Le società cuneesi bocciano la Riforma Juniores: “Questa riforma non s’ha da fare” | Dure le reazioni delle dirigenze cuneesi, contattate da Ideawebtv.it

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Ha fatto molto discutere negli ultimi giorni la riforma del Settore Juniores introdotta negli scorsi giorni ed ufficializzata dalla Lega Nazionale Dilettanti Piemonte-VdA.

 

Il dibattito, lanciato in primis dall’Olmo con una petizione, ha visto coinvolte molte società della provincia Granda, pronte a rispondere ad un “aggiornamento” visto come azzardato, soprattutto nelle tempistiche. Ideawebtv.it ha quindi sondato il terreno, contattando la maggioranza dei club coinvolti tra Eccellenza e Promozione, per conoscere le loro opinioni in merito.

 

Prima ragione di disappunto, il fatto che la riforma sia stata ufficializzata a fine giugno, come ci conferma Giorgio Pagliero per il Saluzzo: “Penso che sia una follia prima ancora che per le modifiche per le tempistiche. Iniziare un mese prima e saperlo a fine giugno è davvero pazzesco. Poi, già quando siamo andati alle riunioni per la modifica del settore giovanile, dove una squadra fa da traino all’altra per l’anno successivo, tutte le società avevano espresso i propri dubbi e pronta risposta ci troviamo la stessa formula anche in juniores, in cui il tutto è aggravato dalla differenza di regolamento”.

 

Ed è proprio sul regolamento che focalizza l’attenzione Fabrizio Viassi, mister e responsabile del settore giovanile del Fossano: “È stato sbagliato a livello di tempistiche. La buona volontà c’ era, perché il campionato Juniores per com’è oggi non ha senso, con squadre vecchie, che prediligono il risultato alla valorizzazione. Secondo me, ad esempio, un 1999, se deve giocare nelle prime squadre, dovrebbe essere fuori quota in Juniores. Facendo così, metti le squadre di fronte alla necessità di vincere da subito, rischiando inoltre di “tagliare” dai Regionali chi realmente crede nel settore giovanile, costringendo queste squadre a giocare contro dei 1997 ai Provinciali. L’ Eccellenza va tutelata: l’ideale sarebbe creare campionato Elite come nelle altre categorie, così da far giocare ad ogni Juniores un campionato in linea con quello della prima squadra, anche in termini di trasferte e costi”.

 

Un concetto ri-espresso da Tallone, Ds della Giovanile Centallo, che rincara la dose: “Ho cercato di scindere il regolamento dalle tempistiche: sul primo si ragiona, mentre una cosa che non esiste è che si decida tutto oggi. La Giovanile Centallo ad oggi non ha nemmeno un allenatore per la propria squadra Juniores. Penso che non andremo nemmeno a giocarle. Se non si parte il 15-20 settembre è irrealizzabile. Sul regolamento, invece, non entro in merito, perché se non si prova non si sa”.

 

Problemi di tempistiche, di regolamento, ma anche di complesso adattamento, visto che le società si erano già mosse in una certa direzione, come conferma il presidente del Pedona Molina: “Tra tutte le cose ormai ribadite da parecchi sui tempi e sui modi, vorrei aggiungere che le società hanno attrezzato una squadra con parecchi giovani e non con tanti fuori quota nella Provinciale. Chi non si qualificherà giocherà un campionato impari per età e numero dei fuori quota. Tutti questi cambiamenti si dovevano concordare a gennaio per dare tempo alle società di attrezzarsi. Inoltre le qualificazioni saranno falsate dall’ utilizzo di giocatori che militano sicuramente solo in Prima Squadra e che, dopo la qualificazione, torneranno nei ranghi”.

 

Anche il Busca, nuovo per la Promozione, deve far fronte a questo problema. L’accento del Ds Gabriele Rosso è però posto in particolar modo sulla mancanza di collaborazione: “Premesso che la riforma è sconclusionata, ci sono due problemi fondamentali che devono emergere. Il primo è che come al solito si richiedono maggiori sforzi organizzativi ed economici alle società, che dovranno spendere di più per strutture ed allenatori e che quindi non saranno aiutate in una fase in cui sarebbe necessario rendere il sistema calcio più sostenibile. Il secondo motivo è invece di natura politica: quando la nuova dirigenza federale si era presentata alle elezioni, lo aveva fatto con un programma che prevedeva un maggior coinvolgimento delle società per ogni progetto e innovazione. Questo non è stato assolutamente fatto, con la federazione che ha agito in assoluta autonomia, rendendo vane le premesse fatte in campagna elettorale. Un aspetto, quest’ultimo, che le società non vogliono più dover accettare”.

 

Gli fa eco il responsabile del settore giovanile della Pro Dronero Giacalone: “È una riforma di cui non si deve discutere il metodo, quanto le tempistiche, totalmente folli. Immaginare qualcosa di innovativo non è sbagliato, ma è insensato farlo a due mesi e quattro giorni dall’inizio della stagione, oltre che a un mese, di fatto, dall’inizio dell’eventuale preparazione. Un raggruppamento di qualificazione non è poca roba, ma potrebbe essere uno spartiacque fondamentale per la stagione di una società, che deve avere quindi il tempo necessario per prepararvisi, senza dover rincorrere una situazione di questo tipo. Bene le riforme, ma se immaginate con delle tempistiche a lungo termine”.

 

A questi pensieri, si aggiungono quelli direttamente espressi dall’Olmo sul proprio sito e dalla Cheraschese, che aveva aderito tra le altre alla segnalazione. Olmo che ha da poco pubblicato un “Aggiornamento”: “A seguito della conversazione intrattenuta con il presidente Mossino e con i dirigenti di tante consorelle, sospendiamo il giudizio sulla riorganizzazione del campionato Juniores, in attesa di più precise disposizioni. Pur non apprezzando le tempistiche riguardanti decisioni così importanti, siamo convinti che l´aver sollevato alcune problematiche abbia giovato a una maggior condivisione delle scelte della Federazione. Ringraziamo le tante consorelle che hanno partecipato alla discussione e la dirigenza regionale per la disponibilità a uno schietto confronto”.

 

Carlo Cerutti – Redazione Sportiva Ideawebtv.it