A Bra arriva la “giornata della disconnessione”

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accogliendo la proposta dei genitori del Consiglio di Istituto, la scuola ha fissato, per il giorno lunedì 4 marzo 2024, la Giornata della Disconnessione d’Istituto, ovvero una giornata intera senza smartphone e dispositivi digitali.
La giornata vuol essere un invito a riflettere sul benessere digitale e sull’uso consapevole dei dispositivi tecnologici, un invito rivolto non solo ai più giovani ma anche agli adulti nel loro ruolo di educatori. Non si tratta di demonizzare la tecnologia, che è entrata a far parte delle nostre vite, ma di promuovere la capacità di un suo utilizzo critico e di rilanciare i temi della socialità, dell’amicizia e del contatto umano, fondamentali, specialmente nell’età evolutiva.

Tecnologie digitali e bambini: quali rischi, quali opportunità?

Le tecnologie, soprattutto quelle digitali, pervadono sempre di più la vita degli adulti, dei ragazzi e dei bambini. I nativi digitali sviluppano con questi strumenti una relazione inedita, che investe tutti gli ambiti della loro vita, dal gioco alle relazioni sociali, fino al modo in cui si rapportano ai saperi.
L’avvicinamento dei bambini e dei ragazzi alle nuove tecnologie è inevitabile e non può né deve essere ostacolato. Piuttosto, si deve essere guidati verso un uso consapevole e questo è un compito che spetta in primo luogo ai genitori e agli altri adulti di riferimento, in particolare gli insegnanti.
Ai fini di impedire che le tecnologie digitali possano rappresentare una minaccia allo sviluppo sociale, cognitivo ed emotivo dei bambini è fondamentale agire a partire dai primi anni di vita, periodo durante il quale si formano e si consolidano abitudini, che negli anni successivi è più difficile modificare.
La curiosità nei confronti delle tecnologie digitali , quali smartphone, tablet, personal computer, televisione e videogiochi, inizia in età sempre più precoce.
In Italia, come nel resto d’Europa, i più grandi fruitori delle tecnologie digitali sono i bambini e gli adolescenti.
Ormai quasi tutti i ragazzi possiedono un cellulare e una buona parte di questi un dispositivo mobile che consente anche l’accesso alla rete. Gran parte dei bambini e dei ragazzi lo portano sempre con sé, sia per accedere alle informazioni di carattere pubblico sia per le conversazioni che per gli scambi sugli argomenti personali o per giocare online.
Il cellulare e I dispositivi mobili oggi vengono molto usati anche dai più piccoli.
I genitori lasciano spesso i propri dispositivi mobili ai figli, sin dai primi anni di vita consentendo loro di utilizzare le app.
La tecnologia sembra ormai aver coinvolto non solo il mondo degli adulti, ma anche quello dei bambini, diventando una forma di comunicazione e di interazione rapida e a diffusione capillare.

Alcuni genitori iniziano a preoccuparsi di una possibile dipendenza tecnologica che fa trascorrere i più giovani, denominati bambini digitali, davanti a computer, smartphone e tablet.
I dati raccolti, nel loro complesso, dimostrano che i bambini iniziano a maneggiare ed utilizzare i dispositivi digitali in età molto precoce, in proporzioni che fino a pochi anni fa erano attribuite a bambini di età ben superiore.
Secondo dati statistici rilevati, il 38% dei bambini sotto i due anni ha già utilizzato un dispositivo mobile per giocare o per guardare i video.
Il 57,1% dei bambini passa buona parte del tempo davanti ai videogiochi e la tv rappresenta ancora il mezzo maggiormente utilizzato dai bambini e il 21,3% di questi resta davanti alla tv per diverse ore al giorno.
Il 38% dei bambini sotto i due anni ha già utilizzato un dispositivo mobile per giocare o guardare video; il 7,1% dei bambini passa buona parte del tempo davanti ai videogiochi e il 63% dei bambini ,al di sotto degli otto anni, usa smatphone e tablet più dei genitori. A otto anni, il 72% dei bambini maneggia abitualmente smartphone e tablet dei genitori.
Il 30% dei bambini al di sotto degli otto anni preferisce usare smatphone e tablet dei genitori per leggere.
Un bambino su due, tra i sei e i dieci anni, possiede un cellulare e il 44% dei bambini, tra i cinque e i tredicianni, utilizza in modo costante la rete.
Come per tutte le cose, anche riguardo all’ uso delle tecnologie per i bambini, ci sono i pro e i contri, ovvero chi vede la tecnologia come una risorsa e chi come un rischio.
I dispositivi mobili hanno sicuramente rivoluzionato le possibilità di accesso dei
bambini piccolissimi alle tecnologie digitali. Mentre l’uso del computer richiede,
infatti, alcune competenze di base indispensabili per utilizzare in modo adeguato il
mouse, la tastiera, tablet e smartphone consentono anche ai più piccoli di superare le barriere linguistiche, accedendo, in tal modo, direttamente ai contenuti digitali e vivendo esperienze che soltanto alcuni anni fa erano impensabili, come, ad esempio, vedere video, giocare e leggere storie.

