L’opinione di Guendalina Bastioli

«L’esercizio ha la capacità di accrescere i livelli di una proteina che incide positivamente sul funzionamento cognitivo in generale»

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IL FATTO
Si dice sempre che lo sport fa bene: ma come e perché? uno studio ha dimostrato che l’attività fisica
è essenziale per tenere al sicuro il cervello. L’importante è muoversi

Lo ha detto Piero Chiambretti, su queste pagine, giusto una settimana fa, prendendo ad esempio se stesso: ci vuole un corpo sano per avere un cervello lucido, non viceversa. Ora dagli Usa arriva una ricerca universitaria che conferma l’indissolubile legame tra una corretta attività fisica e un cervello in gran forma. A condurla, una giovane ricercatrice italiana, la neurobiologa Guendalina Bastioli che ha spiegato: «Abbiamo notato che l’esercizio fisico ha la capacità di accrescere i livelli del fattore neurotrofico cerebrale o “derivato dal cervello” e meglio noto con la sigla Bdnf, una proteina appartenente alla famiglia delle neurotrofine che è molto importante per la memoria a lungo termine e non solo». C’è infatti un altro aspetto significativo ed è quello che riguarda «l’invecchiamento sano, il funzionamento cognitivo (memoria e apprendimento), il comportamento, il metabolismo e l’appetito».

Una serie di fattori, dunque, che non è facile ridurre in una sintesi. Ma la ricerca ha comunque dimostrato gli effetti ampiamente benefici dello sport sul cervello: «L’esercizio fisico riduce l’incidenza delle malattie neurodegenerative e più in generale del declino cognitivo. Uno dei meccanismi che rende possibili questi benefici è proprio l’innalzamento dei livelli di Bdnf che varia in base alla durata e all’intensità dell’esercizio. I nostri risultati non solo spiegano perché l’esercizio fisico riesca a farci muovere, pensare e stare meglio, ma indicano anche che le proprietà benefiche continuano seppure non ci si alleni ogni giorno», commenta la dottoressa Bastioli come riportato da La Gazzetta dello Sport. Effetti a lungo termine.
Secondo il gruppo di ricercatori della New York University Grossman School of Medicine che hanno realizzato lo studio pubblicato sul Journal of Neuroscience, questa scoperta può contribuire a dare nuove spiegazioni sui vantaggi che i pazienti con Parkinson e depressione traggono dal movimento fisico e dai farmaci che mimano gli effetti della dopamina sui neuroni deputati alla mobilità. Bastioli è fiduciosa: «Serviranno certamente ulteriori conferme da studi su persone sane e sui pazienti, ma intanto è stato aggiunto un tassello molto importante e ora possiamo procedere con indagini ulteriori».

L’attività fisica regolare rappresenta uno scudo contro ipertensione, ictus, tumori. Dall’esercizio arriva un aiuto fondamentale all’organismo per funzionare bene. Con una preziosa ricaduta positiva sull’umore e sul livello di autostima individuale, riducendo stress, ansia e depressione.

E allora, è fondamentale muoversi, fare qualsiasi tipo di attività fisica, dalla corsa alla camminata. Ed è importante a qualsiasi età, in base alle possibilità di ognuno. Nei momenti di tempo libero, tra un impegno o l’altro. La vita è dinamica, sotto tutti i punti di vista. Mai fermarsi.