Chiusa di Pesio: iniziati i lavori di valorizzazione del Castello Mirabelllo

0
406

Per la sua posizione strategica, sul poggio vennero edificati due luoghi fortificati. Il primo, in epoca romana, era localizzato alle spalle dei ruderi odierni e utilizzato da una modesta guarnigione di legionari romani dislocati all’inizio della Valle Pesio per controllare la strada che, attraverso le Alpi, portava in Liguria.

Probabilmente la struttura comprendeva due contrafforti, lo spiazzo per il raduno della guarnigione e il nucleo del forte a perimetrazione pentagonale. Con ogni probabilità, venne smantellata intorno al 1565 per utilizzare il pietrame nella costruzione del secondo fortilizio. Questo venne fatto edificare da Agamennone III, feudatario di Chiusa dal 1569 al 1583 e ultimo dei Marchesi di Ceva. Si componeva di tre piani, ognuno dei quali era suddiviso in due camere a ovest e in un salone a est.

Vi si accedeva da una porta a nord e si saliva ai piani superiori con una scala a chiocciola con gradini in pietra conficcati nel muro dell’alta torre rotonda a nord-est; i monconi dei gradini e una tubazione in terracotta sono tuttora visibili nel torrione centrale. L’edificio dopo alcuni anni venne abbandonato dai proprietari e iniziò cosi la sua decadenza aggravata dal violento terremoto del 23 febbraio 1887 e dalla bufera del gennaio 1888. I pochi ruderi rimasti vennero in gran parte abbattuti il 16 settembre 1943 quando una colonna tedesca delle SS fece crollare il muro che univa due tronconi laterali sparando una decina di colpi di cannone per intimidire gli abitanti di Chiusa Pesio.

c.s.