I più piccoli hanno infatti sempre più familiarità con i tablet e i telefonini: un rapporto, quello tra i bimbi e la tecnologia, in continua evoluzione, che nasconde rischi, ma anche molti vantaggi.
Non conta tanto il tempo, quanto la qualità di quello che i bambini fanno davanti a uno schermo, che sia l’ormai vecchia Tv, il computer, il tablet, lo smartphone.
Secondo una ricerca condotta dal professore Giuseppe Riva, docente di psicologia dei nuovi media presso l’Università Cattolica di Milano, esistono dei pro e dei contro nel rapporto tra bambini e tecnologia che riguardano diversi aspetti sociali, psicologi e fisici che meritano una riflessione.
Esaminando le opportunità che la tecnologia digitale può avere, ho deciso di analizzare quanto detto, lo scorso anno, da un noto pedagogista di Piacenza, Daniele Novara.
Egli sostiene che esistono cinque miti da sfatare sulla tecnologia e sui bambini, partendo dall’analisi della sua frase “la tecnologia serve per imparare meglio”: questa convinzione popola tra quei genitori che si rendono conto di essere ormai stati sorpassati dai figli nelle competenze digitali, dato che siamo di fronte alle prime generazioni che sviluppano un sapere, senza che gli sia consegnato loro da chi li ha preceduti.
Iniziare fin da giovanissimi ad utilizzare dispositivi tecnologici può permette di sviluppare le capacità cognitive che renderanno brillanti le menti di coloro che, nei primi anni di vita, interagiscono in modo continuativo con la tecnologia.
I social network vengono considerati come strumenti relazionali, grazie ai quali nessun bambino si sente escluso. Il digitale può essere un’opportunità di conoscenza del lontano, del diverso da noi, in particolare per soggetti timidi o con alcune difficoltà ma è comunque sul fronte della realtà che si gioca davvero il piano della relazione.
Fulvio Scaparro, noto psicoterapeuta milanese, afferma che grazie a questi strumenti potentissimi si può entrare in contatto con il mondo e questa è una grande risorsa.
Oggi un bambino sui 12 anni può disporre di un dispositivo che non possiamo più neanche chiamare telefonico, tutt’altro: può accedere a internet, usare la posta elettronica, chattare su WhatsApp e disporre di un profilo Facebook.

