Inizia il progetto LIFE WolfAlps EU, coordinato dalle Aree Protette Alpi Marittime

L'obiettivo è la convivenza uomo-lupo a livello alpino: durerà fino al 2023

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Ph.-F.-Beltrando

La Commissione Europea ha rinnovato la fiducia al progetto LIFE WolfAlps che, con nuovi finanziamenti e obiettivi, partirà nelle prossime settimane e diventerà LIFE WolfAlps EU, con l’obiettivo di portare su scala europea e pan-alpina il supporto alla convivenza uomo-lupo, nella direzione intrapresa dal precedente progetto (www.lifewolfalps.eu), conclusosi nel 2018.

Negli ultimi trent’anni, il lupo ha ricolonizzato naturalmente diverse aree montuose e collinari europee. Nonostante la specie sia ancora fonte di controversie, il ritorno del lupo è ormai inarrestabile anche sulla principale catena montuosa dell’Europa occidentale: le Alpi. I lupi sono presenti nelle Alpi occidentali italiane e francesi da oltre vent’anni. Nel 2012 è stato documentato nelle Alpi Centrali il primo branco costituito da esemplari in dispersione dalle popolazioni italiana e slovena. Oggi la popolazione aumenta in densità nelle Alpi Occidentali e Dinariche ed è in espansione nelle Alpi Centrali-Orientali e nelle zone pedemontane collinari del Piemonte.

La popolazione alpina di lupo è transfrontaliera perché distribuita entro i confini di più paesi alpini (Francia, Italia, Svizzera, Austria e Slovenia): ciò che ancora manca per una gestione ottimale della specie è un coordinamento internazionale che armonizzi e superi l’attuale frammentazione istituzionale. Proprio per questo motivo, il progetto LIFE WolfAlps EU (2019-2023) è stato finanziato dalla Commissione Europea per migliorare la convivenza uomo-lupo a livello pan-alpino: l’ambito di intervento si estende alle intere Alpi italiane, francesi, austriache e slovene e ai due corridoi ecologici, il corridoio appenninico e quello dinarico, che permettono la connessione delle popolazioni.

19 partner di progetto e 100 supporter costituiscono la squadra di lavoro del progetto, coordinato dalle Aree Protette delle Alpi Marittime. Dei 19 partner 2 sono sloveni (Università di Ljubljana, Slovenian Forest Service), 2 austriaci (Università di Vienna, Centro di agronomia del Ministero Austriaco), 2 francesi (Office National de la Chasse et de la Faune Sauvage, Parc National du Mercantour) e 13 italiani (Regione Lombardia, Regione Liguria, Regione Autonoma della Valle d’Aosta, Carabinieri-Forestale, Ente Servizi Agricoltura e Foreste di Regione Lombardia, Aree Protette delle Alpi Cozie, Aree Protette dell’Ossola, Città metropolitana di Torino, Aree Protette dell’Appennino Piemontese, Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi, MUSE-Museo delle Scienze di Trento, Accademia Europea di Bolzano). Questa enorme partnership internazionale sarà il punto di forza del nuovo progetto, insieme alle 100 Istituzioni di supporto convenzionate.

LIFE WolfAlps EU è stato costruito sulla base di un programma condiviso fra tutti i partner internazionali con gli obiettivi di contrastare le predazioni sui domestici grazie a squadre di intervento sul campo e sistemi di prevenzione efficaci, favorire la sostenibilità economica della presenza del predatore promuovendo iniziative ecoturistiche, definire linee guida di gestione del predatore a livello alpino e mettere in campo le migliori pratiche per rendere compatibili la presenza del lupo e le attività economiche in montagna e pianura. La comunicazione svolgerà un ruolo strategico per il LIFE divulgando in modo chiaro, obiettivo, trasparente e puntuale i dati relativi alla presenza del lupo sulle Alpi e al suo impatto sui domestici e sui selvatici oltre che i risultati conseguiti nel corso del progetto, migliorando le conoscenze disponibili sul lupo e sui conflitti uomo-lupo.

Il progetto mira a ottenere risultati importanti nel campo della conservazione della biodiversità, ma avrà anche ricadute economiche di rilievo a livello locale. Il budget complessivo del progetto è infatti di circa 11 milioni di euro. Le Aree protette delle Alpi Marittime, beneficiario coordinatore di LIFE WolfAlps EU con un budget di circa 2 milioni di euro, hanno previsto di dedicarne il 45% per il supporto agli allevatori e per l’acquisto di sistemi di prevenzione. Le risorse rimanenti sono destinate ad azioni di comunicazione, educazione ambientale, ecoturismo e monitoraggio.