Monforte d’Alba preziosa perla delle Langhe

Lo splendido Auditorium Horszowski sarà, il 9 settembre il palcoscenico naturale della presentazione della 90ª Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba

0
1216

In una una posizione incantevole, assolutamente privilegiata, si erge il piccolo borgo medioevale di Monforte d’Alba, paese che fa parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia sin dal 2008 ed appartiene al gruppo degli undici comuni che producono il vino Barolo e dell’Unione di comuni Colline di Langa e Barolo.
Le stradine strette, a Monforte d’Alba, conducono sino alla piazza centrale Antica Chiesa e al famoso anfiteatro a cielo aperto: da qui la vista sui vigneti è qualcosa di magico. Soprattutto al tramonto, quando si trasforma in un panorama dai colori mozzafiato. Sarà anche per questo che tale incantevole paesaggio e i suoi vigneti sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
Il cuore di Monforte d’Alba risiede nella parte antica del borgo, arroccata su di una collina che domina la parte nuova del comune. Qui l’Auditorium Horszowski, l’anfiteatro naturale ricavato dalla pendenza del terreno e inaugurato dall’omonimo musicista nel 1986, vede tutto un susseguirsi di gradoni rivestiti d’erba. Il palco è stato realizzato con un muro di cinta e, a dominare, è quella torre campanaria unico resto dell’antica chiesa medioevale andata distrutta. Il risultato? Un’acustica perfetta, che ha fatto sì che musicisti del calibro di Paolo Conte abbiano organizzato qui diversi concerti, e che la rassegna internazionale “Monfortinjazz” sia ormai un appuntamento imperdibile.
Nella parte vecchia, gli antichi palazzi nobiliari e borghesi sono stati restaurati e si ergono come piccole e preziose opere d’arte, tra la costruzione barocca dell’Oratorio di S. Elisabetta e la facciata della Chiesa dei Disciplinati, oltre al’Oratorio di Sant’Agostino e di San Bonifacio.
Le meridiane ancora visibili sono due: quella in via Del Carretto che presenta al centro una clessidra alata; l’altra, in via Vallada, sulla torre annessa al palazzo già Martina, che reca in alto la scritta “Soles occidere et redire possunt nobis cum semel occidit brevis lux, nox est perpetua una eterna dormenda” di Catullo (“Il sole può calare e ritornare per noi, quando la breve luce cade resta una eterna notte da dormire”).
Nella parte nuova si trova invece la chiesa di Monforte, realizzata dall’architetto Giuseppe Gallo di Torino e terminata nel 1912: lo stile neogotico con pianta a croce latina si accosta al campanile, all’ampia gradinata e alla facciata divisa in tre corpi verticali.
La visita al paese è consigliabile anche con i bambini: si possono infatti ammirare due panchine giganti (una rosa e l’altra viola), parte attiva del progetto creato dal designer americano Chris Bangle. La misura, enorme, permetterà di sentirsi un po’ come “Alice nel paese delle meraviglie”, sensazione peraltro riprovabile in altri paesi del territorio di Langa e Roero. Ovviamente, non possono mancare, in terra vocata per grandi vini, numerose cantine dove brindare con del pregiato Barolo di questa zona, ideale per accompagnare i sapori e i profumi del cibo che in questa zona non disdegnano, specie in autunno, il profumo del bianco tartufo d’Alba.