Bisogna accettare che mentre un figlio utilizza un social network per restare in contatto con i suoi gruppi di amici, andando incontro a siti pericolosi.
Navigare in rete può essere un’esperienza entusiasmante, che permette ai bambini di ampliare le loro conoscenze ed approfondire i propri interessi: ascoltare storie e canzoni in una lingua straniera, consultare enciclopedie interattive, conoscere culture lontane ed affascinanti.
Nei primi anni di vita, quando il linguaggio non ha assunto il ruolo pervasivo che ha a partire dai 5-6 anni di età, i bambini classificano gli oggetti del mondo con parole o simboli ma con le funzioni per cui vengono utilizzati. Le loro mani sono il prolungamento dei loro pensieri – le mani sono gli strumenti dell’intelligenza umana, avrebbe detto Maria Montessori – e ciò gli permette di utilizzare con assoluta naturalezza il touchscreen di questi dispositivi.
Grazie ad una ricerca, si può conoscere un’ iniziativa denominata BimBumBam( www.bimbumbam.it), la quale ha come obiettivo l’individuazione e il sostegno di progetti, i quali aiutano i bambini a crescere tramite un utilizzo creativo e responsabile delle tecnologie.
I bambini di 1-4 anni dimostrano una capacità precoce di apprendimento nell’uso delle nuove tecnologie e dei dispositivi tattili. Li usano senza alcuna difficoltà, imparano l’alfabeto, nuovi vocaboli e linguaggi, giocano, disegnano, fanno di conto.
Il gesto delle dita sul display ha per i bambini un che di magico ma anche di molto intuitivo perché legato a quello che gli psicologi classificano, in assenza della capacità di ricorrere a simboli e parole, come modalità di rappresentare la realtà attraverso la gestualità.
Mettersi vicino al proprio bambino mentre gioca con un tablet è un modo per condividere, insieme a lui, i saperi.
I bambini possono essere molto bravi e felici nell’insegnare al genitore l’uso di alcune funzionalità e caratteristiche tecniche del dispositivo; il genitore può suggerire approcci all’approfondimento e alla riflessione critica nelle azioni che intraprendono navigando in rete, abitando un social network o giocando con una applicazione. I bambini possono coinvolgere in giochi e divertimenti vari i genitori, i quali possono usare le nuove tecnologie per incoraggiare il gusto per lo studio, per la ricerca di informazioni utili e per un utilizzo diverso del tempo libero.

Affiancare i figli è anche un modo per adempiere al ruolo di genitore e per non usare il gadget tecnologico per tenere calmo ed occupato il proprio figlio (figlia), per salvaguardare il proprio tempo libero o di lavoro.
Stare con loro permette di definire regole sui tempi di utilizzo del dispositivo e definire gli ambiti di frequentazione e di utilizzo. Stare con loro obbliga i genitori a mettersi in gioco, a conoscer nuovi ambienti (Facebook) e nuove forme di interazione e di socializzazione, ad adottare nuovi approcci educativi ma anche ad aprirsi a nuove forme di apprendimento.
Le nuove generazioni touch hanno l’opportunità di sviluppare nuove forme di socializzazione e di apprendimento tali da trarre vantaggi e benefici concreti dalle nuove tecnologie: tutto ciò è rintracciabile sul sito www.solotablet.it.
Il tablet è uno strumento fantastico per disegnare, giocare ed imparare ma probabilmente un foglio di carta bianco e un pennarello potrebbero essere migliori strumenti di creatività e di stimolo alla ricerca di nuove forme di espressione individuale. Esso viene considerato come uno strumento perfetto per giocare, per estraniarsi dall’ambiente circostante, per leggere e imparare, per navigare in Internet; è uno strumento dalle potenzialità infinite e con un valore elevato per un apprendimento indipendente ed autonomo, come dimostrato dall’esperimento condotto in Etiopia, che ha portato alla distribuzione di tablet nei villaggi sperduti dell’interno. Un esperimento che ha evidenziato la rapidità con cui i bambini abbiano appreso ad usare il tablet e quali vantaggi e benefici ne abbiano facilmente derivato, ad esempio l’apprendimento dell’alfabeto e della lingua. Un esperimento che sembra dimostrare la capacità delle nuove tecnologie di fare da stimolo positivo per lo sviluppo, neuronale, mentale e cognitivo, del bambino.
Se è vero che una rilevante percentuale di genitori appare consapevole che l’introduzione delle tecnologie in età precoce possa aumentare i rischi per la salute psico-fisica dei bambini, questa consapevolezza riguarda maggiormente i rischi per la salute mentale.
Gli adulti però fanno a gara a riempire le stanze dei loro figli con nuove tecnologie e dispositivi all’ avanguardia: tutto ciò è molto pericoloso secondo numerosi medici.
I genitori devono insegnare ai figli ad utilizzare internet in modo sicuro, impegnandosi prima di tutto a fargli conoscere questo strumento.

