Schwarz Montiel e realizzato nel 2019 da Maison Raynaud) e una donazione per l’opera sociale Centro 21 di Riccione. Il Centro Nazionale Studi Tartufo, inoltre, ha deciso di mettere a dimora sette piante di specie tartufigene in ricordo dei ragazzi, del volontario e dell’operatrice del Centro 21 recentemente scomparsi in un tremendo incidente stradale. Farà lo stesso il Comune con la piantumazione di altri alberi.
Il fine settimana dedicato alla cerca e alla cavatura si è concluso domenica 20, in Sala Beppe Fenoglio, con i Cooking Show proposti da Gennaro Esposito e Nikita Sergeev, chef che utilizzano abitualmente i tartufi nella loro cucina.

BaNNER
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