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Situazione Urbanistica Regionale «È urgente trovare soluzioni»

Il presidente Carlo Cane: «Come geometri professionisti abbiamo difficoltà ad operare al servizio del territorio»

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“La situzione urbanistica Regionale” è stato il tema cardine del convegno promosso dal Comitato Regionale dei Collegi Geometri e G.L. del Piemonte che si è svolto nella sala convegni dell’hotel “Porta delle Langhe” di Cherasco.
L’incontro che ha contato sulla partecipazione di oltre 400 geometri professionisti di tutto il Piemonte e di una vasta platea di Comuni e Sindaci, ha consentito l’analisi e relativi approfondimenti sulla Norma­tiva Urbanistica ed Edilizia della Regione Piemonte con approfondimenti relativi alla sua correlazione con la Normativa Nazionale ed in particolare rispetto alle attuali problematiche dovute alle notevoli difficoltà di gestione del parco immobiliare re­gio­na­le e nazionale.
Dopo i saluti istutuzionali del pre­si­den­te del Collegio dei Geometri e G.L. della provincia di Cuneo Carlo Cane in qualità di presidente del Comitato Regionale, sono intervenuti il presidente della Rete delle Professioni Tecniche del Pie­monte il geom. Giovanni Spi­noglio, il gon­si­gliere Cng Livio Spinelli e la rappresentanza della politica nazionale con il senatore Giorgio Bergesio e quella Regionale con il gover­natore Alberto Cirio e il vicepresidente Fabio Carosso.
Qualificato il parterre di relatori composto dall’arch. Alessandro Mola, funzionario della Regione Piemonte – responsabile Sett­o­re Urbanistica Piemonte Occi­den­tale, intervenuto trattando le innovazioni riferite alle normative regionali di settore; l’ing. Livio Dezzani esperto in materia urbanistica ed ex direttore dello specifico settore regionale che con dovizia di dettagli ha indagato sulle problematiche legate alle interpretazioni normative di settore; il dott. Angelo Mana esperto di Urbanistica; l’avvocato Gianni Martino – Studio Golinelli; il geom. Fabio Dottor referente del Comitato Regionale della Commis­sio­ne Urbanistica della Rete Prof. Tecniche Piemonte. Moderatore degli interventi il geometra Franco Drocco già presidente del Collegio dei Geometri di Cuneo nonché membro ad honorem della Commissione Urbanistica del Collegio di Cuneo e storico organizzatore di eventi specifici durante l’ultimo decennio.
Durante i lavori sono state trattate le principali normative urbanistiche di carattere regionale e la loro correlazione con le norme nazionali con particolare riferimento alla Legge 7/2022 approvata il 17 maggio 2022 dal Consiglio regionale piemontese su proposta del consigliere Valter Marin, riportante un’importante semplificazione in materia urbanistica ed edilizia promulgata con l’intento di poter salvaguardare una gran parte del patrimonio immobiliare ed introducendo tolleranze esecutive importanti; questa norma ora è soggetta all’impugnazione da parte del Governo per presunte motivazioni di incostituzionalità su alcuni specifici articoli. Nei prossimi giorni è atteso il giudizio della Corte Costituzionale in merito, con l’auspicio che questa norma divenga operativa in toto al fine di consentire lo sblocco dell’attuale situazione di impasse dovuta alle note difformità che la maggior parte del parco immobiliare ha rispetto alle autorizzazioni edilizie rilasciare a partire dai primi anni ’50 del novecento. In particolare oggi ci si ritrova ad analizzare fabbricati “non conformi” ai progetti autorizzati e quindi “non vendibili”, edifici che invece hanno addirittura ottenuto l’Abitabilità rilasciata dai Funzionari Comunali a seguito di sopralluogo.
A tal proposito, il presidente Cane, a nome dei Professionisti sottolinea: «Segnalo ormai da tempo, la nostra “difficoltà ad operare al servizio del territorio” a causa della notevole stratificazione normativa che vede il sovrapporsi di regole e di norme che in molti casi si contraddicono tra loro e rendono elevata l’incertezza nel modo di predisporre pratiche edilizie anche apparentemente semplici. Le stesse Relazioni di Regolarità Edilizie ora richieste in occasione dei Tra­sferimenti Immobiliari, pur non essendo obbligatorie ma comunque opportune per garantire la massima trasparenza di trattazione, sono in molti casi di difficile predisposizione, in molti casi la non conformità che viene riscontrata non è dovuta ad abusi edilizi reali ma a modalità di rappresentazione che nel tempo sono mutate in ordine di strumenti, modalità di lavoro e finalità. È necessario ed urgente trovare delle soluzioni che tengano conto della storia dell’edificato a livello nazionale, pena il depauperamento del bene principale degli Italiani».

BaNNER
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