Essere consapevoli dei rischi come delle opportunità, è essenziale per scegliere protezioni adeguate: l’educazione e l’utilizzo di sistemi per filtrare i contenuti efficaci ed aggiornati sono i principali modi per difendere i bambini dai pericoli di internet.
La rete non deve necessariamente portare ad isolarsi, al contrario può diventare un luogo di socializzazione, dove interagire con gli amici o fare attività in famiglia.
Un classico esempio sono i videogiochi: quando genitori e figli ci giocano insieme si divertono insieme, rafforzando i legami famigliari.
I videogiochi, inoltre, possono aiutare i bambini ad acquisire “destrezze digitali” che potranno risultare utili in futuro, perché possono stimolare le abilità sociali, possono rappresentare uno strumento per l’apprendimento (es. uso di videogiochi narrativi per insegnare la storia), possono accelerare lo sviluppo cognitivo (es. uso di giochi interattivi ed educativi) e possono costituire una modalità, tra molte altre, per sensibilizzare i bambini a temi ambientali.
In sintesi, dicono i pediatri, i nuovi media sono solo un “ambiente” diverso: i bambini fanno sui tablet quello che hanno sempre fatto prima, anche se solo virtualmente. Gli effetti possono essere positivi o negativi, ma il mezzo in sé non va demonizzato.
Come qualunque altra tecnologia si possono presentare dei rischi ma anche numerose opportunità che non ha senso far perdere ai bambini e ai ragazzi.
Analizziamo adesso come le tecnologie possono danneggiare i bambini.
“La tecnologia ha rubato parti importanti della nostra vita, tra questi ci sono i pensieri. Non passiamo tempo da soli con noi stessi. Non riflettiamo davanti allo specchio. Non ci fermiamo a pensare a cosa sta succedendo e quali decisioni dobbiamo prendere”, secondo il pensiero di Sofia Batini.
Facendo riferimento a dati statistici certi, rilevati in Piemonte, possiamo notare che nell’ ultimo anno il 12% dei ragazzi italiani si è imbattuto in immagini a sfondo sessuale e il 26% è rimasto infastidito o turbato dall’ esperienza.
Il 2% ha ricevuto messaggi offensivi e sgradevoli e il 3%li ha inviati.
Il 4% ha incontrato in presenza persone conosciute online e il 27% ha comunicato con esse.

