Rally di Bagnolo: fuochi d’artificio con i saluzzesi Bernardi e Melifiori

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Mercoledì 22 ottobre 2014 – Ore 20.15 – Li aspettavano tutti per applaudirli, magari per dare loro quel pizzico di carica in più; e loro non hanno deluso le aspettative, almeno fino a quando sono rimasti in gara. Giorgio Bernardi, affiancato dal pavese Paolo Zanini, e Gianmaria Melifiori con Enrico Ghietti sul sedile di destra sono stati i grandi protagonisti delle fasi iniziali del 21° Rally della Pietra di Bagnolo, che si è svolto sabato e domenica scorsa, con epicentro nella “capitale della pietra”.

Giorgio Bernardi ha iniziato subito alla grande. Con la Clio R3C della Gima Autosport il 21enne di Martiniana Po (CN) ha annichilito tutti sulla prima prova speciale staccando il terzo tempo assoluto, preceduto solo dalla Mini Countryman del futuro vincitore Alessandro Gino e di appena 2”1 dalla Peugeot 207 S2000 di Patrick Gagliasso.

 

Ho affrontato la ‘Morelli’ con molta tranquillità e senza prendere eccessivi rischi. Quando sono arrivato alla fine della speciale sono stato il primo a stupirmi del fatto che tutti mi facessero i complimenti, ed ho impiegato un attimo a realizzare che avevo staccato il terzo tempo assoluto”. Bernardi ha in classe una “bestia nera” come il cuneese Matteo Giordano, un pilota velocissimo che ha dimostrato di essere competitivo a livello nazionale. Eppure Bernardi riesce a stare davanti al pilota di Passatore di 4”4 sulla speciale di Morelli. Si va alla temuta Montoso ed il portacolori della Meteco Corse affronta la prima parte in discesa con circospezione. “Fin troppa prudenza e ce ne siamo accorti da soli io e Paolo, il mio navigatore”.

 

A metà della discesa c’è Paolo Bernardi, il padre di Giorgio che prende gli intertempi e registra un ritardo di una decina di secondi del figlio Giorgio nei confronti con la Mitsubishi di Gianfranco Vedelago, e di una manciata nei confronti di Giordano. “Fortunatamente abbiamo cambiato passo e siamo riusciti a recuperare il ritardo, totalmente nei confronti di Giordano e qualcosa nei confronti di Vedelago, che però mi ha passato nella classifica assoluta”. A quel punto Bernardi-Zanini sono quarti assoluti ad appena 6/10 da Vedelago.
Bernardi decide che è il momento di dare il tutto per tutto nella successiva Prarostino: “Volevo tentare il colpo grosso e fare l’assoluto. Che senso ha fare la gara di casa per poi arrivare ultimo?” si chiede al semaforo verde il driver di Martiniana Po che attacca la stretta speciale di Prarostino con grinta e determinazione. Il sogno dura esattamente 1’40” prima che la Clio R3C si intraversi su un leggero dosso “Sono riuscito a recuperarla e controllarla, ma con due ruote sono finito nell’erba ed a quel punto non c’è stato nulla da fare”. La vettura finisce fuoristrada e sbatte dal lato pilota contro alcuni alberelli. “Sono rimasto un po’ intontito ma fortunatamente non ho subito danni fisici alla mia persona”.

 

Bernardi è però velocissimo a cambiare pagina e già domenica prossima sarà al via del 2° Rally Day della Val Tidone, una gara che si svolgerà a Pianello Val Tidone in provincia di Piacenza. “Quando si prende una botta forte bisogna risalire in sella immediatamente. E così abbiamo deciso di affrontare quella gara, che si disputa su un percorso che Paolo Zanini conosce bene. In provincia di Piacenza non mi conosce nessuno e potrò fare la gara nell’aureo anonimato che l’essere un forestiero dà. Una gara di recupero mentale, per essere pronto alla prossima sfida quando ci sarà bisogno di fare classifica”.

 

Sfortunato anche il ritorno alla Citroën Saxo di Gianmaria Melifiori ed Enrico Ghietti. Il 23enne di Lagnasco, con il navigatore di Revello hanno subito dimostrato che sette mesi di lontananza dalla loro “amata” Saxo non hanno lasciato la minima traccia di ruggine. “Ho trovato il feeling appena sono sceso dalla pedana di partenza ed allo start della Morelli ero già pronto ad attaccare”. Ed il risultato della prima prova speciale lo conferma. Nono tempo assoluto, terzi di Due Ruote Motrici dietro alle due Clio R3C di Bernardi e Giordano ed un primato con ben 10”8 sul secondo classificato di Classe A6, una delle categorie più competitive di tutta la gara. Ma il sogno di ripetere il grande Bagnolo del 2013 (settimi assoluti) finisce già nella salita del Montoso. “La Saxo ha iniziato a girare a tre cilindri, inoltre si è indurita l’idroguida. Abbiamo alzato il piede siglando il 19esimo tempo assoluto, ma sopratutto abbiamo visto una perdita di olio dall’idroguida Proseguire avrebbe significato provocare danni meccanici importanti e a fine prova ci siamo fermati”.

 

Grande delusione per una gara che avrebbe potuto dare grandi soddisfazioni ai due studenti universitari saluzzesi “Sarebbe stata una gran bella battaglia. Avevamo avversari velocissimi in Classe A6 come Luca Garello e Fulvio Chiaberto. E poi c’era la sfida con gli altri equipaggi alla guida di vetture Due Ruote Motrici, sulla carta più performanti della nostra Saxo. Ma non partivamo certo battuti, anzi. Resta la soddisfazione di aver confermato che il grande feeling con la Saxo non è stato cancellato. Ora vedremo cosa fare. Da qui a fine anno ci sono ancora alcune gare interessanti ed ho proprio voglia di tornare a sfidare avversari e cronometro”.