Cuneo: controlli anti-riciclaggio sulla vendita di un bar. Emerge cessione in “nero”

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Gdf cessione neroOperazione della Guardia di Finanza. Nella vendita, 220 mila euro versati in contanti e non indicati in fattura

Mercoledì 2 aprile – 10.30

I Finanzieri della Compagnia di Cuneo – Sezione Operativa, nel corso di alcune verifiche fiscali, hanno ricostruito una serie di transazioni avvenute tra imprenditori cuneesi e torinesi, titolari di società dedite alla ristorazione.

Gli Ispettori al comando del Cap. Michele Baldiglio hanno esaminato la posizione delle imprese rilevando alcune anomalie, in particolare con riguardo alla cessione di un bar-ristorante, comprensivo di beni ed attrezzature, attivo all’interno di un noto centro commerciale del capoluogo.
L’ispezione origina dal monitoraggio del sistema finanziario, svolto a livello centrale dall’Unità Informazione Finanziaria (U.I.F.) della Banca d’Italia e dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza.

 

Le successive verifiche fiscali hanno fornito la conferma che le parti, in accordo tra loro, avevano previsto di esporre un valore parziale dei beni ceduti, provvedendo al pagamento della consistente parte residua mediante somme versate “in contanti” e non fatturate: il prezzo della compravendita, indicato in fattura, era pari ad € 270.000, mentre quello reale, stabilito tra le parti e ricostruito dai verificatori, ammontava a poco meno di € 490.000.

 

Alla società cedente sono stati contestati i 220.000 € di ricavi evasi con conseguente contestazione per l’IVA sul prezzo incassato; alla società acquirente – che ha poi gestito vari punti di ristorazione in provincia, servendosi anche dei predetti beni – e che sovente rilasciava scontrini “non fiscali”, oltre all’irregolare acquisizione dei beni aziendali, è stata anche contestata un’evasione fiscale di circa 417.000 euro per ricavi sottratti all’imposizione nell’anno e mezzo di attività ed IVA evasa per 44.000 €.

 

cs