Logistica e trasporti quando il problema è anche culturale

Il convegno al centro ricerche Pietro Ferrero di Alba ha portato in evidenza una tematica con tanti risvolti

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Il tema poteva sembrare meno accattivamente di quanto poi il convegno ha saputo far emergere. Perché partendo dal concetto di “Favorire la legalità nel network di logistica e trasporti con il supporto delle istituzioni”, come da titolo del convegno, si possono toccare tanti argomenti di significativa attualità.

Lo ha fatto capire in maniera efficace Massimo Marciani, presidente del Freight Leaders Council (Flc, associazione che riunisce aziende leader della filiera della logistica) e del Comitato scientifico dell’Otcr, quando ha paragonato la logistica al wi-fi: nessuno di noi si preoccupa di chi porta a casa i pacchi ordinati online così come nessuno pensa a chi dà la possibilità di connettersi al web. Ma tutti se ne accorgono quando qualcosa non funziona. E questo è un pesante limite culturale.

Il tema è stato affrontato, nei suoi diversi aspetti, in un convegno moderato dalla bravissima Valeria Ciardiello nel centro ricerche Pietro Ferrero ad Alba, organizzato da Confindustria Cuneo e dall’Otcr (Obervatory Tran­sport Compliance Rating), con la collaborazione della fondazione “Piera, Pietro e Giovanni Ferrero”. Proprio Marciani – come ha fatto in chiusura Alessandro Ferri, transport manager supply chain Ferrero e presidente dell’Otcr – ha parlato anche del Transport Compliance Rating, primo protocollo internazionale di rating specifico per il trasporto e la logistica: con adesione su base volontaria, è rivolto a tutte le organizzazioni del settore trasporto e logistica, indipendentemente da tipologia e dimensioni. Prezioso sia per i committenti, così indirizzati verso aziende rispettose delle regole, sia per gli operatori dell’autotrasporto che hanno a disposizione un valido sistema utile alla propria autoregolamentazione.

Ha aperto i lavori, con saluti istituzionali, Bartolomeo Salomone, segretario generale della Fondazione Ferrero e presidente di Ferrero Spa, poi la parola è passata a Massimo Antoniotti, vicepresidente della provincia di Cuneo, Massimo Reggio, assessore comunale di Alba e Mauro Gola, presidente di Confindustria Cuneo.

Più volte è emerso il problema delle offerte sottocosto che in questo mercato spesso nascondono operazioni illecite, sostanzialmente un’evasione fiscale. A questo proposito, il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, arrivato in corso d’opera da Torino, è stato lucidissimo nel segnalare come, nell’attuale contesto di emergenza, alcune aziende – per sopravvivere – siano portate ad accettare preventivi sottotariffa per il trasporto dei propri prodotti: «Se stai annegando cerchi di stare a galla, non di nuotare bene», ha detto, evidenziando come l’imprenditore possa diventare vittima, molto più che complice. Di qui la necessità, da parte delle istituzioni, di essere concretamente vicini alle esigenze delle imprese. Cirio ha anche segnalato la concorrenza sleale esercitata da quei competitor con sedi in stati dell’Unione europea che dovrebbero essere sottoposti alle stesse norme vigenti in Italia.

Nel suo messaggio video, la senatrice Teresa Bellanova, viceministro alle infrastrutture e alla mobilità sostenibile, ha anticipato il “pacchetto mobilità”, che riordinerà il comparto ed è all’esame del Parlamento, a cui presto seguirà l’emanazione dei decreti legislativi e attuativi delle norme europee.

Non certo di secondo piano, è stata la partecipazione delle alte cariche delle Forze dell’ordine: il generale di divisione Aldo Iacobelli, comandante della Legione Carabinieri Piemonte e Valle d’Aosta; il generale di brigata Giuseppe Arbore, capo III Reparto Operazioni Comando generale Corpo della Guardia di Finanza; la dottoressa Deborha Montenero, primo dirigente della Polizia di Stato-Polstrada; il colonnello Antonino Bolognani, comandante del Gruppo Carabinieri Tutela del lavoro.
In definitiva, anche in questo ambito recitano un ruolo quasi “rivoluzionario” i concetti di etica e trasparenza. Significativa la testimonianza di Raffaele Casilli, managing director della Casilli Enterprise Srl, azienda familiare di trasporti con base operativa in Campania, in provincia di Napoli, esempio virtuoso di rispetto delle norme e delle regole che le ha consentito di costruire una reputazione irreprensibile.

L’appuntamento è stato definito un “calcio d’inizio”, un primo momento di confronto e riflessione attorno a un settore – e alle problematiche collegate – di cui si parla poco ma con il quale ci confrontiamo tutti i giorni in maniera più o meno diretta. E che porta con sè una serie di tematiche collegate per le sue ricadute sull’ambiente, sull’economia e – come detto dal comandante Arbore della Guardia di Finanza -, sul piano della fiscalità e della sua corretta interpretazione. Un vero e proprio microcosmo che merita altri approfindimenti.