Arrivata da Cuba la squadra che aiuterà il Piemonte

Trentotto operatori sanitari specializzati in emergenze

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È atterrata, all’aeroporto di Torino Caselle, la Brigada Henry Reeve con i 38 operatori sanitari mandati in aiuto al Piemonte da Cuba. La squadra, nonostante la totale mancanza in questo momento di voli da l’Avana verso l’Europa, è arrivata con un Boeing 767 della compagnia Blue Panorama messo a disposizione grazie al sostegno di Lavazza e della Fondazione “specchio dei tempi”.

Ad accoglierli il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, che nelle scorse settimane aveva formulato la richiesta attraverso l’Ambasciata di Cuba in Italia, insieme alla sindaca di Torino Chiara Appendino e il prefetto di Torino Claudio Palomba.
Al loro fianco l’ambasciatore della Repubblica di Cuba in Italia José Carlos Rodriguez Ruiz e il console di Cuba a Roma Felix Lorenzo Gonzalez.

Presenti anche il vice presidente della Regione Fabio Carosso e l’assessore alla Cooperazione internazionale Fabrizio Ricca, con il consigliere regionale Marco Grimaldi e il commissario straordinario per il coronavirus in Piemonte Vin-cenzo Coccolo. Con loro anche Michele Curto e Roberto Forte, rappresentanti dell’Aicec, l’Agen­zia per l’Inter-scambio Culturale ed Economico con Cuba.

«Desidero dire grazie a tutti quelli che hanno contribuito a questa missione», sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, «perché questa è una battaglia che vinciamo solo se ognuno fa la propria parte e i primi a farlo sono stati questi medici e infermieri che volontariamente sono saliti su un areo e sono venuti dall’altra parte del mondo a curare persone che non conoscono e non hanno mai visto, solo per grande spirito di altruismo e umanità. Nel dolore di una emergenza così dura e difficile, questo è un momento bello che io spero ci lasci un grande insegnamento».

La brigata opererà nell’area sanitaria temporanea in corso di allestimento alle Ogr di Torino ed è composta da 21 medici e 16 infermieri, che resteranno gratuitamente in Piemonte fino a quando l’emergenza lo renderà necessario.

«Di fronte a questa epidemia, a questa sfida globale, dobbiamo lavorare insieme», commenta l’ambasciatore della Repubblica di Cuba in Italia José Carlos Rodriguez Ruiz, «Crediamo fermamente che la patria sia l’umanità. Siamo un piccolo Paese, ma quello che possiamo offrire è la nostra capacità medica e la offriamo con il cuore».