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Fa parte anche dell’Associazione creata da Bebe Vio

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A fine 2019 Marco Veglia è entrato a far parte anche di “Art4Sport”, l’Associazione di Mogliano Veneto, in provincia di Treviso, creata dai genitori di Bebe Vio, campionessa di scherma colpita a undici anni da una meningite fulminante che le ha causato l’amputazione dei quattro arti. “Art4sport” promuove lo sport come terapia per il recupero fisico e psicologico dei bambini e dei ragazzi portatori di protesi di arto. L’associazione organizza i “Giochi senza barriere”, evento sportivo dedicato davvero a tutti, che lo scorso giugno si è tenuto a Roma allo Stadio dei Marmi del Foro Italico.

«Sono entrato a far parte di “Art4Sport” lo scorso ottobre; a mettermi in contatto con la mamma di Bebe, Teresa (Angela Grandis, ndr), è stato il primario del centro di neuro riabilitazione di Fossano, Gianfranco Lamberti (ora responsabile dell’Unità spinale e Me­dicina riabilitativa intensiva di Villanova sull’Arda, in provincia di Piacenza, ndr)», racconta Marco, «Grazie a lui ho anche conosciuto il centro dove sono seguito per le protesi. I componenti di “Art4Sport” sono straordinari: questa associazione è capace di trasmettere tanta grinta. Prima ancora, nell’ottobre 2018 sono entrato in contatto con la “Marco Berry Onlus”, poco dopo aver avuto l’incidente, e con Marco Berry ho subito legato. Conoscerlo mi ha dato una grande forza e siamo sempre in contatto. Grazie a lui e al suo team ho avuto la possibilità di provare sport come bocce, tennis, scherma, tiro con l’arco e canottaggio. Lo scorso inverno sono andato con loro a Bardonecchia e ho sciato anche con uno snow-kart».

BaNNER
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