«Piacersi fuori anche per migliorarsi dentro»

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Gentile allegro chirurgo, scrivo per testimoniare come a (quasi) sessant’anni si possa iniziare una nuova vita. In questo non c’è nulla di mistico o trascendentale, non ho avuto illuminazioni, né ho la­sciato il lavoro per diventare un eremita o altre amenità del genere. Al massimo è stato un percorso ac­celerato dal periodo di distanziamento forzato che tutti abbiamo subito. Il cambiamento che mi ha riguardato è partito come qualcosa di e­steriore, ma in poco tempo ha modificato sensibilmente il mio modo d’essere. Tutto ebbe inizio quando dovetti andare a scegliere un regalo per il mio compleanno.
La mia famiglia (ovvero due sorelle, visto che non ho più i genitori e non sono sposato) mi regalò un buono acquisto presso un negozio di alta sartoria e io ci andai pensando di investire quei soldi in qualcosa di utile. Sono uno stimato professionista senza problemi di denaro, ma ho sempre puntato alla sostanza, scegliendo il pratico più che il bello.
Anche nella vita privata sono così: mi sono laureato lavorando, ancora oggi mi tengo ag­giornato, studiando nel tempo libero e concedendo poco spazio al resto. È successo però che, complice la bravura della commessa, sono uscito dal negozio con due borse piene di capi di abbigliamento davvero squisiti, per fattura e vestibilità.
Per la prima volta ho apprezzato la qualità dei tessuti che indossavo, il loro cadere perfetti sul mio corpo. Pensavo di essermi tolto un bello sfizio e nulla più.
Invece, alla prima occasione in cui ho sfoggiato il nuovo look in estate, ho ricevuto un sacco di complimenti, del tutto inattesi e spassionati. Il fatto che qualcuno se ne fosse accorto, ha avuto su di me un effetto dirompente: mi sono sentito apprezzato in un modo diverso. Quello è stato il primo passo di un percorso ancora in divenire: ho iniziato a curare di più il mio fisico, a scegliere un taglio di capelli non solo comodo, ma anche adatto al mio viso, ho trovato spazi per il mio benessere e ora sto organizzando una vacanza che non mi sono mai concesso. Tutto senza strafare, perché non è nel mio stile, ma con una consapevolezza nuova: la qualità della vita dipende da quel che facciamo, ma anche da come ci sentiamo mentre lo facciamo. E, per sentirsi bene, anche a sessant’anni, bisogna stare bene dentro, ma anche fuori. Giacomo (Bra)