Il 18% ha avuto contatti con contenuti potenzialmente pericolosi (messaggi che incitano la violenza, all’ anoressia e all’ autolesionismo).
Il 70% ha parlato con i pari.
Attenzione ai tablet perché possono trasformare il bambini in vegetali e rovinare lo sviluppo del loro cervello!” — “Non esageriamo, qualsiasi nuova tecnologia anche quella dei libri e dei cartoni animati ma anche della radio, della televisione e di internet, è stata al suo inizio demonizzata come pericolosa per lo sviluppo e la crescita dei bambini!”.
Serge Tisseron, psichiatra infantile, suggerisce di non far utilizzare nessun schermo digitale fino ai tre anni compiuti, nessuna console di videogiochi fino ai sei anni, nessun accesso ad Internet prima dei nove e l’ accesso libero alla rete solo dopo i 12 anni.
Il tablet è anche uno strumento potente usato dai genitori, più o meno incoscienti, per distrarre i loro figli in tenera età, in modo da poter continuare a svolgere le loro attività, in casa, in auto; anche la televisione è stata usata come “arma di distrazione di massa” dalla maggior parte dei genitori che hanno cresciuto le generazioni precedenti.
Con esso si rischia di scoraggiare l’interazione sociale dei bambini.
Anche l’associazione americana dei pediatri suggerisce di tenere lontani i bambini da 1 a 2 anni da tablet e televisori, anche nella forma di giocattoli, in modo da facilitare l’interazione umana e lo sviluppo del loro cervello.
L’uso frequente delle nuove tecnologie non sembra aiutare lo sviluppo della capacità sociali del bambino.
Alcune ricerche evidenziano come un uso frequente del tablet abbia sui bambini un effetto negativo e capace di limitare le capacità comunicative.
Questi prodotti permettono ai genitori di lasciare che i bambini passino ore intere a giocare con dispositivi “giocattolo”, senza doversi preoccupare o vivere nel panico per timore che i giocattoli vengano distrutti.
Analizzando i videogiochi con ottica negativa emerge che essi creano dipendenza: nei casi più gravi i giovani si trovano a preferire il mondo virtuale a quello reale, possono rendere i ragazzi irritabili, incoraggiare pensieri atteggiamenti negativi e violenti, facilitare ansia ed insonnia, possono portare a sviluppare o a consolidare difficoltà relazionali con i coetanei, incoraggiano la competizione continua e l’isolamento, diminuendo la capacità di lavorare in gruppo.
Possono causare vari problemi muscolari , concorrere al sovrappeso e all’obesità; possono rappresentare un ostacolo alla scoperta e alla ricerca di altre attività di gioco con maggiori potenzialità educative.
Le evidenze dimostrano che i benefici sono tuttavia molto limitati al di sotto dei due anni di età, in cui le interazioni dirette dei più piccoli con i genitori e il mondo che li circonda, sono fondamentali ed indispensabili al fine di garantire un sano sviluppo del bambino a livello cognitivo, emotivo e relazionale.
Esistono numerosi rischi per la salute psico-fisica dei bambini per l’ utilizzo incontrollato delle tecnologie.
L’infanzia è il tempo delle regole dove non servano imposizioni ma procedure educative per regolare il tempo e lo spazio comune.
Mettiamo delle regole chiare, trasparenti, essenziali. È inutile sgridare i nostri figli perché passano le ore davanti ai videogiochi, e siamo noi i primi a farlo.
“Non lasciate che i bambini si anestetizzino davanti ai video schermi, permettetegli di stare all’aria aperta, a contatto con la natura, di fare esperienze corporee e mentali nuove. Il loro futuro ne trarrà immenso vantaggio”: questo è quanto detto dall’ esperto D. Golemman.
Si deve dare il buon esempio limitando l’uso dei dispositivi digitali e della tv, quando si sta assieme ai bambini; si deve evitare in particolare di utilizzarli a tavola e di farne uso per far stare buoni i bambini.
L’uso eccessivo e troppo precoce delle tecnologie può limitare le interazioni di qualità in famiglia dato che l’ascolto della voce dei genitori, la lettura condivisa, il gioco, l’ascolto della musica favoriscono lo sviluppo del cervello del bambino nel suo insieme e stimolano delle funzioni, quali l’attenzione, il linguaggio e la creatività molto più di quanto possano fare i dispositivi digitali.
Occorre limitare il tempo che i bambini passano davanti agli schermi, sia quelli piccoli degli smartphone che quelli grandi dei computer e della tv, evitandone l’uso al di sotto dei due anni.

