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E’ senza dubbio il talent gastronomico più seguito e amato sia in Italia che all’estero nelle sue molteplici “declinazioni”, ed è altrettanto vero che il MasterChef tricolore, con le Langhe, ha un feeling tutto particolare. Se è vero che, nelle edizioni passate (siamo arrivati ad otto) l’Agenzia di Pollenzo, il ristorante Piazza Duomo di Alba e il Castello di Guarene erano state location suggestive di importanti prove in esterna, è altrettanto vero che con MasterChef 8 si è andati oltre, con il Castello di Grinzane Cavour che non solo ha ospitato una prova a base di tartufo del celebre cooking show, ma è stato teatro nella giornata di ieri della presentazione ufficiale del programma che andrà in onda su Sky Uno.
Due, di fatto, le grandi novità targate MasterChef: un nuovo giudice che andrà ad affiancare gli storici Bruno Barbieri, Joe Bastianich e Antonino Cannavacciuolo al posto di Antonia Klugmann, e che ha il volto elegante e cordiale di Giorgio Locatelli, ed addirittura un nuovo format MasterChef All Stars, che prenderà il via a dicembre e richiamerà ai fornelli 16 ex concorrenti delle passate edizioni, chiamati a gareggiare per aggiudicarsi 100.000 euro da davolvere in beneficenza, giudicati da Barbieri e Cannavacciuolo affiancati, in ognuna delle 4 puntate in programma, da un giudice ospite come Bastianich, Iginio Massari, Antonia Klugmann e lo stesso Giorgio Locatelli. “MasterChef All Stars racconta esattamente il cambiamento attuato da questi ragazzi nel corso degli anni – afferma Barbieri – sono cresciuti tantissimo e anche noi siamo rimasti sorpresi, perchè abbiamo compreso che fuori da MasterChef hanno realizzato qualcosa; qualcuno è entrato anche nel mondo dell’alta ristorazione, e questo vuol dire che ci avevamo visto giusto, non avevamo selezionato solo dei personaggi ma anche dei grandi cuochi. Io e Antonino ci siamo divertiti molto nella conduzione, abbiamo scherzato ma allo stesso tempo abbiamo preso il tutto in modo molto serio. E’ stato bello avere un guest in giuria ogni settimana, e devo dire che l’arrivo del grande Massari è stata una sorpresa, perchè lo avevamo sempre visto come eccelso pasticcere, ma scoprirlo incredibilmente competente anche nel mondo del salato è stata una autentica chicca per il programma”. Prosegue Antonino Cannavacciuolo “La cosa più bella è vedere che questi ragazzi ce l’hanno fatta. Vederli portare davanti a noi dei piatti che ci hanno messo in crisi perchè erano perfetti è stata una soddisfazione. La sfida è bella, perchè ti avvicini al piatto con ancora più attenzione. Lo esamini, ci vai a fondo, cerchi di capire perchè hanno fatto quel piatto, che cosa hanno pensato, che cosa ti vogliono dire…c’è stata una crescita importante”.
Una crescita che “premia” anche il lavoro svolto dai giudici nel corso degli anni, come ci tiene a sottolineare Joe Bastianich “MasterChef All Stars conferma a tutto il mondo che quello che facciamo è un lavoro vero, una autentica selezione, che nulla è costruito, finto – afferma l’imprenditore italoamericano – Ci abbiamo messo il massimo dell’impegno per selezionare dei veri cuochi, e conferma della bontà del nostro lavoro la si ha nel fatto che loro oggi vanno nel mondo e conquistano cose reali, diventano chef di ristorante, scrivono libri, tengono seminari…per poi tornare in televisione per dimostrare a tutti che il talento è vero, che i piatti parlano per loro…e questa è una bella conferma dopo otto anni di duro lavoro da parte nostra nello scegliere dei ragazzi di talento che vanno in giro per il mondo a fare qualcosa di importante”.
