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Lettera Aperta_ Maurizio Marello_ Crisi Lear di Grugliasco: la “punta dell’iceberg” di un settore auto in difficoltà

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Riceviamo e pubblichiamo

 

La situazione in cui si trovano i dipendenti dell’azienda Lear Corporation di Grugliasco, illustrata da una delegazione al Consiglio regionale martedì scorso, ha riscoperto una “profonda ferita” nell’economia piemontese. Come è noto da tempo infatti, la lunga crisi in cui versa lo storico marchio produttore di sedili per auto, non è che la punta dell’iceberg di una crisi assai più annosa e ampia che ha colpito il settore dell’“automotive” in Piemonte e non solo.

La crisi della Lear riflette infatti il momento complicato di un pezzo importante dell’economia auto in Piemonte, quello relativo alla produzione di auto Maserati. Il brand sportivo a Mirafiori attraversa una fase molto delicata con all’attivo 7 mila autovetture realizzate da gennaio a settembre 2023: la metà rispetto allo scorso anno. Non basta il nuovo piano presentato da Stellantis (con la promessa che anche la nuova Berlina Maserati sarà torinese e la produzione della 500 elettrica, che ha subito però diversi “stop”) per confortare i sindacati preoccupati più che mai per la condizione dei 300 dipendenti Lear a rischio da gennaio 2024 e in generale per migliaia di lavoratori del comparto.

Del resto l’andamento del settore automotive piemontese nell’ultimo anno riflette quello del resto del Paese ed è piuttosto preoccupante. Secondo i dati riguardanti il 2022 le nuove immatricolazioni di veicoli acquistati durante lo scorso anno erano diminuite drasticamente fino a sfiorare il -30%. Anche la vendita di veicoli elettrici, che aveva fatto “respirare” il settore nel 2021, sembra non aver preso la giusta piega, con un calo delle vendite. Tra le ragioni certamente la crisi mondiale degli ultimi anni, unita alla pandemia (che ha rallentato la produzione a livello mondiale di materie prime) e la guerra russo-ucraina, che ha fatto lievitare i costi di produzione e reso difficile reperire materiali fondamentali. Di conseguenza i tempi e i costi di produzione sono aumentati, facendo lievitare anche i prezzi di auto nuove o di seconda mano.

Tra le possibilità per aumentare la produttività gli esperti parlano del “revamping”, ovvero l’opera di modernizzazione di componenti di macchinari di produzione già presenti che iniziano a ridurre le loro prestazioni originali e/o hanno perso garanzia del produttore (una sostituzione di alcune parti meccaniche dei macchinari per ammodernarle, renderle più efficienti e garantire minore consumo energetico e inquinamento assicurando meno esborsi aziendali). Anche il settore marketing del comparto automotive deve evolvere, affacciandosi a nuove varietà di strumenti e canali.

Va da sé la centralità un intervento reale e incisivo del Governo e del Ministero del Made in Italy per trovare un futuro a lavoratori e aziende con un piano industriale che ad oggi non si è ancora visto. Regione e Governo dovrebbero interloquire e fare pressione su Stellantis, che sembra sempre meno interessata all’Italia e al Piemonte.

Maurizio Marello, Consigliere regionale del Piemonte

BaNNER
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