Stare molto tempo fermi di fronte a uno schermo comporta, a lungo andare, tutti i rischi per la salute connessi all’immobilità: malattie, diabete, disturbi visivi e molto altro ancora.
Lasciare il cellulare acceso in vicinanza ,ad esempio sul comodino durante la notte, può esporre a rischi, derivanti dall’esposizione a onde elettromagnetiche, che disturbano il sonno.
Su quotidianosalute.it è molto importante un articolo, il quale sottolinea che i bambini hanno da poco imparato a camminare, forse ancora con qualche problema di equilibrio, non sono in grado di pronunciare un’intera frase di senso compiuto ma già interagiscono con uno schermo touch, come quelli dei più comuni smartphone. Tre bambini su dieci, con un’età compresa tra i 18 e i 24 mesi, hanno già avuto modo di utilizzare questi strumenti tecnologici.
È solo uno dei dati dell’Osservatorio nazionale dell’ adolescenza, che ha spinto i pediatri a lanciare l’allarme: “i casi di cyberbullismo e di dipendenza dalla tecnologia tra bambini e adolescenti sono in continuo aumento”.
Certo è che deve cambiare assolutamente l’attenzione che i genitori dedicano ai propri figli per quanto riguarda l’accesso alle tecnologie.
Infatti, l’evoluzione tecnologica porta con sé una serie di problematiche e pericoli che hanno come bersaglio i più giovani, facili prede per la naturale ingenuità di questa età.
I genitori devono essere consapevoli che quando il proprio bambino o bambina usa un cellulare o un computer può andare su Internet.
I più piccoli sono “maghi della tecnologia” ma incoraggiandoli a vivere un’esistenza virtuale si rischia di compromettere il loro normale sviluppo.
Secondo alcuni ricercatori, invece di vivere esperienze nel mondo reale, i bimbi imitano i ‘grandi’ usando alla perfezione i cellulari e le altre ‘diavolerie’ tecnologiche, a spese del proprio sviluppo sociale e del benessere fisico.
Sue Palmer, esperta dello sviluppo del bambino, enuncia “incoraggiando i piccoli a vivere un’esistenza virtuale” si rischia di compromettere il loro normale sviluppo. “Sono abituati – ha spiegato – alla soluzione rapida e alla facile ricompensa nella comunicazione, e non imparano a investire lo sforzo emotivo necessario nei rapporti reali”.
Il 23 % dei bambini, coinvolti nella ricerca, ha dichiarato di saper usare il cellulare ed un quarto di navigare tra i siti web con facilità. Inoltre un bambino su 5 ha sviluppato i suoi sensi tra smartphone e iPad, i due terzi sanno usare il computer e il 73 % sa come muovere un mouse.
Tanto spigliati nella vita digitale, quanto impacciati con questioni di vita reale: solo il 48 %conosce l’indirizzo di casa ed un terzo sa scrivere nome e cognome.
I bambini di oggi sanno scrivere sul computer, navigare su internet, usare un telefonino ma non sono capaci di allacciarsi le scarpe da soli o di andare in bicicletta (da Liberoquotidiano.it).
I seguenti dati fanno riflettere: soltanto l’11% sa allacciarsi le scarpe, operazione invece importante per il corretto sviluppo psico-motorio che, secondo gli esperti, dovrebbe avvenire invece all’età di 4/5 anni.
Esistono programmi televisivi educativi e di qualità che possono suscitare l’interesse e le domande dei bambini; alcuni videogiochi e applicazioni sono utili allo sviluppo cognitivo e possono favorire l’apprendimento.
Quando la televisione, lo smartphone e il tablet vengono usati in modo appropriato e in modo condiviso con i genitori, si potrà andare incontro al divertimento, allo svago e allo sviluppo di alcune competenze.
Alcuni programmi televisivi ed applicazioni di qualità, progettati da esperti proprio per i bambini ,possono anche stimolare la loro creatività, aiutandoli a sviluppare le capacità digitali e la capacità di risolvere i problemi.
Occorre che ai bambini si forniscano le informazioni necessarie per riconoscere quando vanno incontro a rischi, perché non ne restino intrappolati.
Nel contempo è molto facile scivolare in comportamenti illeciti, pensando di giocare.
I bambini hanno diritto di imparare a conoscere le opportunità della rete perché è una risorsa di inclusione sociale e lo sarà sempre più in futuro ma devono possedere elementi di autotutela, maturando comportamenti consapevoli e corretti.

