Oliva: «A 86 anni ancora pensava alla prossima tappa»

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«Da 20 anni a questa parte, ogni venerdì mattina passava da me in ufficio per fare due chiacchiere, per espormi qualche suo progetto, per raccontarmi qualche episodio del passato. È da tre settimane che il nostro incontro non ha più luogo e io sento una tristezza crescente, perché Teo, come lo chiamavamo noi amici, è davvero insostituibile». Sono queste le parole con cui Giuseppe Oliva (secondo da sinistra nella foto in basso), patron di Dulcioliva, inizia a raccontare il “suo” Lorenzo Tealdi (primo da destra nella foto in basso), un’amicizia iniziata nel nome dello sport e diventata negli anni un punto di riferimento imprescindibile. «Ben­ché ci fossero oltre vent’anni di differenza d’età tra di noi, il nostro rapporto era fraterno», aggiunge Oliva, «tanto che lui era solito chiamarmi “fratello”. Abbiamo vissuto tante avventure insieme. Tra i tanti mo­menti, mi ricordo il Giro d’Italia del 1999. Io ero assessore a Borgo San Dalmazzo e lui organizzò la tappa che passava per la Cima Coppi, percorrendo il Fauniera. Teo è stato un grande appassionato di sport, di ciclismo in particolare, e un vero amante della sua terra, che deve dire anche grazie a lui se è stata capace di uscire un po’ dal proprio guscio, beneficiando di appuntamenti ciclistici di portata internazionale che l’hanno fatta conoscere nel mondo».
«Proprio l’ultimo venerdì in cui è ve­nuto a trovarmi», conclude il borgarino, «mi parlava di voler organizzare una tappa del Giro di Francia nel 2024. A quasi 86 anni progettava eventi per il futuro con lo stesso entusiasmo e la stessa determinazione con cui lo ha fatto per oltre due decenni!».