Confartigianato Cuneo dice “no” al latte in polvere nei formaggi

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«Appare paradossale che proprio nell’anno dell’EXPO dedicato al cibo, con una grande e diffusa attenzione alle eccellenze alimentari che contraddistinguono ogni territorio, l’Unione Europa voglia attuare un provvedimento che va in una direzione totalmente opposta». Non usa mezzi termini Domenico Massimino, presidente provinciale di Confartigianato Cuneo, intervenendo sulla ventilata possibilità di poter usare anche il latte in polvere nella produzione dei formaggi.

 

«Quella stessa Europa – aggiunge Massimino – che dovrebbe tutelare piccole e medie imprese e diritti dei consumatori, appare alquanto incoerente. Da una parte punta ad una giustissima trasparenza e ad etichette  sempre più precise, e dall’altra rischia di compromettere secoli di tradizione e di prodotti di altissima qualità andando a modificare una norma che proteggeva e preservava uno dei prodotti più tipici del nostro territorio e del nostro Paese».

 

«La legge del 1974, – aggiunge Luca Crosetto, vice presidente provinciale vicario di Confartigianato Cuneo e vice presidente di UEAPME (Unione Europea dell’Artigianato e delle Piccole e Medie Imprese) – che proibiva l’uso di latte in polvere, tutelava sia i produttori di formaggi che i consumatori. Ora, con un tratto di penna, si mina nuovamente il “made in Italy” che tutto il mondo ci invidia e ci copia, aprendo invece le porte ai poteri forti di multinazionali che non sempre guardano alla bontà dei prodotti, nel nome di una presunta liberalizzazione del mercato ed al libero scambio di merci».

 

L’Associazione artigiani condivide le giuste proteste di Coldiretti Cuneo e spera in un passo indietro da parte dell’UE su un provvedimento che rischia di minare gravemente l’attività di tante imprese, andando a eliminare proprio quel “plus” che avvalora e caratterizza i loro prodotti.

 

«Abbiamo già avviato – conclude Massimino – una forte azione di pressione e sensibilizzazione sui decisori politici, ad ogni livello. Con soddisfazione abbiamo appreso dalle parole dei vice ministro all’Agricoltura Andrea Olivero un’apertura in tal senso e auspichiamo quindi che le nostre istanze vengano accolte».