Il Roero protagonista a “Piemonte a tavola” con Palluda, Di Bilio e Cordero

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La gastronomia d’eccellenza di Canale e di tutto il Roero ancora in primissimo piano: stavolta, con l’exploit di alcuni protagonisti d’eccellenza della buona tavola, finiti sotto le meritate e ideali luci dei riflettori di “Piemonte a Tavola 2024”, nuova kermesse che si propone di (ri)scoprire, provincia per provincia, tutto il buono della regione pedemontana.

All’insegna dello slogan “Raccontare le eccellenze enogastronomiche del Piemonte”, l’operazione pone in cabina di regia la Guida pubblicata da Post Editori e diretta da Gianluca Montinaro, storico delle idee e professore universitario è autore di numerosi saggi e monografie. Stiamo parlando di una figura di acclarata competenza ed esperienza: che dal 2010 è membro del comitato di direzione della Guida Espresso ai Ristoranti d’Italia, oltre che sommelier Ais e collaboratore di svariate testate nazionali, scrivendo di cibo e di vino.

Il coinvolgimento della Sinistra Tanaro, in questa iniziativa? Chiaro, diretto e forte: con ben tre “autori” (è proprio il caso di dirlo: i cuochi sono come scrittori di sapori) premiati nell’ambito della presentazione della Guida stessa.

Il premio per il “Piatto dell’Anno” è stato appannaggio di Davide Palluda del ristorante All’Enoteca di Canale, per la sua insalata di lumache con prezzemolo, mela, levistico e cosce di rana fritte, “capolavoro di profumi e sapori, in equilibrio fra molteplici tendenze gustative”, come motivato da Montinaro in sede di consegna dell’onorificenza.

Gloria e clamore anche per Davide Di Bilio, anche lui canalese doc, che ha creato e gestisce la pizzeria Fuoritempo nella capitale del pesco. A lui è stato riservato il titolo di “Pizzeria dell’anno”, per aver rivitalizzato e nobilitato, con capacità e tecnica, il concetto stesso di pizza e di pizzeria, come nuovo luogo di aggregazione e cultura italiana.

Un altro luogo-simbolo dell’altissima cucina della Sinistra Tanaro è senza dubbio il ristorante “Il Centro” di Priocca: con Giampiero Cordero il quale ha ricevuto l’investitura a “Sommelier dell’anno” per la grande capacità e la travolgente passione con le quali ha costruito una delle più belle cantine d’Italia, ricca di blasonate e rare bottiglie.

E’ chiaro che, con questo triplo riconoscimento, il Roero si dimostra sempre di più una zona di eccellenza enogastronomica, non solo nel portare avanti una tradizione ben radicata, ma anche con uno sguardo al futuro e all’interpretazione “contemporanea” delle tradizioni locali.

Del resto, lo stesso “patron” dell’evento ha commentato: «Il Piemonte è una regione che è stata capace di valorizzare i suoi straordinari prodotti, i suoi inarrivabili vini, i suoi tesori “nascosti”. Una regione che affonda le radici dei propri costumi culinari nei fasti della nobiltà sabauda, e i cui ristoranti oggi si propongono tanto alfieri di una tradizione secolare quanto moderni precursori di un modo ‘nuovo’ di intendere la cucina».