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L’opinione di Giovanni Allevi

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IL FATTO
Il musicista ha raccontato a una platea di studenti il suo percorso di lotta contro la malattia. E ora si prepara a tornare sul palco con una serie di concerti in tutta italia

Dopo un «viaggio all’inferno», si riscopre il valore della vita. Giovanni Allevi lo ha raccontato parlando dei «13 globuli bianchi che mi hanno regalato felicità». Lo ha fatto davanti a seimila studenti al Forum di Assago a Milano durante l’evento “Happiness on Tour. Vite – Storie di felicità”, organizzato in occasione della Giornata Mondiale della Felicità 2024.
Il pianista e compositore combatte da due anni contro un mieloma multiplo. Dopo una lunga assenza dalle scene, lo abbiamo rivisto sul palco di Sanremo meno di due mesi fa. È stato il suo ritorno alla musica.
Nei giorni scorsi ha portato la sua testimonianza agli studenti. Visibilmente emozionato il compositore ha iniziato a parlare di quando ha scoperto la malattia: «C’è stato un momento in cui ho dovuto mantenere lo sguardo dritto sui fiori, mentre camminavo all’inferno. Ho dovuto regalare un sorriso alle persone che mi stavano vicine, anche quando il dolore fisico era insopportabile. La mia vita era fatta di concerti in giro per il mondo, conferenze stampa, selfie. Fino a due anni fa, quando è arrivata una brutta malattia e tutto è cambiato». Dopo la diagnosi, ha continuato Allevi «c’è stato un giorno nella mia vita in cui io sono stato immensamente felice, ma prima bisogna fare un viaggio nell’inferno». In questo percorso “infernale”, Allevi ha detto di aver fatto sue tre parole: dignità, autorevolezza e grazia, che si sono tradotte per lui «nell’assumere il comando su di me, sulle mie paure, sulle mie ansie». Quelle famose punture hanno portato con se’ dolori lancinanti: «Si chiamano fratture di crescita e servono a stimolare il midollo osseo a produrre cellule staminali, mi hanno spiegato, che sono il futuro della medicina».
Raccontando il suo doloroso percorso verso la guarigione, Allevi ha infine parlato del momento in cui è stato «immensamente felice. Un giorno un medico è entrato nella mia stanza e mi ha detto: “Maestro hai 13 globuli bianchi”. La bilancia, che fino a quel momento pendeva verso la mia morte, iniziava a pendere di nuovo verso la vita». In quel momento, ha proseguito, «ragazzi, sono stato investito da una felicità allo stato puro, un treno di felicità mi era venuto addosso. Perché’? Avevo ottenuto dei risultati professionali? Avevo venduto dei dischi? Mi erano aumentati i follower? No, perché ero semplicemente vivo». Poi ha concluso: «Io stamattina vi ho portato in dono, in offerta, la mia vita, la mia sofferenza e la mia felicità, spero davvero che possiate farne tesoro».
Parole speciali, pronunciate da Allevi con la consueta passione, con quella pura emozione che da sempre lo contraddistingue e lo rende davvero prezioso, al di là della musica.
E ora il musicista si prepara a riprendere pienamente l’attività. Il primo concerto è programmato per sabato 6 aprile in Svizzera, a Locarno, poi tante date in Italia fino a maggio e dopo la pausa estiva, avanti fino al mese di febbraio del prossimo anno.