ELEZIONI LND PIEMONTE VDA – I PROGRAMMI di Mossino e Gliozzi a confronto (CAP. 2)

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Manca ormai pochissimo a quello che è un vero e proprio D-day per il calcio regionale piemontese e valdostano. Domenica 10, infatti, il Comitato Regionale Piemonte-Valle d’Aosta della Lega Nazionale Dilettanti eleggerà (o ri-eleggerà) il suo presidente per il prossimo quadriennio sportivo.

A contendersi il “trono”, importantissimo sia in termini di prestigio che, soprattutto, economico (il movimento dilettantistico è il cuore pulsante del pallone italiano) saranno il presidente uscente Christian Mossino e il candidato sfidante Filippo Gliozzi.

Con tre speciali, Ideawebtv.it metterà a confronto i programmi dei due candidati su alcuni dei punti salienti dei loro programmi, diffusi nelle scorse settimane.

Dopo aver trattato quattro temi cruciali ieri (RIVEDILI QUI), analizziamone oggi altri cinque: il settore giovanile, il rapporto con le scuole, la visione che hanno i candidati di calcio femminile e calcio a cinque e gli obiettivi pensati per le rappresentative Regionali Piemonte-VdA.

Il settore giovanile

MOSSINO. “Non ci arroghiamo il diritto di decidere senza il coinvolgimento dei presidenti”. In sintesi: previste riunioni con i presidenti nei prossimi mesi, per giungere a una nuova linea comune per la ristrutturazione del mondo giovanile, che verrà proposta in estate.

A corollario, sottolineata la necessità di rivisitare il premio di preparazione calciatori, con la creazione di un tavolo di lavoro che possa giungere a delle proposte concrete e volte a tutelare maggiormente da un punto di vista economico le realtà dilettantistiche.

GLIOZZI. Bocciata l’attuale struttura del Settore Giovanile Scolastico, tanto che la sua ristrutturazione viene definita come “cuore pulsante della nostra ripartenza”.

Proposta una riorganizzazione dei campionati in questo senso: tra settembre e novembre una fase di qualificazione ai regionali (per chi non li può fare, saranno due mesi di pre-provinciali); da novembre al via ai campionati veri, suddivisi in un campionato regionale “premier” (sostanzialmente per le migliori a livello regionale), un regionale standard (non più di 48 squadre) e un campionato provinciale.

Il rapporto con le scuole

MOSSINO. Si ricorda l’importanza del protocollo d’intesa, stilato con enti ed istituzioni territoriali e mai realizzato in Italia, che ha consentito di inserire il “giuoco del calcio” tra le discipline importanti in ambito scolastico. Ora, sottolinea Mossino, sarà più facile per le società proporre iniziative nelle scuole.

GLIOZZI. Si ritiene necessario il rafforzamento dei rapporti con il CONI-USR (Ufficio Scolastico Regionale), al fine di immaginare progetti scolastici precisi. Necessario anche ridisegnare i rapporti con gli enti locali, così da snellire le procedure che vanno seguite per ottenere la collaborazione con le realtà scolastiche cittadine.

Il calcio femminile

MOSSINO. Anche in questo caso, com’è normale che sia, Mossino sottolinea in primis i risultati raggiunti: il dialogo costante con le società, una formulazione che fosse adatta a tutti e il tentativo di ottenere un “miglioramento degli standard qualitativi e quantitativi”.

Tra gli obiettivi futuri: la graduale creazione di un settore giovanile femminile tra le squadre maschili, la rivisitazione dei format dei campionati giovanili, la creazione di due selezioni regionali (tra cui l’Under 17), l’apertura di un’area dedicata sul sito internet del Comitato per una maggiore valorizzazione e il consolidamento del SGS con la promozione della disciplina e la formazione di tecnici e dirigenti.

GLIOZZI. Lo sfidante parla di “sviluppo e rilancio”. Sul piatto, anche qui, una riformulazione dei campionati, con la nascita della categoria Promozione, immaginata per ridurre il numero di “goleade” in Eccellenza. Proposta anche una separazione del settore giovanile maschile e femminile, riducendo a 12 anni l’età massima in cui le squadre maschili possono tesserare bambine e ragazze. Immaginata anche la creazione, tra le varie consulte, di una per il calcio femminile, che miri a promuovere una maggiore socialità tra le varie realtà sportive regionali.

Il calcio a 5

MOSSINO. Si lascia intendere che l’obiettivo principale sarà quello di una maggiore inclusione rispetto agli ultimi anni delle realtà del futsal. Proprio “FUTSAL” è il nome scelto per il nuovo progetto, affidato ad una segreteria composta da personale dipendente e non volontario, che avranno l’obiettivo di ottenere un importante ritorno d’immagine del movimento. Per farlo, saranno previste delle dotazioni di risorse dedicate e la presenza di un rappresentante del movimento per ogni realtà provinciale.

Si immagina anche un rafforzamento dei canali di informazione alle società, oltre alla strutturazione di percorsi formativi per atleti, tecnici e dirigenti.

GLIOZZI. Anche qui, in primis si punta a una maggiore inclusione del movimento nelle scelte decisionali. Sul piatto anche l’implementazione delle categorie “Under”, ritenute cruciali per la crescita del calcio a 5.

Le rappresentative regionali Piemonte-VdA

MOSSINO. Elencati i risultati ottenuti, a partire dalla nascita del progetto “Club Piemonte-Valle d’Aosta” per giungere ad alcuni incontri di selezione e formazione per giovani calciatori in tutte le province (“mai esistiti prima”). Si sottolineano anche le vittorie: due titoli italiani per la rappresentativa femminile e due per il calcio a 5. Come strutturare il Club Piemonte-Vda? Un direttore e uno staff organizzativo di sostegno.

GLIOZZI. Lo sfidante parla di “Club Piemonte”. Per la sua strutturazione, previsto una sorta di triumvirato: un “team” di tre persone che coordino l’attività regionale. Tra le proposte, si punta a un ritorno del Torneo delle Province (per Under 16 e Under 14) e a instaurare rapporti forti con le grandi realtà professionistiche dell’Area Nord, così da immaginare degli stage per i giovani più meritevoli.

Domani, l’ultima puntata, con altri quattro temi apparentemente marginali ma sempre più importanti…