Telegranda chiude i battenti, Daniela Bianco: “Non ce lo aspettavamo”

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Il 18 dicembre verrà trasmesso l’ultimo telegiornale di Telegranda. La storica emittente della provincia di Cuneo chiude. Motivazioni legate alla frequenza insieme alle difficoltà economiche hanno fatto maturare questa dolorosa decisione nell’editore, l’imprenditore Dario Bo. Per i sei dipendenti è stato un fulmine a ciel sereno, come conferma Daniela Bianco, da 10 anni direttrice dell’emittente.

 

Ve lo aspettavate?

Sapevamo bene che la situazione generale non era rosea, come non è rosea in nessuna televisione in questo momento. L’emittenza locale sta vivendo una fase davvero difficile, complice la crisi e il passaggio al digitale terrestre. Però no, non ci aspettavamo la chiusura. Pensavamo che fosse il solito momento un po’ più difficile che sarebbe stato superato, come tanti altri. Purtroppo le problematiche sono legate all’alta frequenza: noi ci appoggiamo a un gruppo editoriale torinese, il fatto di non avere più le condizioni per usare questo metodo per trasmettere è una difficoltà oggettiva. A questo bisogna sommare la situazione economica, il calo notevole della pubblicità legata alla crisi. E poi non c’è più neanche il supporto delle istituzioni che abbiano casse disponibili a dare una mano. Il nostro editore per questo ha deciso di chiudere, ha pensato che fosse il momento, anche perché non vedeva delle grandi opportunità in questa fase“.

 

La comprendete questa sua decisione?

Sì, l’abbiamo capito perfettamente. Lui è stato sempre un ottimo editore, vicino a noi, umano. Non ci ha mai fatto saltare un mese di stipendio, è sempre stato regolarissimo nei pagamenti e di questi tempi non è una cosa così scontata. Io che sono di lungo corso e ho visto altre realtà, devo dire che una persona così corretta è rara nel nostro mondo“.

 

Nel corso della sua carriera ha vissuto già situazioni simili. Cosa c’è di diverso in questa occasione?

Io ho l’esperienza televisiva più longeva della provincia di Cuneo. Ho visto la televisione di Cuneo nascere, con Cuneo 1 Tv, nel 1980: ero una studentessa, avevo appena finito il liceo. Purtroppo poi ho dovuto chiudere più porte, perché le televisioni locali in provincia di Cuneo hanno sempre avuto delle grosse difficoltà. Vanno avanti per un po’, poi non ce la fanno più. Questa volta però è veramente un dolore doppio, perché io credo che la provincia di Cuneo senza Telegranda sarà orfana di una voce importante. Noi abbiamo dato voce non tanto e non solo ai ‘potenti’, alle figure più rappresentative, ma soprattutto alla gente, che ci ha ripagato con un affetto incredibile. Da quando è uscita la notizia della chiusura abbiamo i centralini intasati da telefonate di persone che ci comunicano la loro solidarietà, la loro amicizia e la loro vicinanza. Telegranda era una di famiglia, la tv che entrava nelle case e nelle famiglie e teneva compagnia. Noi siamo l’unica televisione piemontese che trasmette il rosario, quindi abbiamo anche un pubblico anziano che con Telegranda si sente meno solo. Anche per questo ci sarà un grande vuoto senza di noi“.

 

E ora? Il futuro è un’incognita per voi dipendenti.

Certo, ora è un’incognita per tutti noi sei dipendenti. Ovviamente ci sono incognite ed incognite, ci sono persone che hanno prospettive e collaborazioni già avviate e persone che invece non ne hanno. E poi c’è anche il fattore età: se hai 30 anni c’è un tipo di percorso, se ne hai 50, come nel mio caso, ce n’è un altro“.

 

GDS