A Cuneo, nella sede sociale del circolo “’L caprissi”, in piazza Boves 12, si è svolta la prima riunione del Di­rettivo eletto il 28 marzo, tenuta in occasione dell’assemblea an­nuale dei soci.
Erano presenti tutti i consiglieri eletti: Franco Civallero, Paolo Re­­naudo, Alessandro Abbà, Pao­lo Ferrero, Remo Coppo, Clau­dio Pautassi, Claudio Da­niele, Fa­brizio Baudino e Ar­mando Scu­to. Sono stati confermati i re­visori dei conti, nelle persone di Marc­o Cerati e Mario Ferrero.
Dopo una breve considerazione del risultato delle votazioni dei soci si è passato alle nomine del­le cariche statutarie sotto la presidenza del socio anziano Franco Civallero. I componenti del Di­ret­tivo han­no attribuito le cariche: presidente, Franco Ci­val­le­ro, vicepresidente, Remo Cop­po, tesoriere, Paolo Re­nau­do, segretario, Alessandro Abbà.
Tutti hanno ottenuto l’unanimità dei presenti.
Si è poi passati alle cariche non statutarie, a cui tutti i consiglieri incaricati hanno dato con entusiasmo l’assenso.
La serata è terminata nel mi­glior modo e nella tradizione del circolo “’L caprissi” con una piacevolissima cena in amicizia preparata dal socio consigliere Clau­d­io Pautassi, ottimo chef.
Il presidente Ci­val­le­ro, ringraziando tutti i colleghi che lo hanno voluto confermare, si è detto sicuro che la squadra darà al Circolo nuovo vigore e un fu­turo sempre più roseo. Ha inoltre ringraziato gli ex consiglieri Aurelio Ca­­vallo e Alberto Cog­giola, i quali non fa­ranno più parte del Direttivo, segnalando che il loro contributo non dovrà mai mancare.
Quando venne fondato il circolo, nel 1875, la maggior parte dei “gadan” (goliardicamente, i so­ci) esercitava l’attività nella “Cuni veja” e possedeva piccoli negozi con ampi magazzini, i più affermati sotto i portici di via Roma, gli altri nelle vie laterali, le parallele erano le più ambìte, essendo larghe e lunghe, mentre le uniche perpendicolari pregiate era­no via della ferrovia e via Mon­dovì (ghetto ebraico).
La vita sociale era scandita dal carnevale, un avvenimento che coinvolgeva tutta la città.
Esisteva un comitato organizzatore che iniziava a riunirsi ai primi di luglio per coordinare le feste da ballo dell’anno successivo, le sfilate in maschera, i te­mi per i soggetti delle
ma­schere o per gli addobbi delle finestre e dei balconi. Il re del carnevale era Gi­roni con la moglie Gi­ro­metta e il figlio Gironet.
Il secondo appuntamento im­man­cabile era il capodanno con i veglioni di San Silvestro e del­l’E­pifania. Per queste feste i più veloci o i più danarosi affittavano uno dei teatri cittadini o u­na delle sale per riunioni.
Prima della seconda guerra mondiale il regime chiese ai Comuni il censimento di tutte le associazioni e circoli del loro circondario, nonché di tutti i loro beni, mobili e immobili. Lo sco­po ultimo era di far convergere tutte le organizzazioni in quella del Partito nazionale fascista, la Ond (Opera nazionale dopolavoro). Nell’anno XV dell’era fascista tutti firmarono la convezione di asservimento al partito unico, tranne “’L caprissi”, soprattutto per merito dell’avvocato Beppe Bollano che con la sua risolutezza impedì qualsiasi trattativa.
Riaperto a guerra finita, il circolo fu trasferito nella palazzina “Giordana” di via Gallo 3 che per 45 anni era stata la sede del Co­mando della Divisione militare di Cuneo che ospitò “’L caprissi” dal 1946 al 1959.
Dopo una breve permanenza in via Savigliano 37, fu acquistato un alloggio in piazza Boves a cui seguì l’acquisizione di un altro appartamento attiguo, dando così ai soci la garanzia di «un centro di ritrovo per conversazioni, letture, manifestazioni culturali, giochi, svaghi e trattenimenti vari, in un clima di sincera e vera amicizia», come recita l’articolo 2 dello statuto.