La seconda novità targata MasterChef, come detto, è il quarto giudice, cui spetta il compito di sostituire due personalità forti e decisamente arcigne come Carlo Cracco e Antonia Klugmann. Giorgio Locatelli, ospite in una puntata di MasterChef 7, ha subito colpito per la sua eleganza, il suo garbo e il suo approccio più costruttivo che distruttivo al giudicato, un’attitudine tipicamente british figlia di quel Regno Unito che dal 1986 lo ha accolto consacrando lui e la sua stellata Locanda Locatelli massima espressione della cucina italiana nel Regno Unito. “Ho lasciato l’Italia quando avevo 20 anni – racconta il neo giudice – e la mia carriera si è sempre svolta in ristoranti italiani oltre confine, in Francia, in Svizzera e infine in Inghilterra, quindi l’offerta di tornare a lavorare in Italia è stata qualcosa di irrinunciabile, una scelta quasi naturale. Avevo già lavorato molto con la BBC realizzando molti documentari, ma erano lavori totalmente differenti rispetto a quello di MasterChef. Onestamente avevo il dubbio che ciò che si vedeva in televisione non rispecchiasse a pieno la realtà dei fatti, ed invece mi sono reso conto che qui si lavora tantissimo per scovare il vero talento, esaminiamo una persona a 360°, riusciamo a capire quali sono le sue aspirazioni, i suoi sogni e se ha la possibilità di raggiungere il suo obiettivo”. Un compito, quello di Locatelli, non semplice, che lo ha spesso visto andare contro la propria “natura” come racconta “Ogni eliminazione era per me una tragedia. Per me lavorare in cucina significa fare parte di una squadra, per questo allontanare un concorrente significava per me andare contro le mie idee di cucina. Ma ci ho fatto il callo. Nei piatti, avendo avuto un’esperienza internazionale, mi aspettavo di trovare un livello culturale alto e un’espressione di internazionalità. Dobbiamo pensare che la cucina italiana, oggi, è forse tra le più influenti al mondo insieme a quella francese. Per questo mi aspettavo internazionalità dai concorrenti, la capacità di usare ingredienti di Paesi differenti nella nostra cucina, in un’idea di fusion che per me è molto importante”.
Dopo otto edizioni, non è stato facile allestire un cast così importante per mantenere MasterChef ai livelli conosciuti da tutti, ma alla fine il lavoro dei quattro giudici ha dato i frutti sperati, come spiega il veterano Bruno Barbieri “Abbiamo fatto casting più lunghi che in passato, abbiamo cercato il meglio del meglio del meglio…è chiaro che dopo otto anni non era facile trovare gente così, ma abbiamo visto davvero cose straordinarie. Il livello si è alzato tantissimo, e a volte abbiamo fatto fatica a giudicare piatti già di per sè di altissimo livello. Ma posso dire che abbiamo selezionato concorrenti molto interessanti, di tutte le età. E’ stato fatto un ottimo lavoro alla base, di ricerca, a livello di studio delle mistery box, per le esterne…per questo voglio ringraziare chi ha lavorato dietro le quinte, perchè tutti vedono i quattro giudici ma dietro abbiamo chi svolge davvero un lavoro colossale”. Un concetto che viene ripreso da Cannavacciuolo che sottolinea come “…il piatto lo abbiamo dovuto leggere, comprendere… devo capire cosa mi vuoi dire con un linguaggio che conosci, non mi piace la forzatura nella cucina. Una cosa bella di questa edizione è che, se prima arrivavi a metà programma e capivi già chi poteva arrivare alla fine, in MasterChef 8 è tutto più sospeso perchè c’erano davvero tanti ragazzi che potevano arrivare infondo, il che significa che è stata fatta una selezione tosta, difficile e che il livello è cresciuto moltissimo” e chiude Joe Bastianich “…in questa edizione più che nelle altre, nei cuochi amatoriali vediamo un viaggio personale, lo spettatore vede il concorrente che entra ma quello che esce alla fine e che vince è una persona cambiata. E noi in qualche modo, tramite la cucina, li conosciamo, viviamo con loro, diventiamo la loro famiglia, il padre, lo zio, lo psicologo…e questo racconto è bellissimo. In questa edizione abbiamo catturato l’evoluzione della persona, e questo è un aspetto fondamentale di questa edizione”.
MasterChef All Stars Italia andrà in onda su Sky Uno a partire da giovedì 20 dicembre alle 21.15 mentre l’ottava edizione di MasterChef andrà in onda a partire da giovedì 17 gennaio 2019.
Il commento del direttore dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour Marco Scuderi, nel Video di Ideawebtv.it
Le immagini dell’evento negli scatti di Alice Ferrero Image per Ideawebtv.it
