La stagione della pesca nella Granda si chiude domenica 6 ottobre

In provincia di Cuneo ci sono circa 10 mila pescatori che frequentano fiumi, torrenti e laghi alpini

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Domenica 6 ottobre si chiude la stagione di pesca per i 10 mila appassionati che frequentano fiumi e torrenti della Granda. L’attività ittica, gestita a livello locale dalla Provincia, era iniziata il 24 febbraio scorso, ad eccezione dei laghi e bacini montani al di sopra dei mille metri dove l’apertura della pesca è partita la prima domenica di giugno. Il territorio provinciale si presta particolarmente all’attività ittica grazie alla grande quantità di corsi d’acqua che hanno mantenuto caratteristiche di salubrità e purezza.

La stagione che si sta concludendo è stata regolare, secondo le disposizioni di legge che riguardano gli attrezzi e i sistemi di pesca, la quantità e le misure del pesce pescato, i periodi di divieto e le zone sei “no kill” della Granda, dove tratti di fiume cioè il pesce pescato viene poi rilasciato. Per pescare nelle acque interne del Piemonte servono sempre le licenze annuali (tipo A per attività professionale e tipo B e C per dilettanti) che dietro pagamento alla Regione di tasse regionali consentono la pesca in tutte le zone non sottoposte a diritti di pesca esclusivi. Ci sono poi le acque in concessione (Dde Provincia, Fipsas, altre associazioni o privati) per le quali il pescatore deve versare un ulteriore importo al titolare del diritto di pesca. Sono previste esenzioni e deroghe.

Per la salvaguardia della fauna ittica durante le fasi di riproduzione per le varie specie ittiche ci sono sul territorio della provincia di Cuneo periodi di divieto di pesca a singole specie per la tutela del periodo di riproduzione dei salmonidi o di altre specie. Vi sono poi specie che non sono pescabili in tutte le acque regionali e per le quali esiste un divieto specifico.