La famiglia non deve sottovalutare i rischi della rete, non deve sopravvalutare le abilità tecnologiche e i figli. Essa deve dotare il pc dei figli con sistemi di protezione e principalmente deve ascoltare, chiedere e confrontarsi con i figli.
Inutile pensare di impedire ai bambini l’uso dei tablet, smartphone o televisione: meglio conoscere i rischi possibili e soprattutto sapere come ridurli attraverso un utilizzo appropriato.
Il Centro per la Salute del Bambino Onlus di Trieste ha stilato utili linee guida per i genitori di bimbi e ragazzi da zero a quattordici anni.
“Si ritiene molto importante suscitare l’interesse dei bambini per altre attività e dimensioni della vita e delle relazioni: se fin da piccolo diamo al bimbo l’opportunità di conoscere ed apprezzare altro, saprà usare le nuove tecnologie senza esserne sopraffatto”, questo è il primo consiglio di Giorgio Tamburini, pediatra e presidente del Centro.
I bambini hanno diritto di imparare a conoscere le varie opportunità che la rete può offrire, perché essa è la risorsa di inclusione sociale e lo sarà sempre più in futuro, ma essi devono possedere elementi di autotutela, maturando comportamenti d’uso consapevoli e corretti.
Al giorno d’oggi non è più pensabile tenere i figli lontani dalla tecnologia e non sarebbe nemmeno giusto.
Un minimo di controllo sul rapporto che i piccoli hanno con tablet, pc ed Internet è fondamentale: questo è quanto detto da Giuseppe Riva, docente di psicologia dei nuovi media, presso l’Università Cattolica di Milano e ricercatore, sul giornale la Repubblica.
Le nuove tecnologie sono in continua evoluzione, per cui ciò che era valido fino a qualche anno fa, non lo è già più.
La tecnologia può essere utilizzata a fini educativi.
Ci sono tante strategie d’uso veramente molto interessanti ed accattivanti per insegnare a leggere, contare, in maniera anche molto divertente.
Inoltre queste tecnologie, se opportunamente usate, aumentano il coordinamento motorio e spaziale, la prontezza dei riflessi e la capacità di pianificazione. Quindi, non ha alcun senso demonizzarle.

Perfino le scuole utilizzano le tecnologie digitali, perché esse permettono ai giovani di leggere la loro vita e il mondo che li circonda, esprimendosi e comunicando liberamente.
Oggi molti programmi scolastici si sviluppano con approfondimenti online e gli stessi testi scolastici hanno delle sezioni su internet per esercitarsi in modo interattivo.
Quello che però i genitori possono e dovrebbero fare è comportarsi da genitori: stabilire regole d’uso e dare il buon esempio, decidendo che alcuni tempi e zone siano liberi dalla tecnologia per tutta la famiglia, per esempio i pasti, i momenti dedicati a fare qualcosa insieme, o la camera da letto.
Secondo l’Istat, già a partire dai 3 anni il 54% dei piccoli fa uso abituale del computer e la percentuale cresce con l’età fino a arrivare all’88% tra i 15 e i 19 anni.
A volte dimentichiamo che i siti web e le app sono ricchi di proposte educative create su misura per i ragazzi.
Con l’aiuto di Roberta Franceschetti, responsabile di mamamo.it, possiamo selezionare i migliori contenuti digitali per bambini e ragazzi, al fine di valutare le proposte più istruttive e più divertenti.
Internet e la tecnologia, in generale, sono una opportunità che allarga la mente dei ragazzi.
Ci sono alcune app e piattaforme digitali ideate per stimolare la creatività.
Le tecnologie possono quindi contribuire anche allo sviluppo dell’intelligenza e del pensiero dei bambini e degli adulti
L’ esagerazione, in entrambi i casi, può essere però un nemico.
Questo discorso vale per la tecnologia ovviamente e, in particolar modo, se riguarda la dipendenza tecnologica dei bambini.
Innanzitutto è importante tenere i piccoli sempre sorvegliati e monitorare il tempo passato davanti ai dispositivi tecnologici per non far sviluppare loro una dipendenza.
Non bisogna lasciare i bambini soli nell’esplorazione dei contenuti digitali di un certo strumento, ma accompagnali nella conoscenza delle sue regole e delle sue potenzialità.

Nome e cognome: LETIZIA BENVENUTI (non frequentante).
Relazione scritta riguardante il primo tema a scelta.