«Con i nostri scatti raccontiamo l’anima di Alba»

Roberto Magliano, presidente del Gruppo Fotografico Albese: «Nel 2024 la nostra mostra e il congresso Fiaf»

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Tra le tante eccellenze che il territorio albese può mettere in mo­stra c’è anche quel­­la che riguarda la fotografia. Questo grazie al grande valore messo in campo dai numerosi professionisti e ap­passionati albesi che operano in tale ambito e pure dalle associazioni che li riuniscono. È il caso, ad esempio, del Gruppo Foto­gra­fico Albese, realtà protagonista nel racconto del territorio per immagini; immagini che vanno oltre la fotografia e si trasformano in un ritratto dettagliato di Alba e delle persone che la abitano e la animano. Uno spirito che emerge da ogni iniziativa del sodalizio e che, sicuramente, prenderà forma anche negli appuntamenti in programma nel 2024. Ne ab­bia­mo parlato con il presidente del Gruppo Fotografico Albese, Roberto Magliano.

Il momento fotografico più at­teso del 2024 albese sarà a maggio. Ce ne vuole parlare?
«Il nostro gruppo, in collaborazione con l’Amministrazione co­­munale, avrà l’onore (e l’onere) di organizzare in città la 76esi­­ma edizione del congresso nazionale Fiaf, l’appuntamento annuale più significativo della Federazione Italiana Asso­ciazioni Fotografiche. L’evento si svolgerà dal 15 al 19 maggio del 2024».

Come sarà strutturato questo importante congresso?

«All’interno della manifestazione sono previste numerose iniziative, come mostre fotografiche, talk con esperti di fotografia, presentazione di libri, proiezioni, workshop, meeting, letture portfolio, cene a tema ed escursioni volte a far scoprire e magari fotografare le bellezze artistiche, archeologiche e paesaggistiche della città e del territorio. Insomma, un contenitore con svariati incontri spalmati su più giorni, destinati ai soci delle diverse associazioni fotografiche, ma anche agli appassionati di fotografia e al pubblico in generale».

Per alcuni giorni, quindi, Alba sarà anche la capitale italiana della fotografia.
«Sì. Il congresso porterà sul no­stro territorio fotografi di livello assoluto e numerosissimi ap­pas­sionati di fotografia provenienti da ogni angolo d’Italia. Noi, grazie al supporto del­l’Am­mi­ni­stra­zione civica e degli uffici comunali, stiamo predisponendo diverse iniziative di massima rilevanza. Sarà certamente un biglietto da visita straordinario per Alba e le sue colline».

In che modo state lavorando al grande evento?
«Ci stiamo adoperando su tutti i fronti con l’obiettivo di dar vita a un evento di successo senza precedenti. Nello specifico, stiamo coinvolgendo non solo i fotografi professionisti, ma an­che gli appassionati di fotografia, oltre a tantissime associazioni e altre realtà della nostra città. Penso, ad esempio, a Famija Albeisa, Alec, Alba Accademia Alber­ghie­ra e anche a tutti i sodalizi che operano in ambito sociale».

Dalla vostra avete una storia importante e un gruppo forte di tanti soci.

«Il Gruppo Fotografico Albese, che come dice il nome è un’associazione – di carattere culturale – impegnata nell’ambito della fotografia, è stato fondato nel 1965 e oggi annovera un centinaio di soci appassionati. Negli anni tante espressioni di luce, di colore, di sentimenti, di semplice modo di vedere e sentire le cose del mondo sono transitate – e transitano ancora – nell’anima del nostro gruppo, costruendo una sequenza visiva di mondi e ideali; quei mondi e quegli ideali che ciascuno ha nel proprio intimo e che la fotografia può esprimere».

Prima dell’appuntamento na­zio­nale di maggio, però, sarete protagonisti con un’altra pro­posta molto significativa…
«Oltre ai consueti corsi di avvicinamento alla fotografia, ai workshop e alle escursioni, dal 3 al 25 febbraio, a Pa­lazzo Mostre e Congressi, or­ga­niz­zeremo la nostra mo­stra biennale: l’Alba Foto Festi­val. In que­st’edizione il focus sarà su “46 storie”; storie del territorio che abbiamo voluto raccontare attraverso i nostri obiettivi fotografici e le no­stre sensibilità».

Che quadro emerge?

«Emerge l’anima di Alba, con le sue botteghe, i suoi Borghi e gli eventi folcloristici che propongono nel corso dell’anno, i suoi giovani che partecipano agli eventi pensati so­prattutto per loro, come Col­lisioni, la Fiera, le iniziative di volontariato, le attività sportive, la storia, la cultura. E poi, ovviamente, ci sono paesaggi straordinari e tanti, tantissimi prodotti agroalimentari di eccellenza. Tutto questo mettendo sempre in evidenza le emozioni e le storie delle singole persone. Insomma, si tratterà di una mostra che vuole rappresentare bene ciò che è Alba, facendolo però in un modo un po’ diverso dal solito».

È lo stesso approccio che avete adottato per il progetto “Casa Alba”.

«È un bel progetto nel quale siamo stati coinvolti dal Co­mune, grazie alla sensibilità del sindaco Carlo Bo e dell’assessore Emanuele Bolla. Ci siamo concentrati sul documentare i principali eventi promossi in città, dagli appuntamenti dei Borghi in Fiera a Collisioni, alla pantalera storica. Abbiamo scattato migliaia di foto che danno valore alle persone, an­cor prima che allo spiccato dinamismo della nostra città: trasmettono gioia, entusiasmo con­tagioso, voglia di divertirsi in modo sano, passione per Alba, il suo territorio e la sua cultura. Ne abbiamo parlato nell’incontro organizzato nei giorni scorsi in Sala Fenoglio. Le fotografie sono in fase di caricamento sul nostro sito Internet (gruppofotograficoalbese.it). Che bello, con le foto, poter fissare per sempre il tempo che stiamo vivendo. E non è un caso che tra i nostri sogni ci sia quello di raccogliere tutte queste emozioni e questi racconti in un libro».