L’opera

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“Et la terre tremble encore, d’avoir vu la fuite des géants” fa parte di “Terrae Motus”, collezione permanente di arte contemporanea della Reggia di Caserta. L’opera è stata realizzata nel 1982 nell’ambito dell’iniziativa sperimentale promossa da Lucio Amelio. Il tema storico scelto da Kiefer per commemorare l’evento sismico che nel novembre del 1980 aveva devastato vaste aree della Cam-pania e della Basilicata è la Battaglia di Waterloo (18 giugno 1815): lo scontro finale tra Napoleone e il generale Wellington è la sublimazione della catastrofe storica. La natura assiste muta allo svolgersi degli eventi e rimane ferita, lacerata come un “terremoto” che tutto annienta e distrugge. In ragione di ciò Kiefer fa ricorso sulla superficie del dipinto alla scrittura quale parola poetica, lasciandola vagare libera e trasformandola in racconto fantastico, letterario e poetico che si sottrae alla pesantezza della materia. Il quadro presenta un’enorme ferita centrale, resa dall’uso della terracotta che, come una grande crepa della natura, è solcata da segni neri, i cui tratti assumono quasi l’aspetto di un sismografo impazzito. Le cadute di colore dalla citazione scritta, l’assenza della figura umana, la scena deserta e il moltiplicarsi del tratto nero sono tutti elementi che contribuiscono a creare un’atmosfera nella quale la natura e la storia si incontrano ed è la catastrofe. Kiefer, in linea con il suo stile, predilige dipingere i luoghi dove le tragedie della storia si sono realmente consumate: gli esseri umani vengono inghiottiti dal buio del male che hanno fatto a sé stessi e al loro prossimo.