Serie D: Il Bra torna a perdere, cadendo 2-0 con il Chieri. Ma perchè si è giocato?

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Domenica 30 novembre 2014 – ore 20.38 – Vince il Chieri 2-0, più d’esperienza che con il gioco. Cade il Bra dopo tredici partite utili consecutive, tradito da un pizzico d’ingenuità, perfettamente riassunta dall’errore incredibile di Diouf, che ha aperto la strada al successo ospite. Ma oggi, più che ad una partita di calcio mi e ci è parso di assistere ad una battaglia, o per usare una metafora quasi eufemistica, ad uno dei peggiori incontri di rugby della storia.

 

Qualche anno fa, in un suo libro sulla tragedia dell’Heysel, Walter Veltroni scrisse che “quando esce l’acrobata, entrano i clown”. Questa, senza voler scomodare situazioni ben peggiori, è sembrata la gara di oggi: doveva essere il match tra due delle squadre più “belle” dell’intera Serie D, il gioco giovane del Bra contro il talento esperto del Chieri. È stato, invece, un inno al non calcio di cui complice primo è stato il maltempo, coadiuvato da qualche scelta quanto meno discutibile di chi avrebbe potuto decidere per il rinvio della gara.

 

Il Bra non esce ridimensionato (tantomeno il Chieri), ma il bollettino di guerra del “generale” Gardano fa impressione: Diouf (che già è il “dodicesimo” di Bonvissuto) espulso e quindi squalificato; il suo vice, Grosso, rintontito dopo uno scontro con Strumbo; il dirigente Sartori ed il secondo allenatore Fornello allontanati dal campo per proteste; un campo, che, nel giro di 90’ è passato dall’essere uno dei migliori della categoria ad un disastro di fango; una squadra ferita nell’orgoglio, più che nel risultato, che sin dall’inizio non avrebbe voluto giocare.

 

La lunga digressione introduttiva la dice già lunga sulla partita di oggi: molto c’è da dire sul contorno, poco su ciò che invece si è visto in campo, dove la pioggia ed il fango hanno annullato tecnica, tattica e spettacolo.

 

Mister Massimo Gardano aveva preparato l’incontro per colpire in ripartenza: Mazzafera e Nicolini a recuperare i palloni; Silva Perdomo ad impostare e Banegas e De Peralta, spalle di Varvelli, scelte per colpire sui fianchi la difesa ospite. Dall’altra, per contro, l’atteso d’obbligo era Semioli, che avrebbe dovuto entusiasmare con le sue sgroppate, cercando di rompere l’equilibrio per servire due punte agili ed imprevedibili come Miello e Valenti.

 

Di tutto questo si è visto ben poco: tanti lanci lunghi, molti palloni persi per colpa delle “pozzanghere” createsi proprio sugli esterni, laddove avrebbe dovuto svilupparsi il gioco delle due squadre, e troppi contrasti al limite. Un elogio al non calcio, insomma, da cui esce, però, con il sorriso il Chieri.

 

Gli ospiti vincono grazie a tre minuti di ordinaria follia, un cioccolatino in mezzo a tanta noia. A dare il via alle danze, la follia di Diouf, fino a quel momento impeccabile: lancio lungo dalle retrovie ospiti ed il portierino, invece di “spazzare” di piede, preferisce portare il pallone in area, finendo per perderlo nella melma creatasi al limite, favorendo il recupero di Miello. Un’unica soluzione istintiva: trattenuta sul rapido attaccante e calcio di rigore. Il “rosso” del direttore di gara è d’obbligo, così come l’uscita dal campo di Banegas per lasciare il posto al terzo portiere Grosso. Fino a quel momento gli ospiti, comunque più brillanti, si erano resi pericolosi solo in un’occasione nella prima frazione, quando lo stesso Miello aveva ribadito sul palo una respinta incerta di Diouf su una sassata da destra di Semioli. Ed è proprio l’ex Fiorentina che si presenta dal dischetto spiazzando Grosso per la rete dell’1-0. Lo stesso esterno che, due minuti dopo, si procura un altro penalty, costringendo Mazzafera al fallo dopo una bella serpentina in area: dal dischetto va sempre lui, ma questa volta Grosso non si scompone e respinge il tiro, tuffandosi sulla sua destra (terzo rigore sbagliato da un avversario del Bra).

 

L’errore di De Peralta e compagni, altro sintomo di minore esperienza rispetto agli avversari di turno, sta

però nel prosieguo dell’azione. Sull’angolo che segue alla parata del portiere giallorosso, infatti, i braidesi si fanno trovare impreparati, complice anche la gioia per il secondo pericolo scampato, e consentono a Prizio di saltare indisturbato in area, per la rete del 2-0, che cala il sipario sull’incontro. Oltre al danno, la beffa dell’esultanza dell’ex, a testimonianza di una chiusura non eccezionale del rapporto con la società della Granda qualche mese fa.

 

Le emozioni terminano qui, condensate in qualche centinaio di secondi. C’è tempo solo più per assistere alla doppia sfuriata, di Sartori prima, indiavolato con l’arbitro per non aver sospeso la partita, e di Fornello, poi, per proteste dopo un ammonizione giudicata un po’eccessiva, nei confronti di Mazzafera.

 

Finisce con la bella immagine dei tifosi di casa, che chiamano i propri beniamini sotto la curva per inneggiare e sostenerli. Vince il Chieri, che si porta a ridosso delle prime della classe (a pari merito con il Bra, ma sesto per differenza reti), ma che partita folle.

 

Bra-Chieri 0-2
Reti: 65’ rig. Semioli (C), 68’ Prizio (C)

 

Bra (4-3-3): Diouf 5; Lombardo 6, Silvestri 5.5, Strumbo 6.5, Affinito 6; Nicolini 6, Mazzafera 6, Silva Perdomo 6 (83′ Pirrotta); Banegas 5.5 (65′ Grosso), De Peralta 5.5 (70′ Pinelli), Varvelli 5.5. Allenatore: Massimo Gardano 6.

 

Chieri (4-4-2): Tunno 6; Spera 6, Prizio 6.5, Benedetto 6, Pautassi 5.5 (45′ Ferrero); Grauso 6.5, Panepinto 6, Semioli 6.5 (83′ Lazzaro), Colombo 5.5; Miello 6.5 (85′ Sampò), Valenti 5. Allenatore: Giovanni Zichella 6.

 

Arbitro: Alberto Catastini di Pisa
Assistenti: Fabio Barsocchini di Lucca e Davide Matteoni di Pistoia
Ammoniti: Varvelli (B), Prizio (C), Mazzafera (B), Ferrero (C)
Espulsi: 63’ Diouf (B) per fallo da ultimo uomo
Note: Allontanati dal terreno di gioco Fornello (Secondo Allenatore Bra) e Sartori (Dirigente Bra) per proteste

 

Carlo Cerutti