Bocelli canta nel Duomo vuoto in mondovisione

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Sarà un momento di assoluta ispirazione, l’attimo in cui An­drea Bocelli intonerà con la sua voce straordinaria le prime note del Concerto di Pasqua, domenica 12 aprile, nella cornice esclusiva del Duomo di Milano.

Il tenore sarà solo, al centro della cattedrale, in una magia di raggi di luce che si intrecceranno filtrando dalle vetrate variopinte della chiesa. La sua voce riecheggerà tra le navate, volando sulle vette più alte grazie alla straordinaria acustica che solo le costruzioni an­tiche possono crea­re. L’ispirazione l’ha a­vuta per primo Beppe Sala, il sindaco di Milano, quando ha inviato la proposta a Bocelli.

C’era bisogno di un gesto speciale per lasciare un segno (di speranza) in una realtà surreale. Subito dopo è arrivata la conferma dello stesso Sala via Instagram: «Ieri mattina ho chiamato Andrea Bocelli e in accordo con la Chiesa milanese l’ho invitato a Milano, in Duomo, per il giorno di Pasqua. Farà un concerto solo, senza pubblico, con musiche sacre che saranno trasmesse in “streaming” in tutto il mondo».

Pochi giorni prima, per la trasmissione “Stanotte a Firenze” di Alberto An­gela, l’immagine di Bocelli proiettata virtualmente su una parete esterna della cattedrale di Santa Maria del Fio­re aveva accompagnato i telespettatori nella visita guidata della città dei Medici in uno scenario notturno e solitario, capace di aggiungere ulteriore magia alle meraviglie rinascimentali: dalla cupola del Bru­nelleschi al campanile di Giotto, dal David di Miche­langelo alla Primavera di Botticelli.

E il toscano Andrea Boccelli aveva ricordato i giorni della sua infanzia, rivelando come fosse avvenuto il suo incontro con la musica lirica: «Pare che smettessi improvvisamente di piangere quando sentivo qualcuno cantare da tenore. E da allora mi sono sempre sentito attratto da quella musica. Soprattutto dalla musica sacra». E a proposito della particolarità del canto in un luogo come un duomo aveva aggiunto: «Per un cantante lirico è sempre un’emozione speciale e non solo per ciò che una chiesa rappresenta. Ma anche perché la voce assume sonorità particolari e la sensazione che si prova è bellissima, si riesce a sentire distintamente la propria voce, ci si immagina al centro di tutto. Si dice infatti che il tenore canti a teatro per il pubblico e in una chiesa per se stesso».

Bocelli si era già esibito nel 2010 a Milano, in Duomo, per un’iniziativa benefica a favore dei bambini di Haiti. Cinque anni dopo, in tournée, aveva visitato tutte le più importanti cattedrali del mondo per il progetto “Il grande Mistero, il Vangelo della famiglia scuola di umanità per i nostri tempi”. Il primo appuntamento era stato alla Sagrada Familia di Barcellona, poi il suo tour aveva toccato anche la Basilica della Natività di Betlemme. Ma questa volta sarà un’altra cosa. Lui da quella parte a fare da antenna, noi di qua a inviargli vibrazioni spirituali.

Trasformerà in musica le preghiere, si farà carico della sofferenza del mondo in un momento di intensa partecipazione come forse mai nella storia. Boccelli è un personaggio amato in tutto il mondo. Non te ne rendi mai pienamente conto finché, da italiano, non vai all’estero (torneremo a farlo) e magari ti capita di fermarti a un bar o in un ristorante. Ti vedono, capiscono da dove arrivi e mettono su un “Con te partirò” se non un “Ave Maria”. E ti commuovi, anche se non hai mai frequentato la musica lirica e di Bocelli hai solo sentito parlare senza esserti mai interessato della sua arte. In quel momento però ti ravvedi. Nel mondo lo amano, perché amano l’essenza dell’arte e dell’Italia. Negli Stati Uniti soprattutto, ma anche in ogni altro luogo. Ovunque Bocelli è un mito. E ci rappresenta al meglio.

Nel giorno di Pasqua, tutto il mondo sarà collegato in diretta streaming o tv. La scaletta dei brani è rimasta nascosta fino all’ultimo, ma ciò che conta è la voce del tenore toscano, amatissimo da tutti. Intanto la “Andrea Bocelli Foundation” raccoglie donazioni per l’emergenza del coronavirus, già donati quattro respiratori all’ospedale di Camerino, nelle Marche, uno dei centri più colpiti dal covid-19. È un altro aspetto dell’impegno del cantante, che non ha segreti nella vita pubblica come in quella privata.

Re­centemente ha aperto le porte della sua casa di Forte dei Marmi, che divide con la sua seconda moglie Veronica Berti e con i figli Matteo (modello e anche cantante assieme al papà), Amos e Virginia. Casa bellissima, come la sua famiglia, come la sua missione musicale.