Barolo en primeur dona 134mila euro all’Enologica

Per rinnovare la sede scolastica in corso Enotria ad Alba

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La cifra è significativa: ben 134mila euro per rinnovare gli ambienti e la didattica della Scuola Enologica di Alba. Questa la somma raccolta da Barolo en primeur e consegnata alla scuola da Giuliano Viglione, presidente di Fondazione Crc Donare Ets, Ezio Raviola, presidente di Fondazione Crc, e Matteo Ascheri, presidente Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, con un simbolico assegno durante la cerimonia che si è svolta presso la sede scolastica in corso Enotria ad Alba.
I fondi messi a disposizione arrivano dalle offerte raccolte per le oltre 1.200 bottiglie dei lotti comunali donati dai produttori del Consorzio durante la scorsa edizione della grande gara internazionale di beneficenza che si tiene annualmente al Castello di Grinzane Cavour e in diretta con Londra e New York. La cifra si aggiunge ai 132.800 euro donati alla scuola lo scorso anno, arrivando così alla somma complessiva di 266.800 euro. Con questo assegno, si conferma il progetto pluriennale promosso da Fon­dazione Crc Donare Ets e dal Consorzio per sostenere tramite Barolo en primeur le esigenze di uno dei luoghi più importanti per il futuro delle denominazioni del territorio. La cifra verrà destinata alle necessarie spese di ristrutturazione degli edifici della scuola, iniziando dalle aule dove gli studenti tengono lezione, dagli spazi comuni e dagli ambienti esterni. L’obiettivo è mettere a disposizione dei ragazzi un luogo dove studiare che sia pensato a loro misura, sicuro e al passo con le nuove esigenze.
Un’attività di rinnovamento voluta dalla Commissione di Ge­stione dei Fondi istituita nel 2023 e arrivata a seguito del confronto con la scuola stessa e dalle interlocuzioni con alunni e genitori. Si tratta di un vero e proprio patto formativo finalizzato a promuovere anche interventi di innovazione didattica per la formazione di tecnici sempre più capaci di rispondere alle esigenze delle aziende vitivinicole, oltre che per il consolidamento del ruolo della Scuola Enologica non soltanto a livello provinciale e regionale, ma su tutto il territorio nazionale.
«I 266mila euro messi a disposizione negli ultimi due anni da Fondazione Crc Donare Ets sono frutto delle oltre 2.500 bottiglie di Barolo e Barbaresco donate dai produttori aderenti al Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani. Come già annunciato a settembre 2023, grazie a questo progetto si rafforza il legame tra Barolo en primeur e il nostro territorio: un primo importante investimento sulla Scuola Enologica, l’ente che forma le future generazioni di enologi, a cui potranno seguire nuovi interventi nei prossimi anni», commentano Giuliano Viglione, presidente di Fondazi­one Crc Donare Ets, ed Ezio Raviola, presidente di Fondazione Crc.
«Si parla molto di futuro del vino, nuove tecnologie e cambiamenti del settore enologico, ma spesso queste parole rimangono nell’aria senza un seguito. Con Barolo en primeur abbiamo voluto invece dare un segnale forte che va oltre lo stretto legame che abbiamo con il territorio: i fondi che ogni anno raccogliamo con questa grande gara di beneficenza sono un investimento reale nel futuro del vino. Insieme alla terra e al clima, è il capitale umano il vero valore che contraddistingue ogni terroir e l’unico su cui abbiamo un vero controllo. Quindi è fondamentale formare i giovani che porteranno avanti le nostre denominazioni e spero che questo gesto venga preso come esempio da tutto il comparto», spiega Matteo Ascheri, presidente Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani.
«Siamo grati al territorio e al mondo dei produttori che ancora una volta hanno dimostrato fiducia e vicinanza nei confronti del nostro istituto. Grazie a questo importante progetto, sostenuto da Fondazione Crc Donare Ets e Con­sorzio, e al confronto continuo con tutti gli attori della filiera, potremo certamente dare seguito all’ampio piano di rinnovamento in termini di innovazione didattica e ristrutturazione dei locali della scuola, al servizio dei docenti e degli studenti», aggiunge Anto­nella Germini, dirigente della Scuola Enologica.

Articolo a cura di Domenico Abbondandolo