I valori della Repubblica alla cerimonia di Cuneo

Il prefetto Triolo: «Siamo chiamati a interpretare il nostro ruolo con un’attenzione ancora maggiore»

0
215

La città di Cuneo ha ricordato e celebrato il valore della Re­pubblica: giovedì 2 giugno, in piazza della Costituzione, si è tenuta la tradizionale cerimonia dedicata all’anniversario della fonda­zione della Repubblica Italiana, che ha compiuto 76 anni.
La cerimonia, tenutasi nuovamente in presenza e senza limitazioni dopo l’epoca Covid, ha visto la partecipazione delle massime istituzioni politiche, civili e militari della provincia Granda, ma anche di cittadini comuni, insieme per condividere un momento sempre significativo, sentito, a tratti toccante, in onore di tutti coloro che hanno dato la propria vita per permettere alle generazioni future un’esistenza, serena e pacifica, in democrazia: l’even­to ha seguito i consueti canoni, aprendosi con gli onori ai Gonfaloni decorati della Provincia e del Comune di Cuneo ed al Prefetto Fabrizia Triolo.

Successivamente, il suggestivo momento dell’alzabandiera sulle note dell’Inno di Ma­meli, suonato dalla Banda Musicale Duccio Galimberti.
Il prefetto Triolo ha così letto il messaggio inviato dal capo dello Stato Sergio Mattarella: «Sono trascorsi settantasei anni dal voto referendario con cui il popolo italiano sceglieva la Repubblica, inaugurando, dopo l’avventura del fascismo e la tragedia bellica, una nuova pagina della nostra storia», si legge nella lunga nota inviata dal Pre­sidente a tutti i Prefetti d’Italia. «L’Italia avrebbe poi, con la Carta costituzionale, edificato un riferimento sicuro su cui realizzare una nuova comunità, un programma esigente da attuare, all’insegna dei valori della pace e della libertà, dell’uguaglianza e della solidarietà sociale. Oggi, mentre il con­tinente europeo è colpito dall’aggressione della Federa­zione Russa contro l’Ucraina, la comunità nazionale, nella Festa della Repubblica, si raccoglie con orgoglio e convinta adesione intorno agli ideali che ne fondano l’identità e che costituiscono l’impegnativo orizzonte di quanti esercitano funzioni pubbliche. Di fronte a sfide inedite e complesse, come quella dell’emergenza sanitaria e delle ripercussioni economiche e sociali delle crisi internazionali, gli amministratori locali e i pubblici funzionari sono chiamati a interpretare il proprio ruolo con accresciuto spirito di servizio e con l’obiettivo di offrire soluzioni tempestive ed efficaci. […] Nel rinnovare ai Prefetti e a tutti coloro che rivestono pubbliche responsabilità auguri di buon lavoro, con i sentimenti dell’apprezzamento della Repubblica per la loro azione, esprimo l’auspicio che la celebrazione del 2 giugno possa costituire per i cittadini una rinnovata occasione di riflessione sui valori costituzionali, ai quali ispirare il quotidiano contributo al servizio del Paese».

Assegnati inoltre i diplomi di onorificenza dell’Ordine al Merito della Repubblica. Cavaliere: Corrado Bedogni (Savigliano, già direttore ge­nerale dell’Asl Cn1); uffi­ciale: Luigi Bellino (Alba, brigadiere); Angelo Ferrero (Fossano, imprenditore); Pie­tro Nan­chino (Verzuolo, ex imprenditore e già sindaco di Melle); commendatore: Ser­gio Do­gliani (Bra, imprenditore e volontario dei Vigili del Fuoco).
Consegnate anche le Me­da­glie d’Onore alla memoria di ex internati e deportati nei lagher nazisti: Antonio Demaria (Busca) e Attilio Marengo (Lisio). La cerimonia si è infine chiusa con la lettura da parte del presidente della Consulta provinciale degli studenti di alcuni brani tratti dalla “Repubblica” di Platone e con gli onori finali a Gonfaloni e Prefetto.