Vasta operazione anti-prostituzione in provincia di Cuneo: smantellata organizzazione italo-cinese | Arresti e perquisizioni nel nord e centro Italia: un giro d’affari da oltre 200mila euro al mese

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É stata denominata “Lussuria ortientale” l’operazione con cui i carabinieri hanno smantellato, dopo otto mesi di serrate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Cuneo, un’organizzazione criminale italo-cinese dedita al reclutamento, avvio e sfruttamento della prostituzione di giovani ragazze cinesi a Cuneo e provincia ma anche in altre città del nord e centro Italia.

Nei giorni scorsi sono state eseguite 14 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal G.I.P. Sandro Cavallo, un fermo di polizia giudiziaria per i reati di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione ed al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina a carico dei componenti di un gruppo di cui facevano parte 12 cinesi e 3 italiani, raggiunti dal provvedimento di cattura, insieme ad altri 4 indagati liberi per lo stesso reati (3 italiani ed un cinese).

 

L’indagine è partita sei mesi fa quando i militari del Reparto Operativo, raccogliendo le segnalazioni di alcuni cittadini residenti nel centro di Cuneo i quali lamentavano un rilevante andirivieni di clienti italiani in alloggi occupati da ragazze cinesi che si prostituivano, hanno iniziato una serie di servizi di appostamento, pedinamento e quindi intercettazioni telefoniche.

 

L’attività investigativa si è subito estesa anche ad altre città, dapprima del Piemonte e poi di altre regioni del nord e centro Italia, sino ad individuare ben una ventina appartamenti al cui interno venivano fatte prostituire mediamente dalle 2 alle 6 ragazze cinesi nella città di Cuneo ed in provincia (Saluzzo, Barge, Caraglio, Verzuolo, Peveragno e Mondovì), Pinerolo (TO), Torino, Milano, Ventimiglia (IM), Lodi, Mantova, Castiglione delle Stiviere (MN), Vicenza, Reggio Emilia, Prato, con un giro d’affari che rendeva oltre 200mila euro al mese.

 

L’altra notte è scattato il blitz dei carabinieri (hanno operato in totale 180 militari del Comando Provinciale di Cuneo supportati dai colleghi del ROS / Reparto Anticrimine di Torino e dai colleghi dell’Arma territorialmente competenti) e sono stati catturati tutti i destinatari della misura cautelare tranne uno, sfuggito in un primo tempo alla cattura ma nelle 24 ore successive rintracciato ed arrestato nei pressi della stazione centrale del capoluogo lombardo.

Nel corso delle perquisizioni i carabinieri hanno identificato 60 prostitute cinesi, alcune delle quali irregolari perché senza permesso di soggiorno a carico delle quali sono state poi avviate le procedure di espulsione, sequestrato 15 appartamenti adibiti a “case d’appuntamento” per un valore complessivo di un milione e mezzo di euro, oltre 200 fra telefonini, I-Phone e tablet usati per avere contatti con i clienti o per annunci in web, appunti per tenere la contabilità, passaporti ed altri documenti, oggettistica e coadiuvanti sessuali, sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso e telecamere per filmare e quindi controllare le prestazioni sessuali delle ragazze con i loro clienti (forse a loro insaputa per poi ricattarli, su questo vi sono ancora in corso indagini), 25mila euro in contanti ritenuto provento dell’illecita attività di meretricio, 63 grammi di marijuana sequestrati ad uno degli indagati che ora dovrà anche rispondere del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.